1 - UCRAINA: MOSCA, ATTACCO DRONE KIEV IN REGIONE RUSSA KURSK
ESPLOSIONE BASE MILITARE RYAZAN
(ANSA-AFP) - Un drone ha attaccato un aeroporto nella regione russa di Kursk, al confine con l'Ucraina, ha annunciato oggi il suo governatore dopo che ieri Mosca ha accusato Kiev di aver colpito due delle sue basi aeree con i droni.
A causa di un "attacco di droni nell'area dell'aeroporto di Kursk, un serbatoio di stoccaggio del petrolio ha preso fuoco. Non ci sono state vittime", ha detto Roman Starovoyt sui social media.
2 - ATTACCHI PROFONDI
Estratto dell’articolo di Micol Flammini per “il Foglio”
vladimir putin sul ponte di crimea 5 dicembre 2022.
Circa cento missili sono stati lanciati contro l'Ucraina, costretta a correre nei rifugi, come accade con più frequenza il lunedì. La furia dell'attacco di ieri però era fomentata anche da due esplosioni importanti avvenute all'interno del territorio russo, qualche ora prima che il presidente Vladimir Putin si mettesse alla guida di una Mercedes per dimostrare che la ristrutturazione del ponte che unisce la Russia alla Crimea procede bene e in modo spedito e dopo l'attacco subìto in ottobre sta riaprendo al traffico.
vladimir putin guida una mercedes sul ponte di crimea 5 dicembre 2022
Era in compagnia del vicepremier Marat Khusnullin. Arrivati sopra alla struttura, Putin l'ha definita un pezzo d'arte, Khusnullin un capolavoro di livello mondiale. Faceva freddo e tirava parecchio vento, il presidente aveva il cappuccio in testa, mentre l'ultima volta che era stato sul ponte era una giornata soleggiata del maggio del 2018, e si era messo alla guida di un camion per inaugurare la struttura che all'epoca sembrava segnare soltanto un ulteriore sopruso contro l'Ucraina, ma sarebbe servito a creare anche una nuova arteria per rifornire l'esercito russo durante l'invasione.
Il presidente russo sembrava di buon umore e all'apparenza, neppure la notizia dei due bombardamenti avvenuti in territorio russo durante la notte tra domenica e lunedì erano riusciti a turbarlo.
esplosione base militare ryazan 7
A centinaia di chilometri dal confine con l'Ucraina sono stati colpiti due aeroporti. Uno vicino alla città di Rjazan, a sud est di Mosca, l'altro nella regione di Saratov, sul fiume Volga. Nel primo, che si trova circa a cinquecento chilometri dalla frontiera con l'Ucraina è stato attaccato un deposito di carburante e l'esplosione ha causato la morte di tre persone.
vladimir putin sul ponte di crimea 5 dicembre 2022
Il secondo è la base militare di Engels e si trova a circa 700 chilometri dall'aeroporto ucraino più vicino e sono stati colpiti due Tu-95. Le prime informazioni parlano di un attacco compiuto con droni, il portavoce del presidente Dmitri Peskov ha detto di non conoscere le cause delle esplosioni. […] L'attacco contro l'aeroporto di Engels sarebbe il punto di massima profondità raggiunto dall'Ucraina, che la scorsa settimana aveva annunciato i test di un drone con una portata di circa mille chilometri e alcuni analisti hanno fatto notare la coincidenza. […]
MEME TAVOLO PUTIN
3 - KIEV COLPISCE 2 BASI IN RUSSIA PIOGGIA DI MISSILI PER VENDETTA
Estratto dell'articolo di Lorenzo Cremonesi per il “Corriere della Sera”
[...] Non è chiaro se vi sia una connessione diretta tra i missili di ieri e i raid l'altra notte contro due basi aeree militari poste nel profondo del territorio russo, centinaia di chilometri a nord della frontiera ucraina.
esplosione base militare ryazan 6
La prima è quella di Engels, nella regione di Saratov, 730 chilometri a sud di Mosca, dove sono parcheggiati i bombardieri a lungo raggio in grado di trasportare ordigni nucleari. La seconda è la base di Ryazan, nelle province occidentali, dove secondo le autorità locali almeno tre persone avrebbero perso la vita in seguito all'esplosione di un deposito di carburante. Ma sta di fatto che in genere i più gravi bombardamenti russi nel cuore dell'Ucraina e mirati alle sue infrastrutture civili sono avvenuti dopo che le forze armate di Kiev avevano operato all'interno dei confini nemici.
vladimir putin sul ponte di crimea 5 dicembre 2022.
I portavoce del governo Zelensky hanno sempre mantenuto una sorta di ammiccante silenzio, evitando di assumersi la paternità dell'attacco e tuttavia lasciando intendere di essere in grado di farlo, insistendo d'altronde sulla necessità di punire il governo russo per la sua «criminale» aggressione. A questo proposito, ieri Putin si è fatto riprendere mentre a bordo di una Mercedes scura attraversava il ponte di Kerch, che unisce la Russia alla Crimea ed era stato gravemente danneggiato dall'esplosione di un minivan kamikaze lo scorso 8 ottobre.
esplosione base militare ryazan 4
Anche allora Kiev era rimasta in silenzio, ma per la prima volta Mosca aveva apertamente accusato i nemici di «terrorismo». E la risposta era giunta tre giorni dopo con quasi cento tra missili e droni lanciati in contemporanea per elidere le difese contraeree ucraine. Oggi Putin mira, dunque, a dimostrare che i danni al ponte sono stati riparati e la Crimea resta saldamente sotto il suo controllo. In queste ore i servizi civili ucraini sono all'opera per cercare di alleviare i disagi alla popolazione.
esplosione ponte kerch crimea
E non manca il consueto duello tra propagande, con i portavoce militari a Kiev che dichiarano trionfanti di avere abbattuto «oltre 60 dei 70 missili russi», e quelli di Mosca che replicano di avere «colpito obbiettivi militari», oltre alle infrastrutture necessarie a fare funzionare l'esercito nemico. Ancora secondo gli ucraini, 38 missili da crociera sarebbero giunti dal Mar Caspio e dalla zona di Rostov; 22 missili Kaliber sarebbero invece stati sparati dalla Flotta del Mar Nero e da bombardieri a lungo raggio. [...]