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    “UN RUOLO PIÙ FORTE DELLA NATO PORRÀ FINE ALLA GUERRA” – JENS STOLTENBERG, SEGRETARIO GENERALE DELL’ALLEANZA ATLANTICA, PROVA A SPRONARE GLI STATI A CONCEDERE PIÙ AIUTI A KIEV: “GLI UCRAINI NON SONO A CORTO DI CORAGGIO, MA DI MUNIZIONI”. MA SUL FONDO DA 100 MILIARDI ANCORA NON SI TROVA L’ACCORDO – IL MINISTRO DEGLI ESTERI UCRAINO, DMYTRO KULEBA: “DATECI SUBITO OGNI MISSILE PATRIOT DISPONIBILE”


     
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    Volodymyr Zelensky e jens Stoltenberg a Davos Volodymyr Zelensky e jens Stoltenberg a Davos

    STOLTENBERG, 'SUL FONDO PER KIEV ANCORA NESSUNA DECISIONE'

    (ANSA) - "Serve une una struttura di supporto di lungo termine e programmabile per l'Ucraina" ma "non scendo nei dettagli del fondo" da 100 miliardi per Kiev. "ne stiamo parlando con l'Ucraina, non è per la loro sicurezza ma per la nostra". Lo ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg sottolineando che sul fondo "non è stata presa alcuna decisione finale".

     

    NATO, 'AIUTARE KIEV, NON È A CORTO DI CORAGGIO MA DI MUNIZIONI'

    (ANSA) - "Oggi abbiamo affrontato la preparazione del summit di luglio, partendo dall'Ucraina. Questo è un momento decisivo. Gli ucraini non sono a corto di coraggio, stanno terminando le munizioni. Dobbiamo aumentare subito il nostro supporto e far sì che sei durevole. Tutti gli Alleati hanno concordato sulla necessità di sostenere l'Ucraina in questo momento decisivo. C'è una unità di intenti". Lo ha detto in conferenza stampa il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg. "Oggi abbiamo concordato di andare avanti con la pianificazione di un ruolo maggiore della Nato nel coordinare l'assistenza e la formazione in materia di sicurezza. I dettagli prenderanno forma nelle prossime settimane", ha aggiunto Stoltenberg.

     

    jens stoltenberg a kiev jens stoltenberg a kiev

    STOLTENBERG, RUOLO PIÙ FORTE DELLA NATO PORRÀ FINE ALLA GUERRA

    (ANSA) – “La realtà è che se si vuole che questa guerra finisca, prima riusciamo a convincere Mosca che non vincerà sul campo di battaglia, prima potremo raggiungere un accordo di pace in cui la Russia si renda conto che non può vincere la guerra, ma deve sedersi e negoziare un accordo in cui l'Ucraina prevalga come nazione sovrana e indipendente: quindi un ruolo più forte della Nato nel coordinare e fornire supporto a Kiev è un modo per porre fine a questa guerra in modo che l'Ucraina prevalga".

     

    volodymyr zelensky volodymyr zelensky

    Lo ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg aprendo la ministeriale esteri. "Il 99% del sostegno all'Ucraina proviene dagli alleati della Nato e, naturalmente, accolgo con favore le capacità della coalizione di Ramstein e molte altre iniziative multinazionali e bilaterali, ma è necessario fornire un quadro istituzionale più solido per garantire la prevedibilità e l'impegno a lungo termine.

     

    È ovvio che abbiamo bisogno di nuovi e maggiori fondi per l'Ucraina e che ne abbiamo bisogno per molti anni. E la ragione di un quadro istituzionalizzato per il sostegno è quella di garantire una maggiore prevedibilità e fiducia nel fatto che il momento arriverà ogni mese e ogni anno per un lungo periodo".

     

    KULEBA, DATECI SUBITO OGNI MISSILE PATRIOT DISPONIBILE

    Dmytro Kuleba Dmytro Kuleba

    (ANSA) - "L'Ucraina è attualmente l'unico Paese al mondo che si difende dagli attacchi di missili balistici quasi ogni giorno. Ciò significa che tutte le batterie 'Patriot' disponibili nel mondo che possono essere fornite all'Ucraina devono essere consegnate al più presto. Non c'è posto più importante per loro". Lo scrive su X il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, che si trova a Bruxelles per partecipare alla ministeriale Nato. Kuleba sta avendo una serie di incontri bilaterali con le sue controparti, tra cui Polonia, Spagna e Danimarca.

     

    'KIEV, ENTRO GIUGNO FAREMO SALTARE IN ARIA IL PONTE DI CRIMEA'

    (ANSA) - Una fonte dell'intelligence militare ucraina ha riferito al Guardian che "nella prima metà del 2024 sarà messo in atto il terzo tentativo per far saltare in aria il ponte di Kerch", che collega la Crimea annessa unilateralmente da Mosca dieci anni fa alla Russia. "La sua distruzione è inevitabile", ha riferito la fonte. Per Kiev, il ponte è un simbolo odiato dell'annessione del Cremlino.

     

    jens stoltenberg a kiev jens stoltenberg a kiev

    La sua distruzione rafforzerebbe la campagna dell'Ucraina per liberare la Crimea e solleverebbe il morale dentro e fuori dal campo di battaglia, dove le forze di Kiev si trovano in forte difficoltà. Non è chiaro come si svilupperebbe l'attacco ucraino e ci sono seri dubbi sulla capacità del Gur di portare a termine un'operazione speciale contro un obiettivo così ben difeso e ovvio. Ma il Gur ritiene di potercela fare: "Lo faremo nella prima metà del 2024", ha detto un funzionario, aggiungendo che Kyrylo Budanov, capo della principale direzione dell'intelligence, ha già "la maggior parte dei mezzi per raggiungere questo obiettivo". Il piano sarebbe stato approvato dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

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