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    “KILLER SHOES” O L’ARTE DELLE SCARPE COL TACCO ASSASSINO – INQUIETANTE MOSTRA DI VANITA’ E DOLORE PRESSO IL BROOKLYN MUSEUM - FANTASIE (IN)CALZABILI, DAL SANDALO ARDENTE DI PRADA ALLE BALLERINE FETISH DI LOUBOUTIN


     
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    Da http://www.nytimes.com

     

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    Un’aurea di immobilità, fetish e fantasia pervade "Killer Heels: The Art of the High-Heeled Shoe", un’affascinante, al tempo stesso inquietante mostra presso il Brooklyn Museum. Provocante e dissoluto, terribile e abbagliante, questo spettacolo mette alla prova la vostra capacità di accogliere i paradossi. Forse ispira lo stesso rapporto di amore-odio che molte donne hanno già nei confronti di tacchi alti, che, simili a un intervento chirurgico di bellezza, contrappongono vanità e dolore.

     

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    Sia che i tacchi extra-alti siano guardati con desiderio o con orrore, come oggetti di autoaffermazione o “cosificazione”, "Killer Heels" è una tra le mostre più belle e meticolosamente organizzate del Brooklyn Museum negli ultimi anni.

     

    Nella cultura visiva le scarpe sono tra i manufatti più impressionanti. Vanno dal tardo Rinascimento ad oggi, da Oriente a Occidente, con la zeppa o con i tacchi traballanti. Ogni scarpa inonda rapidamente la mente con suggerimenti di corpi, posture, abiti e costumi.

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    Le scarpe sono prodotte da artisti del calibro di Prada e Miu Miu (il più vistoso), Christian Louboutin (l’eccentrico) e Roger Vivier (il più lungimirante), così come da artisti sconosciuti, passati e presenti. Ciascuna di queste "sculture" è un vaso di Pandora di significati e implicazioni: culturali, storiche, sessuali, fisiche, economiche. È raro vedere una mostra in cui gli oggetti parlano di se stessi in modo così chiaro e complesso.

     

    Meticolosamente assemblato da Lisa Small, la curatrice del museo, lo spettacolo è un lavoro di amore e di erudizione. Le sue quasi 160 paia di scarpe sono divise in sei sezioni, alternate ad altri oggetti di design, dai mobili alle tazze da tè di porcellana, e video, sia esplicativi che commissionati dagli artisti per il museo.

     

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    C'è, naturalmente, una sezione "Glamour e Fetish", ma anche quelle meno attese come "Rising from the East", che ci ricorda quante innovazioni riguardanti le scarpe legate all'Occidente appartengono in realtà all’oriente. Ad esempio la zeppa, che si pensava provenisse dalle terme romane, si è originata in diverse parti dell'Asia per mantenere i piedi asciutti. Un’altra sezione, “Revival and Reinterpretation”, sottolinea il riciclo costante forme e invenzioni attraverso i tempi. La “Metamorphosis” è invece piena di surreali riferimenti ad animali.

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