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    KIEV ALZA IL LIVELLO DELLO SCONTRO - ATTACCO AGLI IMPIANTI DI TRIVELLAZIONE DELLA SOCIETÀ DI GAS CHERNOMORNEFTEGAZ, CON SEDE IN CRIMEA: SONO STATE COLPITE DUE PIATTAFORME RUSSE PER L'ESTRAZIONE, A CIRCA 50 CHILOMETRI A EST DELL'ISOLA DEI SERPENTI - QUESTA È LA PRIMA OFFENSIVA SEGNALATA CONTRO LE INFRASTRUTTURE DI IDROCARBURI OFFSHORE IN CRIMEA DALL'INIZIO DELL'INVASIONE...


     
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    C. Man. per “Il Messaggero

     

    COLPITE LE PIATTAFORME DI GAS IN CRIMEA 2 COLPITE LE PIATTAFORME DI GAS IN CRIMEA 2

    L'Ucraina ha sferrato un attacco contro gli impianti di trivellazione della società di gas Chernomorneftegaz, con sede in Crimea. Sono state colpite due piattaforme per l'estrazione di gas, situate a circa 50 km a est dell'Isola dei Serpenti.

     

    Si tratterebbe della Tavrida e della Modu Crimea 1, entrambe battenti bandiera russa. Già la settimana scorsa nei pressi dell'isola era stato distrutto (probabilmente con 2 missili antinave Harpoon) un rimorchiatore russo che trasportava rifornimenti alle truppe di Mosca.

     

    COLPITE LE PIATTAFORME DI GAS IN CRIMEA 1 COLPITE LE PIATTAFORME DI GAS IN CRIMEA 1

    «Sono in contatto con i colleghi del ministero della Difesa e dell'Fsb (Servizio di Sicurezza federale) - ha dichiarato il capo della Crimea Sergey Aksyonov, insediato dal Cremlino dopo l'annessione nel 2014 -, stiamo lavorando per salvare le persone. Sulle piattaforme di trivellazione c'erano 109 persone, cinque delle quali sono state salvate e tre sono rimaste ferite. Le ricerche degli altri continuano».

     

    LE RICERCHE

    Il lavoro per tentare di recuperare i superstiti, è cominciato dalle prime ore del mattino di ieri. I feriti sono stati portati all'ospedale di Sebastopoli, mentre le ricerche sono continuate per tutta la notte, «con la partecipazione di motovedette e mezzi aerei» ha precisato ancora Aksyonov.

     

    COLPITE LE PIATTAFORME DI GAS IN CRIMEA 3 COLPITE LE PIATTAFORME DI GAS IN CRIMEA 3

    Non ha spiegato, però, quali installazioni siano state colpite, anche se la società Chernomorneftegaz gestisce diversi giacimenti di gas e petrolio nel Mar Nero e nel Mar d'Azov.

     

    Questo è il primo attacco segnalato contro le infrastrutture di idrocarburi offshore in Crimea dall'inizio dell'offensiva russa contro l'Ucraina dalla fine di febbraio. Un attacco sul quale Kiev non ha dato alcuna conferma. Mosca, però, insiste e punta il dito contro gli ucraini, indicandoli come gli autori dell'incendio.

     

    MAPPA UCRAINA - DONBASS - CRIMEA MAPPA UCRAINA - DONBASS - CRIMEA

    Gli impianti che sono stati colpiti, si trovano a circa cento chilometri dalla costa di Odessa e a 150 dalla Crimea.

     

    La controffensiva delle truppe del presidente Volodymyr Zelenskyi potrebbe aprire ora un nuovo scenario. E, infatti, poche ore dopo l'attacco il deputato della Duma, Mikhail Sheremet, ha fatto capire che, in risposta all'operazione dei soldati ucraini, Mosca agirà di conseguenza: «La Russia colpirà i centri decisionali dell'Ucraina», ha annunciato Sheremet.

     

    L'attacco ha provocato 3 feriti che si trovano nel reparto grandi ustionati. Sette persone sono disperse, e 94 sono state evacuate.

     

    LA PROPAGANDA

    In queste ore i media di propaganda russa stanno diffondendo la notizia che, una settimana fa, i satelliti commerciali americani Worldview-1, Worldview-2 e Worldview-3, avevano fotografato l'area del Mar Nero, dove si trovano le piattaforme di perforazione. Come a dire che, anche dietro questo bombardamento, c'è l'aiuto degli Stati Uniti. Già in passato, la precisione dell'obiettivo colpito aveva fatto dichiarare a Mosca che l'Ucraina non aveva potuto agire da sola.

    navi russe in crimea navi russe in crimea

     

    E ora, l'attacco all'Isola dei Serpenti potrebbe rappresentare il via libera per i soldati del Cremlino per intervenire in maniera ancora più energica sul territorio. E, infatti, a poche ore di distanza, il ministero della Difesa russo ha confermato di aver colpito con i missili Kalibr il centro direzionale dell'esercito ucraino nella regione di Dnepropetrovsk e di aver eliminato oltre 50 generali e ufficiali ucraini.

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