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    “JUSTIN” CASE – UN NUOVO SCANDALO TRAVOLGE IL PRIMO MINISTRO CANADESE TRUDEAU: IL GOVERNO HA FIRMATO UN CONTRATTO DA 660 MILIONI DI DOLLARI CON L’ORGANIZZAZIONE BENEFICA “WECHARITY”. PECCATO CHE L’ONG NEGLI ULTIMI ANNI ABBIA PAGATO PROFUMATAMENTE LA MADRE, IL FRATELLO E LA MOGLIE PER TENERE ALCUNE CONFERENZE – IL VIAGGIO SEGRETO ALLE BAHAMAS, LA BLACK FACE E LA CORRUZIONE ALLA “SNC LAVALIN”: IL LATO OSCURO DEL BEL JUSTIN


     
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    Alessandra Muglia per www.corriere.it

     

    justin trudeau justin trudeau

    «L’organizzazione benefica We Charity non ha avuto nessun trattamento privilegiato, né io né i miei collaboratori hanno interferito nell’assegnazione della commessa». Si è difeso così il primo ministro canadese, Justin Trudeau, sotto torchio per un’ora e mezza davanti alla commissione parlamentare (via web causa Covid), nel tentativo di arginare uno scandalo che rischia di travolgere la sua leadership.

     

    L’ultimo di una serie, per questo più nocivo. Nel mirino è finito questa volta il contratto governativo concesso a We Charity, organizzazione internazionale legata a Bill Clinton, Oprah Winfrey e altre celebrità e leader politici, per un programma da 660 milioni di dollari rivolto a studenti che non riescono a trovare un lavoro estivo per via del Covid. Ieri il ministro Bardish Chagger (Diversità, Inclusione e Gioventù), ha rivelato che «We Charity» avrebbe potuto ricevere fino a 32 milioni di dollari.

    sophie gregoire trudeau sophie gregoire trudeau

     

    Trudeau è accusato di conflitto di interesse perché ha partecipato in prima persona alla decisione del governo nonostante We Charity avesse pagato membri della sua famiglia per tenere delle conferenze. Oltre 300mila dollari (quasi 190mila euro) alla madre e al fratello di Trudeau in questi ultimi anni , 1500 dollari a sua moglie Sophie nel 2012, prima che lui diventasse leader del partito libearale.

     

    Oltre a queste somme, l’associazione avrebbe dato a familiari del premier 212 mila dollari per rimborso spese di trasferta, riferisce l’opposizione conservatrice. Trudeau ha ammesso di essere al corrente delle attività svolte da suoi parenti per l’associazione ma ha negato di sapere dei loro compensi: non sarebbe stato ragguagliato neppure sul rimborso spese ottenuto dalla moglie per una conferenza a Londra a inizio anno.

     

    justin trudeau si difende dalle accuse su we charity justin trudeau si difende dalle accuse su we charity

    «Lei è coinvolto in questo scandalo da oltre un mese, ha avuto tutto il tempo per informarsi, nessuno le crede quando dice che non sa quanti soldi ha preso la sua famiglia da questa associazione» ha attaccato il portavoce dell’opposizione conservatrice, Pierre Poilievre durante l’audizione.

     

    I due principali partiti d’opposizione chiedono le dimissioni di Trudeau, che guida un governo di minoranza sempre più debole. Nell’indagine del Commissario federale per l’Etica è finito anche il ministro delle Finanze Bill Morneau: sua figlia lavora attualmente per We Charity. Come Trudeau, anche lui si è scusato pubblicamente per non essersi sottratto alle «riunioni di Gabinetto» riguardanti l’assegnazione della commessa e ha rimborsato oltre 41.000 dollari che aveva ottenuto come rimborso spese per due viaggi umanitari fatti nel 2017 con la sua famiglia.

    margaret trudeau margaret trudeau

     

    Questa vicenda rischia di affossare Trudeau proprio mentre stava capitalizzando in termini di consensi i buoni risultati ottenuti nella gestione della pandemia.

     

     

    La sua popolarità era in ripresa dopo le batoste inferte alla sua immagine di leader dai due precendenti scandali, il viaggio segreto alle Bahamas nel 2016 con la sua famiglia a bordo di un elicottero dell’Aga Khan e il caso della società canadese «SNC Lavalin», accusata di aver corrotto funzionari libici in cambio di ingenti contratti governativi.

     

    «C’è voluta la peggiore pandemia di tutti i tempi per aiutare Trudeau a ripristinare la sua immagine» aveva osservato poche settimane fa la sondaggista Shachi Kurl, che ora invece certifica su Twitter la nuova inversione di tendenza. Questa volta però il declino potrebbe essere irrimediabile

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