1 - KOONS CACCIA GLI ASSISTENTI. «LAVORERÒ COI ROBOT»
Da “il Giorno”
jeff koons
Quale artista ha bisogno di assistenti in carne e ossa quando può usare un robot? Jeff Koons, una delle firme più pagate del mercato dell' arte che aveva messo in piedi negli ultimi anni un' azienda con oltre un centinaio tra pittori e scultori nei libri paga, la scorsa settimana ha drasticamente ridimensionato la forza lavoro alle sue dipendenze.
L' ex marito dell' ex pornostar ed ex parlamentare radicale Ilona Staller ha tagliato il numero di assistenti in parallelo alla decisione di lasciare l' enorme studio occupato per quasi vent' anni a Chelsea per traslocare in una nuova sede «considerevolmente piu piccola» negli Hudson Yards, la nuova mecca dell' arte di New York all' estremo nord dell' High Line.
jeff koons ilona on top
Koons non è il solo grande dell' arte contemporanea che affida la realizzazione delle sue idee - vuoi i Balloon Dogs o i mazzi di tulipani giganti - ad assistenti, e nel corso egli anni è arrivato ad averne 130 simultaneamente. Ma adesso sono arrivati i robot e con i robot i licenziamenti. In questi giorni i dipendenti di Koons si stanno avvicinando ad appena una ventina.
JEFF KOONS BALLOON DOG
Dieci anni fa Koons aveva teorizzato il bisogno di aver bisogno di un vasto numero di assistenti: «Prima facevo da me tutte le mie sculture, tutti i miei dipinti, ma se lo facessi ancora oggi la cosa limiterebbe di molto il numero di progetti in cui potrei essere coinvolto. Se non facessi così sarebbe una perdita di energie». L' artista non è l' unico ad aver creato una vera azienda per realizzare le proprie opere e poi a licenziare una volta concluso un progetto: lo stesso ha fatto Damien Hirst.
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L' ultima ondata di downsizing è stata attribuita a nuovi metodi di lavoro e mentre cambia l' approccio del mercato all' arte prodotta da intelligenza artificiale: da Christiès qualche mese fa un «ritratto» realizzato da un algoritmo è stato battuto per quasi mezzo milione di dollari. Koons ha aperto di recente una sede high tech per il taglio della pietra a Morrisville, in Pennsylvania, in cui gli assistenti sono affiancati da due robot e 12 macchine computerizzate per il taglio della pietra.
lady gaga poses naked with a blue ball for jeff koons lb
In gioco anche un calo delle vendite, particolarmente tiepide per «Glazing Ball», la serie in cui Koons è intervenuto sui grandi capolavori del passato (riprodotti dai suoi assistenti) inserendo all' interno di essi una sfera azzurra di vetro blu.
2 - ILO: "CON LA ROBOTIZZAZIONE SPINTA MOLTI MESTIERI RISCHIANO DI SPARIRE"
Nicola Lillo per “la Stampa”
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La robotizzazione, l' intelligenza artificiale e la crescita delle diseguaglianze ci mettono di fronte a «una delle più importanti sfide del nostro tempo». A Ginevra, nel palazzo che ospita l' Ilo, l' Organizzazione internazionale del lavoro, non hanno dubbi. La trasformazione del lavoro è quello di cui tutti i governi dovrebbero occuparsi con urgenza, soprattutto in un momento in cui l' economia è in una fase di forte frenata e in cui si rischia di veder aumentare ancora il numero dei disoccupati. Già oggi nel mondo sono 190 milioni, e di questi ben un terzo - 64,8 milioni - sono giovani.
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Lo spaccato che esce dal rapporto preparato dalla «Commissione mondiale sul futuro del lavoro» è preoccupante. L' Ilo, che quest' anno celebra i cento anni, ha riunito alcuni degli esperti più in vista, i quali hanno redatto un documento che oltre a mettere in fila i numeri, mostra come la situazione di crisi in cui ci troviamo ha conseguenze dirette sulla stabilità dei Paesi e sulla giustizia sociale, come si può vedere dal caso Brexit o dai gilet gialli in Francia. Per la Commissione - presieduta dal presidente del Sudafrica Cyril Ramaphosa e dal primo ministro della Svezia Stefan Lofven - la situazione globale del mercato del lavoro «erode la fiducia nelle democrazie.
creazione di adamo in versione robot
Facendo aumentare l' insicurezza e alimentando l' isolazionismo e il populismo», un riferimento in questo caso che potrebbe essere applicato facilmente all' Italia.
Nei corridoi dell' agenzia delle Nazioni Unite sono preoccupati da questi segnali e dalla volontà di molti paesi di «ritirarsi dalle società aperte e dalle economie aperte. Rischiamo di essere sonnambuli in un mondo che porta a ineguaglianza, aumenta l' incertezza e rinforza l' esclusione», scrivono gli esperti.
jeff koons a firenze 11
Già oggi i numeri non sono affatto positivi. Oltre alla disoccupazione - dato considerato «inaccettabilmente alto» e che potrebbe addirittura aumentare visto che per il 2030 si prevedono 344 milioni di posti da creare - ci sono 300 milioni di lavoratori che vivono in condizioni di estrema povertà, cioè con meno di due dollari al giorno, mentre il 36,1% della forza lavoro è impiegata per troppe ore a settimana (sopra le 48), 2,78 milioni di persone muoiono ogni anno per incidenti sul lavoro e resta ancora troppo alta la differenza di salario tra uomo e donna, è del 20%.
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«Abbiamo lavorato e discusso per 18 mesi su questi temi - spiega il presidente del Sudafrica Ramaphosa - Sono sfide che evolvono e che devono essere affrontate. Sono complicate, ma offrono anche grandi opportunità». Ciò che comunque più preoccupa è l' automazione. La robotizzazione e l' intelligenza artificiale infatti rischiano di far sparire molti mestieri: per l' Ocse nei prossimi anni circa il 15% dei lavori nel nostro Paese potrebbe scomparire, mentre per il 35% si stima un cambio totale di competenze.
jeff koons michael jackson
All' Ilo preferiscono non fornire numeri - «le stime sono complicate, dipendono in gran parte dalle politiche dei governi», si spiega - ma è chiaro che si tratta del tema più caldo.
Questi timori hanno portato alla pubblicazione di un rapporto che «ha l' ambizione di dare un orientamento all' azione dei governi, devono agire in questo momento per rispondere a queste sfide», spiega il direttore generale dell' Ilo, Guy Ryder. Il documento propone «un' agenda incentrata sull' uomo» e si fonda su tre pilastri: aumentare gli investimenti sul capitale umano per diminuire le disuguaglianze, nelle istituzioni del lavoro assicurando dignità e diritti e nel lavoro sostenibile. Impegni, auspicano a Ginevra, che non devono rimanere inattesi.
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