Viviana Mazza per www.corriere.it
KABUL COME SAIGON - AMERICANI IN FUGA
Saigon 1975. Kabul 2021. Lo spettro dell’umiliante ritiro dal Vietnam ritorna in America. Una delle più famose foto in bianco e nero dell’evacuazione in elicottero dal tetto dell’ambasciata Usa di Saigon dell’aprile 1975 era già stata condivisa sui social, discussa in tv da commentatori di destra e di sinistra. Ora si tratta delle immagini di ieri e oggi in tempo reale.
«È peggio di Saigon», aveva detto giovedì scorso Mitch McConnell, il leader della minoranza repubblicana al Senato. «Se non diamo subito più supporto alle truppe afghane, Al Qaeda e i talebani celebreranno il 20° anniversario dell’11 settembre dando fuoco alla nostra ambasciata a Kabul». Ma anche commentatori come David Ignatius del Washington Post e l’ex ambasciatore Ryan Crocker sulla Cnn avevano fatto lo stesso paragone.
elicottero chinook evacua l ambasciata americana a kabul
È una misura dell’impreparazione americana davanti alla rapidità dell’avanzata talebana. L’8 luglio a Biden era stato chiesto se vedesse parallelismi con il Vietnam. «Nessuno… Non c’è nessuna circostanza in cui vedrete le persone prelevate dal tetto di un’ambasciata… degli Stati Uniti in Afghanistan. Non c’è nessun paragone».
la fuga da saigon
Ma dopo che per giorni i portavoce del Pentagono e del dipartimento di Stato hanno evitato anche la sola parola «evacuazione», ripetendo che si trattava di una «riduzione del personale», le autorità americane hanno deciso per la completa smobilitazione del personale – diplomatici e contractors - dall’ambasciata di Kabul, attraverso elicotteri che si sono sollevati nella notte e nelle prime ore del mattino in un’incertezza anche dell’intelligence sui rischi in corso.
elicotteri usa sul cielo di kabul
Un piccolissimo gruppo potrebbe rimanere a Kabul, ma sono decisioni che si stanno prendendo in queste ore. Allo staff è stato ordinato di eliminare ogni documento sensibile, inclusi loghi e bandiere americane utilizzabili per scopi di propaganda, e persino i computer. Parte della difficoltà è che il ritiro di truppe e agenti ha causato una mancanza di intelligence sul terreno, il che toglie agli Stati Uniti una valutazione chiara sulla situazione: i servizi hanno detto venerdì che i talebani avrebbero isolato Kabul nel giro di «72 ore o una settimana».
fumo a kabul
C’è anche il timore che i 5.000 marines autorizzati da Biden – 1000 in più rispetto a quelli annunciati giovedì scorso – restare invischiati nei combattimenti. «Abbiamo comunicato ai rappresentanti dei talebani a Doha che ogni loro azione sul campo in Afghanistan che metta a rischio il personale o la missione Usa riceverà una risposta militare rapida e forte», ha dichiarato nella notte di sabato il presidente Joe Biden da Camp David, mentre incombeva la caduta di Kabul.
ambasciata americana a kabul
In risposta alle accuse dei repubblicani di una «nuova Saigon» Biden ha dato la colpa a Trump di aver rafforzato i talebani all’inizio dei negoziati, stabilendo la data d’uscita entro maggio 2021 e riducendo i soldati a soli 2.500. Biden ha ereditato la guerra, ma non questo piano di uscita - osservano però i media statunitensi di destra e di sinistra. L’opinione pubblica americana è favorevole al ritiro (con un calo secondo Politico dal 69% di aprile al 59% a luglio). Ma vent’anni dopo l’11 settembre, brucia la sconfitta simbolica della fuga dall’ambasciata Usa a Kabul.
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