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    “WIMBLEDON? AVRÒ TANTI RICORDI, PURTROPPO LA FINALE L'HO PERSA” – JASMINE PAOLINI SI RACCONTA A “VOGUE” ALLA VIGILIA DELLE OLIMPIADI E SPIEGA COME A 28 ANNI SIA RIUSCITA A ENTRARE NELLA "TOP FIVE": “PER ARRIVARE A QUESTI RISULTATI C'È DIETRO UN LAVORO CONTINUO SIA TECNICO CHE FISICO. OGGI CREDO DI PIU’ IN ME STESSA E NON MI PONGO LIMITI”


     
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    Estratti dell’articolo di Giacomo Aricò per Vogue – www.vogue.it

     

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    Jasmine Paolini, la tennista 28enne entrata nella storia del tennis italiano, si racconta in un’intervista esclusiva a Vogue Italia che le dedica la nuova cover digitale. Nonostante la perdita della finale di Wimbledon 2024, lo scorso 13 luglio, Jasmine Paolini ha regalato emozioni indelebili a tutti gli amanti del tennis e non solo.

     

    Una grinta non comune e una tenacia che porta sempre in campo durante ogni match. Un modo di giocare che è una lezione di vita prima ancora che una lezione sportiva, perché come racconta a Vogue Italia «Non bisogna mai aver paura di sognare».

     

    Jasmine, che ricordi avrai di questa finale?

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    Avrò tanti ricordi, purtroppo il primo che mi viene in mente è che purtroppo l'ho persa. Però se mi fermo a riflettere mi porterò sempre dentro l'emozione di giocare nel campo centrale, con un pubblico così tanto caloroso.

     

    Le Olimpiadi sono un tuo obiettivo?

    Assolutamente sì, sono un obiettivo importante. Ci sono una volta ogni quattro anni, quindi metterò il massimo impegno per cercare di far bene, anche se non sarà facile. E poi ogni torneo è diverso dall'altro. L'importante è avere sempre alta la voglia di lottare su ogni punto, cercando sempre di tirare fuori il meglio.

     

    jasmine paolini jasmine paolini

    A questa “mancanza di centimetri in altezza” rispondi con un’agilità e una potenza nelle gambe non indifferente. Ci racconti come hai lavorato sul fisico e sulla tecnica per arrivare così in alto?

    Sì, per arrivare a questi risultati c'è dietro un lavoro continuo sia tecnico che fisico. La cosa più importante è dare continuità al programma con il preparatore atletico, anche durante i tornei. Cerco di portarmelo dietro il più possibile perché penso sia un lavoro che va fatto tutti i giorni.

     

    E ovviamente è fondamentale anche la parte tecnica: oltre al mio allenatore (Renzo Furlan, ndr) mi dà una mano anche Danilo Pizzorno che è un video analista. Tutti insieme, come una squadra, cerchiamo quindi ogni giorno di aggiungere un mattoncino alla volta, con l'obiettivo di migliorare tutti gli aspetti.

     

    Sei un esempio per le nuove generazioni di aspiranti tenniste. Che messaggio vorresti lanciare loro?

    Sicuramente il messaggio che vorrei lanciare è quello di divertirsi e che è la cosa più importante. Ti deve piacere e divertire quello che fai. Deve essere proprio una passione.

     

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    La tua determinazione e la tua grinta sono un esempio. E la dimostrazione che allenandosi duramente si può andare lontano. Secondo te nel tennis (così come nella vita) si può arrivare a un punto in cui non si ha più paura di niente o nessuno? Oppure la possibilità di fallire è sempre da accettare e calcolare?

    Credo che si sbaglia sempre, a tutti i livelli, e in tutte le fasi della vita. Sono dell'opinione che bisogna accettare i propri sbagli cercando possibilmente di non ripeterli. Però siamo umani, quindi gli errori ci sono, ci saranno. Non ci resta che impegnarsi al massimo per cercare di farne il meno possibile.

     

    Cosa la Jasmine Paolini di oggi vorrebbe dire alla Jasmine Paolini che iniziava la sua avventura nel tennis?

    Di credere di più in se stessa. E di non porsi limiti. Mai.

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