Jacopo Gerna per gazzetta.it
cristiano ronaldo
Chiudete tutto, dopo un gol così. È questa la prima reazione al capolavoro con cui Cristiano Ronaldo firma il 2-0 all’Allianz Stadium, col 90% degli sportivissimi tifosi della Juve ad applaudirlo. Difficile aggiungere qualcosa a una carriera come quella di CR7, ma è molto probabile che Cristiano trovi un posto speciale tra le sue perle a questa rovesciata sganciata da quote siderali. Ma il chiudete tutto vale soprattutto per la Juve, che subito dopo perde anche Dybala per doppia ammonizione e incassa un severissimo 3-0 che di fatto chiude qui la sua Champions. Bizzarri gli dei del calcio. Un anno fa una grande del calcio spagnolo, il Barcellona, proiettava la Juve e Paulino al top del calcio europeo. 12 mesi dopo, sempre quarti di Champions, l’altra corazzata di Spagna, il Real, rifila tre cazzotti di quelli che la Juve non aveva mai preso allo Stadium. E fa rientrare il 10 bianconero, che non aveva affatto giocato a male, a testa bassa negli spogliatoi.
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TUTTO MALE — Si era detto alla vigilia: per fare l’impresa contro i più forti serve solidità difensiva, concretezza sotto porta e un po’ di buona sorte. La Juve non ha avuto nulla di tutto ciò. Persino quel Picasso di secondo gol nasce da una bruttezza di Chiellini. E se il terzo di Marcelo arriva a babbo morto, il primo gol, con cui la Juve si complica la vita dopo 3’, è un inedito per una squadra che difende così bene di sistema. Le colpe di De Sciglio, Barzagli e Chiellini vengono smascherate dalla classe immensa di Isco e dal movimento da perfetto centravanti di CR7. Pronti-via e Juve già sotto. La squadra di Allegri ha avuto anche le occasioni per pareggiare e avrebbe anche meritato l’1-1, ma la bravura di Navas su Higuain, un po’ di sfortuna in un paio di mischie e una punizione di Dybala sporcata e fuori di centimetri hanno fatto capire che non era serata.
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LA DIFFERENZA — La Juventus per lunghi tratti ha fatto match pari, nonostante l’assenza di Pjanic e Benatia. Ogni volta che è riuscita a portare palla nell’area del Real ha dato la sensazione di poter essere pericolosa. Dove il Real ha fatto la differenza è nella facilità di creare gioco e pericoli, con il “precario” Isco in serata di grazia da trequartista accarezza-palloni, Modric versione Carlo Rubbia del centrocampo e Kroos mister “ci penso io a far sembrare tutto facile”. Due-tre passaggi e il Real ti fa male, come aveva detto Allegri, a differenza di una Juve a volte un po’ farraginosa. A tutto questo aggiungete la lettura dei momenti, le malizie da grande squadra che ti fanno stare a terra a guadagnare secondi quando c’è burrasca. Ora il Madrid andrà all’assalto della terza Champions consecutiva (!!!) coi galloni di favorito. E chissà se a Buffon, che ha preso il nono gol in sei partite contro CR7, verrà voglia di annunciare il ritiro. E’ solo la prima delle domande sul futuro della Juve, che comunque resta assolutamente roseo. A partire da due trofei da aggiungere alla ricchissima collezione aperta nel 2011: un settimo scudetto consecutivo che sarebbe leggenda e la quarta Coppa Italia consecutiva.
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