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    CHISSÀ SE KOVACIC, CHE L’INTER HA CEDUTO AL REAL PER 35 MILIONI, FARÀ LA FINE DELLE ALTRE “STELLE” CHE LA SERIE A HA RIFILATO ALL’ESTERO A PESO D’ORO - DA LAVEZZI A PASTORE FINO A BALOTELLI, IMMOBILE, LAMELA E CERCI: PARTITI CAMPIONI, SO' FINITI COJONI


     
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    MATEO KOVACIC MATEO KOVACIC

    Laura Bandinelli per "La Stampa"

     

    Ferragosto da urlo per l' Inter, che in poche ore impacchetta Mateo Kovacic e lo spedisce al Real Madrid. In un colpo solo Erick Thohir risolve tutti i suoi problemi: incassa 35 milioni di euro (più bonus), toglie una grana tattica a Mancini e soprattutto si catapulta nuovamente sul mercato. Se non è un capolavoro, poco ci manca.

     

    Almeno così dicono i numeri attuali: se invece un giorno il ragazzo dovesse trasformarsi in un Pallone d'oro, allora gli interisti potranno fare altre considerazioni. Sui social i nostalgici non hanno fatto tendenza, mentre un anno fa il colpo sarebbe stato digerito con più difficoltà.

     

    PIÙ DI BALOTELLI

    Ibrahimovic Ibrahimovic

    Kovacic, croato classe '94 con all' attivo nell'Inter cinque gol in campionato dopo ben 80 presenze, sale sul podio delle cessioni nerazzurre più redditizie. Si posiziona al terzo posto: davanti a lui trova Ronaldo ceduto da Moratti al Real per la bellezza di 45 milioni e Ibrahimovic, venduto al Barcellona per 50 milioni più Eto'o. Campioni affermati, certo, non potenziali promesse del calcio. Però se si pensa che Mario Balotelli fu ceduto al City per 27 milioni, allora si capisce la portata dell' affare.

     

    Rafa Benitez, evidentemente, è convinto delle potenzialità di questo ragazzo, provato in tutte le posizioni del centrocampo dai vari allenatori che si sono succeduti in questi anni sulla panchina nerazzurra, alla disperata ricerca di un'esplosione mai avvenuta.

    interisti per caso oddati con balotelli interisti per caso oddati con balotelli

     

    Kovacic fu scoperto dal ds Ausilio e da Stramaccioni, che lo videro in un video e se ne innamorarono da subito: la Dinamo Zagabria nel gennaio del 2013 pretese quasi 14 milioni, adesso Mateo è a bilancio per 7,3 e l' Inter con questa operazione fa una plusvalenza da 27,7 milioni. Ausilio resta però convinto delle sue grandi capacità: «Diventerà un giocatore fortissimo, ma di fronte a certe cifre bisogna riflettere bene». Del resto la politica societaria è chiara, il fair play finanziario non è uno scherzo ed Erick Thohir, soprattutto negli ultimi tempi, ha mandato messaggi molto chiari: «Prima si vende e poi eventualmente si compra».

     

    MANCINI: «CI SONO REGOLE»

    Kovacic, in attesa delle visite mediche, ha messo tutti d' accordo e dato ossigeno vitale al bilancio dell' Inter. Il centrocampista al Real ritroverà l'amico Modric, mentre a Milano lascia un senso di incompiuto. La timidezza di Mateo ha rappresentato spesso un ostacolo e non gli ha mai permesso di fare quel salto di qualità tecnico, auspicato anche da Mancini. Ora, però, il tecnico ha la possibilità di costruire l' Inter come se l' era immaginata il giorno del suo insediamento.

    ETO O IN INTER-LAZIO ETO O IN INTER-LAZIO

     

    Chiusa la trattativa con il Real, la coppia Fassone-Ausilio si concentrerà su due obiettivi: prima l'esterno d' attacco e poi il terzino. Nelle prossime ore, quindi, i nerazzurri proveranno a chiudere con Ivan Perisic del Wolfsburg. Poi si concentreranno su Coentrao per la fascia sinistra.

     

    L'affare non è legato alla cessione di Kovacic, ma il mercato non finisce qui. Dopo la prima di campionato, domenica sera a San Siro contro l' Atalanta, sarà possibile apportare nuove modifiche. Il «Mancio» vuole anche Felipe Melo e Diego Perotti, sempre che non ci siano altri colpi di scena. «Ci sono delle regole da rispettare - dice Mancini dopo lo 0-0 con l' Aek -, ma adesso possiamo fare qualcosa sul mercato dove abbiamo bisogno».

    MANCINI MANCINI

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