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    JUNCKER SUL TUBO - IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE DICE DI CREDERE ANCORA IN SOUTH STREAM. MA SOLO PERCHÉ ERA IN BULGARIA, UNO DEI PAESI CHE PIÙ CI RIMETTERÀ DAL BLOCCO DEL PROGETTO - SAIPEM SOSPENDE I LAVORI


     
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    1. CONGELATI I LAVORI PER SOUTH STREAM

    Renzi Juncker Van Rompuy Renzi Juncker Van Rompuy

    R.E. per “la Stampa”

     

    Il progetto South Stream è ufficialmente congelato ma le diplomazie sull’asse Russia-Europa sono già a lavoro per cercare di uscire dallo stallo. Inaugurato in grande stile alla fine del 2012, il progetto che potrebbe permettere il trasporto del gas naturale russo nell’Europa continentale, bypassando l’Ucraina e attraversando il Mar Nero, la Bulgaria, la Serbia, l’Ungheria e l’Austria, a distanza di nemmeno due anni, è ufficialmente sospeso.

    putin e il gasdotto south stream putin e il gasdotto south stream

     

    Ad annunciarlo è stata Saipem, che ha ricevuto la notifica di sospensione dal consorzio fondato da Gazprom ed Eni nel 2007 e che vede impegnati in prima linea colossi come la francese Edf e la tedesca Wintershall. In particolare, la controllata del Cane a sei zampe, ha precisato che «la notifica riguarda tutti i mezzi navali ad oggi impegnati nelle attività relative alla posa delle tubazioni». Al tempo stesso viene però sottolineato che «allo stato attuale non è possibile determinare gli impatti economici della sospensione in quanto non è nota la durata né è prevedibile la decisione finale del cliente».

     

    E così in campo adesso entra la politica e a dirsi ancora possibilista sulla realizzazione del progetto è il presidente della Commissione europea, Jean -Claude Juncker, che però ha passato la palla al leader russo, Vladimir Putin. «South Stream può essere costruito», ha detto Juncker al termine dell’incontro col premier della Bulgaria, Boyko Borisov, uno dei Paesi che maggiormente rischia danni per lo stop russo legato a doppio filo con la crisi ucraina e le sanzioni comminate alla Russia.

     

    GASDOTTI NABUCCO NORTH E SOUTH STREAM GASDOTTI NABUCCO NORTH E SOUTH STREAM

    «Le condizioni - ha proseguito il presidente della Commissione Ue - ci sono da tempo, la palla è nel campo della Russia, gli ostacoli che ci sono non sono insormontabili». Da parte sua il premier bulgaro ha detto: «Possiamo andare avanti con i lavori preparatori, la Commissione ha detto che non ci lascia soli».

     

    Intanto i media serbi hanno riportato le dichiarazioni del rappresentante permanente russo presso la Ue, Vladimir Cizhov, che ha di fatto lasciato la porta aperta sul dossier. La Russia, ha detto Cizhov, intende continuare le discussioni con Serbia, Austria e Ungheria sui modi per uscire dalla situazione creatasi dopo la decisione di Mosca di abbandonare il progetto di gasdotto South Stream. La Serbia, ha osservato, non è ancora membro dell’Unione europea ma ha fatto domanda di adesione, e «tutti siamo stati testimoni delle pressioni esercitate dalla Ue su Belgrado in merito a questioni politiche, comprese le sanzioni contro la Russia, e anche economiche».

     

    jean claude juncker jean claude juncker

     

    2. SOUTH STREAM, JUNCKER APRE UNA POSSIBILITÀ

    Da “Il Sole 24 Ore”

     

    Il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, ha voluto ieri tenere la porta aperta al progetto di gasdotto South Stream, che la Russia ha definito appena qualche giorno fa una iniziativa morta.

     

    La presa di posizione dell’ex premier lussemburghese è giunta durante una visita a Bruxelles del primo ministro bulgaro Boiko Borissov, che si è lamentato della scelta di Mosca, tenuto conto anche degli investimenti messi in campo dal suo Paese.

     

    «La Russia è attualmente un problema strategico», ha ammesso Juncker durante una breve conferenza stampa, riferendosi in particolare alla crisi in corso in Ucraina. «Spero che tornerà domani a essere di nuovo un partner strategico. La Commissione farà di tutto in tal senso. Ma per ballare il tango bisogna essere in due».

    jean claude juncker jean claude juncker

     

    A proposito del futuro di South Stream, Juncker ha precisato: il gasdotto, che dovrebbe collegare la Russia al Sud Europa attraverso i Balcani, «può essere costruito, le condizioni sono state chiarite da tempo. Non c’è nulla di nuovo. La palla è in campo russo».

    All’inizio di questa settimana, il presidente russo Vladimir Putin ha spiegato che il progetto è abbandonato, accusando Bruxelles di ostacolare il piano.

     

    Tra le altre cose, la Commissione europea vuole che al gasdotto possa collegarsi chiunque lo voglia e non solo i partner dell’iniziativa.

    Dal canto suo, Borissov ha precisato di non aver ricevuto per ora alcuna cancellazione di South Stream da parte russa. Il premier ha poi aggiunto che le sanzioni contro la Russia, per la sua posizione nella crisi ucraina, stanno penalizzando non poc o l’economia bulgara.

     

     

     

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