tinder rivoluziona gli appuntamenti
Irene Soave per www.corriere.it
Da quando la reporter di Vanity Fair America Nancy Jo Sales si è mescolata per una sera al «popolo di Tinder» — cioè, nella Manhattan già feudo delle singolone di Sex and the City, a tutti i venti-trentenni che ha incontrato nei bar più cool, cocktail in una mano e smartphone aperto sull’app di dating nell’altra — il «viaggio dentro Tinder» allo scopo di dimostrare che il dating online nulla abbia a che fare non già con l’amore ma nemmeno con i sentimenti umani di simpatia, attrazione, curiosità, è diventato quasi un genere giornalistico.
Il reportage che ne è scaturito — intitolato sobriamente «Tinder, l’alba dell’apocalisse sentimentale», uscito ad agosto scorso e condiviso migliaia di volte sui social network — ha provocato una reazione piccata dei gestori della app: la tesi dell’articolo era che Tinder fosse, per i maschi, un serbatoio infinito di sesso facile, e per le ragazze un generatore di illusioni sentimentali incongrue, e dall’account Twitter di Tinder erano partiti tweet su tweet di difesa. Uno su tutti: «Alcuni cercano sesso facile, molti no. Come nella vita».
RAFFAELE SOLLECITO SU TINDER
È così? E quanto spesso capita che da un «match» — cioè da un piacersi reciproco di due utenti, che così possono mettersi in contatto: secondo le statistiche di Tinder ce ne sono al mondo 26 milioni al giorno — nasca o no una relazione? Soprattutto, in quanti ci sperano? Secondo l’amministratore delegato Sean Rad, che ha presentato a inizio novembre «la più estesa indagine mai pubblicata sui single», cioè un sondaggio eseguito su 300 mila utenti, «l’80% di loro ha ammesso di stare cercando una relazione, mentre solo il 20% era in cerca di una cosa più episodica».
TINDER PLUS A PAGAMENTO
«Io non lo escludo. Secondo me lo escludono in pochi», racconta Alessio D., avvocato 39enne (i dettagli degli intervistati sono un po’ modificati, per ragioni di privacy) che è uscito, «in poco più di due anni, con una dozzina di ragazze. Non parto mai pensando che sia solo sesso, anche se poi spesso finisce così; ma con qualcuna mi sono frequentato per un po’. Il difficile è che tutte hanno foto lusinghiere, e dal vivo spesso c’è una delusione imbarazzante. Ma di qualcuna ho pensato che potesse essere la donna della mia vita».
Alessio, un bell’uomo che su Tinder si descrive «chiacchierone, motociclista, calciofilo, gattaro», vive a Milano, città dove il 50% dei nuclei familiari, secondo le statistiche del Comune, è composto da single; e dove l’uso di Tinder, basta un viaggio in metropolitana per accorgersene, è capillare. «Ci ho trovato molte che conosco. Tra cui una di cui poi mi sono innamorato, che conoscevo già ma che ho ritrovato lì».
lindsay lohan su tinder
«Quando la mia convivenza è finita», racconta Michele T., 33 anni, pubblicitario, «ho cercato uno svago. Un modo semplice di conoscere tante donne nuove; mi dava molto sollievo, in un momento difficile, sapere che esisteva un catalogo potenzialmente infinito di persone avvicinabili».
«Ma Tinder è così “sentimentale” in Italia», racconta Lara T., 24 anni, che da stagista a Londra si è vista contattare «da decine di ragazzi che mi chiedevano “wanna fuck?”, vuoi scopare? Qui anche i maschi sono più circospetti, magari hanno lo stesso scopo però si cerca di conoscersi un po’. Io, dei cento con cui ho un contatto sarò uscita con due».
lily allen su tinder
Lara (come il 12% degli utenti, secondo Tinder, ma una settimana di interviste ci fa pensare che siano un po’ di più) è impegnata, «ma è una storia difficile. Diciamo che qui cerco evasione, soprattutto. Ma anche, e non lo ammetto quasi a me stessa, un amore. Scherzo sui “mostri” che ci sono online, ma qualcuno mi intriga».
Tra i «mostri» ci sono casi che in un «rimorchio» live non si troverebbero, come il 42enne nudo con sombrero a mo’ di foglia di fico che avverte «sono sposato», il partecipante di un reality, la ragazza in costume da Gabibbo che scrive «non mi contatta nessuno», maschi che hanno nella bio «forza Inter» e «professioniste» nascoste, dalla bellezza sospettosa, che se contattate chiariscono tutto inviando un messaggio con le tariffe a prestazione.
le star si iscrivono a tinder
«Ma la maggioranza», spiega Andrea P., 42 anni, sessuologo, anche lui su Tinder «per una ricerca», giura, salvo poi invitare chi scrive a un aperitivo, «sono persone normali, che vivono in città e faticano ad allargare il proprio giro. Vedo anche molti timidi, e diffusi problemi relazionali. Ma è così anche nella vita vera. Ammesso che tra la vita vera e quella online, oggi, ci sia una differenza così netta. Io non trovo».
sesso tinder tinder l app per rimorchiare TINDER sesso tinder 2