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    KAZAKI AMARI PER PROFUMO – NON SOLO MPS, C’E’ ANCHE “REPORT” CON LA GABANELLI CHE HA RICORDATO L’ACQUISIZIONE UNICREDIT DELLA BANCA ATF PER FARE UN PIACERE ALL’ENI


     
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    Carlotta Scozzari per Dagospia

    ALESSANDRO PROFUMO E FABRIZIO VIOLAALESSANDRO PROFUMO E FABRIZIO VIOLA

    Non bastava l'aumento di capitale di Monte dei Paschi, ormai lievitato a 3 miliardi di euro anche per le commissioni che le banche del consorzio hanno domandato per garantire l'eventuale inoptato. L'operazione rappresenta una preoccupazione certamente non da poco per il presidente dell'istituto senese, Alessandro Profumo, e per l'amministratore delegato, Fabrizio Viola, visto che ancora non si sa chi metterà il denaro.

    Per non parlare delle ulteriori tensioni che tutta questa fretta di chiudere l'aumento di capitale (l'intenzione è realizzarlo entro il primo trimestre del 2014) ha provocato con la Fondazione, azionista al 33,4% della banca con un debito da 350 milioni da rimborsare, che avrebbe desiderato che la ricapitalizzazione fosse spostata più avanti nel tempo.

    ALESSANDRO PROFUMOALESSANDRO PROFUMO

    Insomma, non bastava tutto questo. A dare noia a Profumo ieri sera ci si è messa anche Milena Gabanelli, che con la sua trasmissione "Report" ha gettato qualche ombra sull'operazione con cui Unicredit, alla fine del 2007, anno in cui era guidata dal banchiere ex McKinsey nato a Genova, aveva comprato l'istituto kazako Atf.

    Quest'ultimo fu pagato la bellezza di 2,2 miliardi di dollari, per poi rivenderlo, lo scorso maggio, a 464 milioni di dollari, dopo averne tra l'altro più volte svalutato l'avviamento, con l'annesso impatto sulla riga finale del conto economico del gruppo ora guidato da Federico Ghizzoni. Secondo la ricostruzione di "Report", Unicredit avrebbe comprato la banca kazaka da Bulat Utemuratov, capo dello staff del presidente del paese, Nursultan Nazarbayev.

    Vertice Osce in Kazakistan Nursultan Nazarbayev con Silvio Berlusconi xVertice Osce in Kazakistan Nursultan Nazarbayev con Silvio Berlusconi x

    E l'operazione di acquisto si sarebbe concretizzata proprio mentre l'Eni avrebbe dovuto pagare una salata penale da 10 miliardi di dollari per un presunto ritardo nei lavori del giacimento di Kashagan.

    Non a caso, sottolineava "Report", proprio per lo spettro delle penali e della rottura del contratto agitato dal governo kazako, nel 2007, l'allora presidente del Consiglio, Romano Prodi, è volato in Kazakistan, insieme con il numero uno dell'Eni, Paolo Scaroni, e con Profumo. Insomma, la tesi del programma di Gabanelli è che Unicredit abbia strapagato la banca dell'amico di Nazarbayev per spingere il governo kazako a fare uno sconto se non a chiudere un occhio sui ritardi dell'Eni. Ma sono storie passate, per carità. Profumo adesso deve concentrarsi sulla ristrutturazione del Monte dei Paschi, che certamente assorbirà gran parte del suo tempo...

    GABANELLIGABANELLI

     

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