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    KAIS AMARI - IL PRESIDENTE TUNISINO KAIES SAIED USA LA PIÙ VECCHIA DELLE STRATEGIE DI NEGOZIATO: DIRE NO PER INTASCARE 2.800 MILIARDI (900 MIL DALL'UE E 1.900 MRD DAL FMI) – SOLO DOPO LA VISITA DI VON DER LEYEN, MELONI E RUTTE, SAIED FA DIRAMARE UN COMUNICATO DURISSIMO: “LA TUNISIA NON SARÀ LA VOSTRA GUARDIA DI FRONTIERA, IL MIO PAESE NON È UN’EQUAZIONE MATEMATICA” - GLI AMERICANI DEL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE APRIRANNO IL PORTAFOGLI SOLO DOPO LE RIFORME SUI DIRITTI UMANI CHE IL RAS TUNISINO NON INTENDE FARE...


     
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    1 - IL LEADER ARABO ALZA ANCORA IL PREZZO MA I PAESI DEL NORD FANNO MURO

    Estratto dell’articolo di Francesco Olivo per “La Stampa”

     

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    Quando si è trovato davanti Ursula von der Leyen, Giorgia Meloni e Mark Rutte, Kais Saied ha voluto mettere una cosa in chiaro: «Voi venite qui per i migranti. Ma la Tunisia non sarà la vostra guardia di frontiera». E poi riguardo al negoziato con il Fondo monetario ha aggiunto: «Il mio Paese non è un'equazione matematica».

     

    Il leader nordafricano […] ha relativamente abbassato i toni davanti alla delegazione ricevuta ieri mattina a Cartagine e si è detto, privatamente, disponibile a un confronto, anche grazie al lavoro diplomatico che l'Italia sta portando avanti da mesi.

     

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    Saied è un interlocutore complicato e la sua condotta di ieri lo dimostra: sceglie non comparire con i tre ospiti mentre fanno le loro dichiarazioni, li invita a pranzo, li congeda e poi dà incarico ai suoi uffici di sparare a zero con un comunicato: «No ai migranti in cambio di soldi».  […] Saied non ha ceduto sulle richieste del Fondo monetario: tagliare sussidi, riformare le pensioni e rivedere i criteri della spesa pubblica. Facendo così, applicando «l'equazione matematica», si scatenerebbero delle rivolte sociali non gestibili, un'analisi che la diplomazia italiana capisce e di fatto condivide.

     

    La frase, «non accettiamo soldi in cambio di migranti» è una sintesi brutale che il gran capo tunisino consegna alla sua opinione pubblica, ma in molti a Roma la leggono come un modo per alzare il prezzo. Anche perché per il momento i soldi offerti da Bruxelles sono troppo pochi. «È un abile negoziatore», dicono fonti di governo.

     

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    La congiuntura dei flussi migratori ha fatto sì che questo negoziato, tra il Mediterraneo e Washington, di per sé non inedito nel mondo, si incroci direttamente con le urgenze della politica italiana. Per questo Meloni è stata qui due volte in una settimana. Il trionfalismo di queste ore di Palazzo Chigi si basa su un punto: la presenza di Von der Leyen e Rutte dimostra che la Tunisia non è soltanto un problema italiano. Ma l'accordo siglato a Cartagine è solo l'inizio di una partita difficile, che vede il nodo più stretto nella distanza tra governo tunisino e Fondo monetario (e in particolare gli Stati Uniti).

     

    […]  dietro alle fanfare restano delle incognite pesanti, a cominciare dalla diffidenza dei Paesi del Nord (Olanda esclusa) a sborsare quasi un miliardo di euro nei prossimi anni nelle casse di un presidente così controverso.

     

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    In ogni caso Saied ha apprezzato che i suoi ospiti siano arrivati qui mettendo dei soldi sul tavolo. Un pacchetto irrisorio per i bisogni dello Stato nordafricano, ma un segnale inviato anche Oltreoceano: per l'Ue questa è una terra strategica. I primi 250 milioni di euro (100 per la gestione migratoria e 150 tamponare gli enormi buchi dei conti pubblici) sono serviti per dare concretezza all'offerta. Ma la cifra è molto più sostanziosa, 900 milioni, nel caso in cui Saied trovasse l'accordo con il Fondo monetario .

     

    Per capire l'urgenza di questa visita bastano le cifre: dall'inizio del 2023, sono sbarcate sulle coste italiane 25.640 persone provenienti dalla Tunisia, il +430% in più rispetto all'anno precedente. Allora a Palazzo Chigi c'era Mario Draghi, Meloni e Salvini chiedevano scandalizzati le dimissioni della ministra dell'Interno Luciana Lamorgese, definita incompetente per numeri di molto inferiori a quelli raggiunti con la destra al governo. […]

     

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    2 - QUASI UN MILIARDO GLI AIUTI TOTALI E UNA QUOTA AD HOC PER GESTIRE LE FRONTIERE

    Estratto dell’articolo di Francesca Basso per il “Corriere della Sera”

     

    L’Unione europea sta lavorando a un pacchetto di partenariato globale per la Tunisia, che combinerà diversi strumenti e programmi di finanziamento. Un pacchetto che «si basa su cinque pilastri», […]. […] Entro fine giugno Ue e Tunisia dovranno firmare un memorandum d’intesa […] che […] conterrà le aree di intervento su cui si è soffermata la presidente von der Leyen. Ma la Tunisia sarà anche uno dei dossier sul tavolo dei leader Ue al Consiglio europeo del 29 e 30 giugno.

    MELONI VON DER LEYEN E RUTTE IN TUNISIA CON KAIS SAIED MELONI VON DER LEYEN E RUTTE IN TUNISIA CON KAIS SAIED

     

    […] Per evitare che la Tunisia collassi, è necessario che l’Ue l’aiuti a rafforzare la propria economia attraverso un piano di assistenza macro-economica. Da tempo l’Ue si è detta disponibile a mobilitare fino a 900 milioni di euro ma l’intervento è legato al buon esito del negoziato tra Tunisi e il Fmi, che al momento è in stallo […].

     

    […] L’Ue ha dunque messo a disposizione — «come passo immediato», ha detto von der Leyen — 150 milioni di sovvenzioni per la cooperazione. Ma servono molti più fondi.

     

    […] La principale preoccupazione dell’Ue e dell’Italia in caso di crollo economico della Tunisia è l’ondata migratoria che ne deriverebbe. «Lavoreremo insieme su un partenariato operativo contro il contrabbando» di esseri umani, ha detto von der Leyen. Quest’anno l’Ue fornirà alla Tunisia 105 milioni per la gestione delle frontiere, per la ricerca e il soccorso in mare, la lotta al contrabbando e il rimpatrio «in accordo con i diritti umani».

    MELONI VON DER LEYEN E RUTTE IN TUNISIA CON KAIS SAIED MELONI VON DER LEYEN E RUTTE IN TUNISIA CON KAIS SAIED

     

    Su quest’ultimo punto insistono l’Olanda e i Paesi del Nord. Ma il mancato rispetto dei diritti umani viene contestato alla Tunisia da più parti.

     

    […] Un terreno di collaborazione è l’energia, «un’area vantaggiosa per tutti». Qui l’Italia gioca un ruolo centrale per la posizione geografica. L’8 dicembre scorso è stato dato il via libera al finanziamento da parte dell’Ue al cavo elettrico sottomarino Elmed promosso da Terna e dall’omologa tunisina Steg, che prevede la realizzazione di un collegamento di 230 chilometri con approdo in Sicilia: porterà in Europa l’energia prodotta dalle fonti rinnovabili in Tunisia.

     

    giorgia meloni con il presidente della tunisia kais saied giorgia meloni con il presidente della tunisia kais saied

    […]  Bruxelles vuole modificare l’accordo commerciale che ha attualmente con la Tunisia, tenuto conto che l’Ue è il principale investitore straniero. L’Ue sosterrà il cavo sottomarino digitale Medusa, che collegherà le due sponde del Mediterraneo: un investimento da 150 milioni insieme alla Bei. […] Inoltre sarà creata una finestra per la Tunisia nel programma Erasmus+ del valore di 10 milioni per sostenere lo scambio di studenti.

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