Alessandro Fulloni per il Corriere della Sera
mario cattaneo osteria amis
«Avevo paura che salissero, che raggiungessero le nostre camere: ho tre nipotini, il mio pensiero è andato a loro. Così ho preso il fucile che ho caricato prima di scendere nell' osteria in maglietta e ciabatte. Ma è andata in un modo in cui non doveva andare. La mia intenzione era di non far male a nessuno. Ora sono triste, in crisi: il colpo è partito mentre cadevo. E mi trovo in una situazione che non avrei mai immaginato».
Mario Cattaneo, 67 anni, ex alpino, milanese, parla davanti all' ingresso dell'«Osteria dei Amis» dove giovedì notte ha ucciso un ladro entrato nella locanda per portare via qualche stecca di sigarette e spiccioli per 60 euro. Il morto è un rumeno di 33 anni, per i carabinieri faceva parte della «banda dei sette» che da qualche tempo imperversa da queste parti, tra Lodigiano e Pavese, prendendo di mira le tabaccherie.
Il locale aperto Sono le tredici e trenta circa.
mario cattaneo lodi
La locanda di Cattaneo è affollata all' inverosimile. Giornalisti, ma anche i soliti avventori che capitano qui a pranzo la domenica. Quelli per cui il sciur Mario - lo chiamano tutti così - ha deciso di aprire perché «non posso permettermi di fermarmi» e perché «almeno così non penso a quello che è successo».
Mica facile. In tanti vogliono stringergli la mano. Ciclisti di passaggio che gridano «Forza Mario», amici, il sindaco di Casaletto Giorgio Marazzina e il parroco della frazioncina di Gugnano don Franco che ripete: «Mario mi diceva che "se capita sparo in aria"». Si affaccia Ignazio La Russa (Fdi-An) che spiega di «essere stato invitato dall' avvocato del ristoratore Francesco Stochino» e parla di «solidarietà a Cattaneo».
mario cattaneo spara al ladro lodi
Arrivano Francesco Sicignano e Giovanni Petrali, protagonisti di vicende simili. Il primo, 67 anni, ex commerciante, esasperato dai furti in casa, si procurò una pistola, con regolare porto d' armi, e la notte del 14 ottobre 2015, a Vaprio d' Adda, fulminò un albanese 22enne trovato di notte al buio nel corridoio della villetta. «Sono qui a testimoniare la mia vicinanza a Mario, so come ci si sente».
Il tabaccaio milanese Più o meno le stesse parole di Petrali, tabaccaio milanese che nel maggio del 2003, minacciato e malmenato dai rapinatori, aveva estratto la pistola sparando quattro colpi andati a vuoto dentro alla rivendita a piazzale Baracca e altri tre all' esterno, uccidendo uno dei malviventi, un italiano pregiudicato. «Sono stato assolto in Cassazione, l' avvocato era mio figlio» racconta orgoglioso il commerciante che oggi ha 81 anni. «Non cambierei niente di quel che feci: quell' uomo ammazzato? Una persona è una persona. Ed è responsabile delle sue azioni.
Da allora però non sono andato più in chiesa. C' è una gran distanza tra una vita che non c' è più e il quinto comandamento: non uccidere».
Osteria dei Amis - il titolare Mario Cattaneo
«Ho subito tre furti» Scuote la testa il sciur Mario che si sposta dentro il locale stringendo mani e versando Bonarda e Barbera sul tavolo di chi, nell' osteria, è rimasto sino al pomeriggio. «Ora è facile dire tutto, io so solo che sento una grande stanchezza.
Certe cose succedono anche se non vuoi» sospira finalmente seduto. «Vivo qui da oltre vent' anni - racconta -. Mio figlio, diplomato all' alberghiero, aveva appena finito il servizio militare e assieme pensavamo cosa fare del futuro: avevo una pasticceria a Rogoredo che aveva smesso di marciare per via dei cantieri della metro gialla aperti lì vicino.
Abbiamo trovato questa locanda, l' abbiamo comprata e ristrutturata puntando sulla cucina milanese. Da allora ho subito tre furti. Una volta devastarono tutto, un' altra li spaventai mostrando il fucile senza sparare».
Osteria dei Amis - il titolare Mario Cattaneo
Cattaneo ripete che non voleva uccidere. Mostra il corridoio dove ha lottato con il ladro che ha afferrato la doppietta «trascinandomi per 5 o 6 metri in cortile». Il colpo era già stato esploso. Ma in canna c' era «un altro proiettile. Ho impedito con tutte le mie forze che mi strappasse l' arma, in testa avevo un solo pensiero: se la prende mi ammazza. Poi ho sentito gridare tra loro e sono fuggiti. Più tardi, in ospedale - racconta mostrando il braccio annerito dai lividi - ho saputo che c' era un morto».
Osteria dei Amis - il titolare Mario Cattaneo
Il processo? Un' eventuale condanna? «Per ora - abbassa lo sguardo - non c' è nulla di peggio di quel che ho appena passato».
Osteria dei Amis - il titolare Mario Cattaneo