Giuseppe Sarcina per il “Corriere della Sera”

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Disordini solo a Portland, nell'Oregon: circa duecento manifestanti hanno rotto finestre e lanciato sassi contro gli agenti. Marce pacifiche, invece, a Brooklyn, Chicago e Oakland. Nulla da segnalare a Kenosha, la città del Wisconsin dove venerdì 19 novembre è stato assolto Kyle Rittenhouse. Il diciottenne era accusato per l'omicidio di due attivisti e il ferimento di un terzo, avvenuti nella notte tra il 24 e il 25 agosto 2020, durante le proteste di «Black Lives Matter».

La giuria ha stabilito che Kyle abbia agito per legittima difesa, usando tutti gli strumenti a disposizione per proteggere la sua vita. Il giovane, all'epoca minorenne, aveva sparato con un fucile semi automatico Ar-15. La sentenza ha suscitato reazioni opposte. Da presidente, Donald Trump si era già schierato con Rittenhouse. L'altro ieri è stato tra i primi a «congratularsi per l'assoluzione», aggiungendo: «In ogni caso, se questa non è legittima difesa, allora che cos' e?». La tv conservatrice Fox News ha trasformato Kyle in una specie di «eroe del II Emendamento», ovvero della norma costituzionale che consente ai cittadini americani di possedere armi.

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Tucker Carlson, uno degli anchor più popolari di Fox , lo ha fatto riprendere con una telecamera durante tutto il processo. E ieri ha diffuso una clip del documentario che verrà trasmesso domani sera. Nell'anticipazione si vede Rittenhouse commentare il suo proscioglimento: «Non era facile arrivare a un verdetto giusto. Sono contento che la giuria ci sia riuscita. Ce l'abbiamo fatta: la legittima difesa non è illegale».

Il campo democratico sembra tanto sorpreso, quanto spiazzato dalla decisione dei giuria del Wisconsin. Il presidente Joe Biden, che ieri ha compiuto 79 anni, ha cercato di tenere insieme «la rabbia e la preoccupazione», con la necessità di impedire una possibile escalation di violenze. Più secco il commento della vice presidente Kamala Harris: «Questa sentenza parla da sola. Ho passato la maggior parte della mia carriera per rendere il nostro sistema giudiziario più equo. È chiaro che c'è ancora molto lavoro da fare».

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