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    JORGINHO E' IN CRISI, MA PERCHÉ CON SPALLETTI GIOCA SEMPRE? RONCONE AFFONDA IL COLPO SUL CENTROCAMPISTA: “E’ STATO DISCRETO CON L'ALBANIA, IMBARAZZANTE CON LA SPAGNA (QUANDO IL CT GLI URLAVA FRASI DURISSIME: “CHE SE LA VENGA A FAR DARE, ALTRIMENTI È INUTILE CHE GIOCHI!”), MALE CON LA CROAZIA: IL SOSTITUTO NATURALE DI JORGINHO SAREBBE FAGIOLI (NON CRISTANTE, CHE DEL REGISTA NON HA I TEMPI). MA IL CT NON SI FIDA FINO IN FONDO DEL BIANCONERO" – SARA’ IN CAMPO CONTRO LA SVIZZERA? L’IMPORTANTE E’ CHE NON SI AVVICINI AL DISCHETTO...


     
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    Fabrizio Roncone per corriere.it - Estratti

     

    spalletti jorginho spalletti jorginho

    (...) I calciatori che hanno affrontato i croati sono rimasti a fare cyclette in palestra e, perciò, la formazione con cui affronteremo gli svizzeri sabato a Berlino è ancora da immaginare. Ci sono molti dubbi. Restano casi spinosi. Come quello di Jorge Luis Fregio Filho, meglio conosciuto come Jorginho.

     

    Il nostro regista sta disputando un pessimo europeo. È lento, senza ritmo. Perfidi, hanno scritto: cammina. Di certo non ha lampi, non inventa corridoi. Mai un lancio. Gioca a un tocco, ma nel senso che gliela passano: e lui gliela ripassa. Di lato, se va bene. Se no, all’indietro. Discreto solo nella prima partita, contro l’Albania. Imbarazzante contro la Spagna (il cittì, pizzicato dalle telecamere di Sky, gli urlava frasi durissime: «Che se la venga a far dare, altrimenti è inutile che giochi!»; poi, nell’intervallo, lo sostituì). Male contro la Croazia.

     

     

    spalletti indicazioni a jorginho spalletti indicazioni a jorginho

    Però Spalletti, finora, l’ha tenuto tra i titolari. Sempre. All’inizio, quando aveva chiesto alla squadra di provare a interpretare e realizzare il suo ambizioso, quasi visionario progetto fatto di schemi liquidi, calcio perimetrale, calcio relazionale, insomma quella roba lì (s’è capita così e così noi, a parole, in linea teorica, figuriamoci i calciatori che dovevano applicarla sul campo): e poi però Jorginho è rimasto al centro della manovra azzurra anche quando contro i croati ci siamo schierati con un prudente e molto italiano 5-3-2 (altroché 3-5-2: perché se i «braccetti», i quinti sono Di Lorenzo e Dimarco, è chiaro che parti con l’idea di avere cinque difensori di ruolo, sul prato).

    JORGINHO JORGINHO

     

    Spalletti sembra non fidarsi di Fagioli

    Insomma: Spalletti, che aveva escluso Jorginho dalla sua prima lista dei convocati (all’esordio in panchina, settembre 2023), adesso sembra non poterne fare a meno. Perché? A domanda, più o meno diretta — cercano spesso di trovare formule diplomatiche, e non sempre funziona — il tecnico ha spiegato che «lui è l’unico a poter dire ai suoi compagni dove devono mettersi. E di quei giocatori lì, ne abbiamo pochi nel gruppo». Il sostituto naturale di Jorginho sarebbe Fagioli (non Cristante: bravo a fare un po’ tutto, in mezzo al campo, ma che del regista non ha i tempi).

     

    Solo che il cittì sembra non fidarsi fino in fondo di Fagioli. Conoscete la storia di questo calciatore: viene convocato nonostante avesse da poco finito di scontare la squalifica e non pochi osservatori dicono e scrivono che, vabbé, insomma, addirittura premiarlo con un Europeo, forse è stato un filo inopportuno. Spalletti, però, ignora ogni perplessità: il materiale umano che gli offre il nostro campionato è di una modestia tremenda e spiega di averlo preferito a Ricci, perché è quello che interpreta meglio il ruolo di playmaker tra i giovani italiani. Dice proprio così: tra i giovani (anche se Fagioli ha 23 anni, Pedri 21 e Bellingham 20).

    JORGINHO JORGINHO

     

    Dai campetti del Brasile alla Nazionale

    Jorginho ne ha 32, in parabola cadente, molto vissuti. 

     

    (...)

     

    Quella azzurra la prese quando Tite, all’epoca allenatore del Brasile, decise di lasciarlo in Italia e allora in Federcalcio trovarono un suo lontanissimo parente da parte di padre a Santa Caterina, una frazione di Lusiana Conco, in provincia di Vicenza: pratiche, cittadinanza italiana, un Europeo vinto quella notte a Londra e poi la mortificante esclusione dell’Italia dal Mondiale anche per colpa dei due rigori che sbaglia (lui, di solito infallibile) contro la Svizzera. Telefonano dal giornale. «Gioca o no, contro gli svizzeri, Jorginho?». Sì, no, forse, boh.

     

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