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    L’ABBIOCCO CHE TI BLOCCA – LA SONNOLENZA POSTPRANDIALE COLPISCE TUTTI RENDENDO DIFFICILE LA CONCENTRAZIONE E, TALVOLTA, TENERE GLI OCCHI APERTI – SE PENSATE CHE BERE TANTI CAFFÈ VI POSSA AIUTARE È UN ERRORE: ALLEVIA LA SENSAZIONE DI INTORPIDIMENTO, MA NON CARICA DI ENERGIA – ECCO I RIMEDI PER RITROVARE LO SPRINT GIUSTO: SALITE LE SCALE, CHIUDETE GLI OCCHI CHIUSI PER 30 SECONDI E TENETE UN LIMONE A PORTATA DI MANO…


     
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    Rachele Briglia per "www.iodonna.it"

     

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    «Non è realistico pensare di mantenere efficenza e concentrazione ad alto livello per l’intera giornata di lavoro». Sono parole incoraggianti quelle con cui Carson Tate, autrice del volume Work simply, introduce il suo punto di vista. Condivisibile al 100 per cento da chiunque abbia sperimentato il cosiddetto midday slump almeno una volta nella propria carriera.

     

    Tradotto letteralmente, il crollo di mezzogiorno, ovvero la sonnolenza postprandiale che rende difficile concentrarsi, trattenersi dallo sbadigliare, talvolta persino tenere gli occhi aperti. Working coach e productivity consultant, Tate spiega che «aspettarsi alte performance per otto ore filate sarebbe come pretendere di camminare a passo spedito per lo stesso lasso di tempo, senza mai rallentare il ritmo.

    caffe' caffe'

     

    «Praticamente impossibile». Fa eco Christopher Barnes, professore di management presso l’Università della Foster School of Business di Washington: «contrastare la sonnolenza pomeridiana diventa tanto più difficile se abbiamo riposato un numero insufficiente di ore. Sei, per esempio, non sono abbastanza». Fortunatamente esistono alcuni escamotage per contrastare con efficacia midday slump e affini. 

     

    1/10 Caffè sì, ma con moderazione

    «Bere un espresso dopo l’altro sembra alleviare la sensazione di intorpidimento e in effetti è davvero così. Ma la caffeina non incrementa il livello di energia», spiega Christopher Barnes, professore presso l’Università Foster School of Business di Washington. «In pratica, persuade l’organismo a non sentirsi affaticato, inibendo le reazioni chimiche che comunicano la stanchezza alle aree cerebrali».

    profumo di limone profumo di limone

     

    Non solo: al pari di qualunque sostanza che causa dipendenza, anche la caffeina, a lungo andare, determina assuefazione. «E più si diventa dipendenti dal caffè, minore è l’efficacia della bevanda sull’organismo».

     

    La soluzione? «Limitare il più possibile il ricorso all’espresso, utilizzandolo strategicamente in vista di un impegno lavorativo importante o in seguito a una notte insonne».

     

    2/10 Profumo di limone

    In deficit di energie alla vigilia di una riunione con il grande capo? Tenete un limone a portata di mano e tutto andrà per il meglio. Studi condotti da esperti aromacologisti rivelano che il profumo dell’agrume giallo determina una stimolazione delle aree cerebrali e accresce il livello energetico. Mentre - sempre stando a studi in merito - sbucciare un’arancia garantirebbe, in più, un’azione anti-stress. 

     

    insta therapy insta therapy

    3/10 Insta-therapy

    Foto di cuccioli di cane o di gatto. O di puledri appena nati, baby-panda, scimpanzé abbarbicati alle loro mamme… Per quanto strano possa sembrare, pare che concedersi una full immersione in immagini sdolcinate eserciti un’azione corroborante a livello emotivo e, di conseguenza, cerebrale. Ad attestarlo uno studio condotto in Giappone, secondo cui la tenerezza evocata da immagini toccanti rende più produttivi. 

     

    4/10 Il massaggio ayurvedico Marma

    Secondo l’ayurveda, i punti Marma sono i custodi dell’energia vitale. Dedicare loro un massaggio anche brevissimo significa accrescere la forza, favorire la concentrazione, focalizzare il pensiero. Tra i gesti più indicati, la farmacista Silvia Monti suggerisce “il krikatika: usando il dito indice, si esercita pressione di un minuto sui due punti localizzati alla base del cranio, dove la nuca si congiunge al collo.

    massaggio ayurvedico marma massaggio ayurvedico marma

     

    Oppure l’adhipati: si appoggia il palmo della mano sulla fonte, le dita rivolte verso l’alto e piegate ad accarezzare la sommità della testa.

     

    Il punto che corrisponde al polpastrello del sito medio è quello su cui esercitare una pressione della durata di 60 secondi. Stapani, infine, è il massaggio del cosiddetto terzo occhio, il punto che si trova alla sommità del naso, tra l’occhio destro e il sinistro». 

     

    5/10 Fate le scale!

    Alle prima avvisaglie di sonnolenza il consiglio è - letteralmente - “mettersi in moto”. Concedersi una passeggiata, anche breve, per staccare la spina e prendere una boccata d’aria è la soluzione migliore, purtroppo non sempre attuabile. L’alternativa? Se si è costretti alla scrivania, cogliere ogni opportunità per alzarsi e fare due passi.

    fare le scale fare le scale

     

    Se dobbiamo comunicare con un collega distante dalla nostra postazione, per esempio, evitiamo di usare il telefono e raggiungiamolo. E se si trova a un piano diverso dal nostro, evitiamo l’ascensore e usiamo le scale.

     

    6/10 Chiudere un’occhio (poi l’altro)

    «La vista è il senso che affatica maggiormente l’organismo», spiega Silvia Monti. «Da soli, gli occhi consumano il 65 per cento dell’energia cerebrale. In pratica, si tratta dei muscoli più attivi del corpo intero». Ecco perché, quando siamo a corto di energia, può essere utile concedere all’apparato visivo una piccola pausa, «chiudendo gli occhi anche solo 30 secondi».

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    7/10 Va' pensiero

    Costringersi a pensare velocemente ha, sul cervello, un vero e proprio effetto booster. Anche in piena digestione, quindi, non posticipiamo le decisioni importanti.

     

    E se dobbiamo fissare una riunione al vertice o una telefonata importante, programmiamole nella fascia orario che segue il pranzo e che sappiamo essere la più critica. Sembra un controsenso, ma essere costretti a pensare alla svelta è il miglior antidoto alla pigrizia mentale. 

     

    8/10 Le erbe che aiutano la digestione

    Esistono piante che incoraggiano i processi digestivi, favoriscono i fisiologici processi di depurazione e agevolano il metabolismo di zuccheri e grassi. A tutto vantaggio di una ripresa del lavoro snella anche dopo la pausa pranzo più “impegnativa”.«Sono piante dal sapore amaro che, oltre ad accelerare la digestione, contrastano l’alitosi», spiega Silvia Monti, responsabile del reparto omeopatia e fitoterapia della Farmacia Santini di Cesena.

     

    pensare velocemente pensare velocemente

    «Tra le più indicate nello sconfiggere la sonnolenza postprandiale annovero cardo mariano, boldo, tarassaco e santoreggia». Le si trovano sotto forma di estratto puro anche nei preparati in gocce, da richiedere in farmacia. «25 gocce il dosaggio quotidiano suggerito. Mentre se si utilizza unicamente la santoreggia, bastano 3 gocce con cui imbibire una mollica di pane». 

     

    9/10 Tisane e integratori

    Altrettanto convinte dell’utilità di agevolare i processi digestivi attraverso un’integrazione naturale sono Cap Beauty e The Nue Co. Il primo - etichetta newyorkese a sostegno di una cosmetica 100 per cento naturale - propone 4PM, blend di estratti naturali fortemente energizzanti tra cui bacche di goji, radice di rodiola, astragalus, rehmannia glutinosa e funghi Ganoderma.

    integratorie e infusi integratorie e infusi

     

    Da sorseggiare a metà pomeriggio, al posto della caffè o della tisana abituale. Mentre The Nue Co. (marchio britannico che realizza integratori del tutto privi di agenti chimici) propone Energy Food + Prebiotic: in polvere, si addiziona a latte o acqua ogni volta che se ne avverte la necessità. Lavora regolarizzando il livello di zuccheri nel sangue, veicolando energia alle cellule, contrastando l’azione ossidante dei radicali liberi. 

     

    10/10 Fragranze strategiche

    Un profumo alla stregua di un tonico per lo spirito: nasce con questo intento “Tintura Spiritosa a cucchiaini”, fragranza a marchio Peccato Originale, creata da Silvia  Monti sulla falsariga di ricette galeniche risalenti agli Anni 20. «All’epoca usava somministrare un tonico, chiamato Tranquillo, che aveva fama di rasserenare lo spirito e favore la trasformazione del pensiero in azione.

     

    fragranze strategiche fragranze strategiche

    La pozione, che aveva base alcolica, veniva dosata a cucchiaini. Da cui il nome della mia fragranza».

     

    Nel bouquet, un mix di essenze rasserenanti per l’anima: ribes e vaniglia, noce moscata e maté, rosa damascata e ambra. «Il consiglio è vaporizzarne un po’ sui polsi o, se preferiamo, all’interno della borsa, per ricavare un pizzico di energia ogni volta che frughiamo in cerca del cellulare o dei fazzoletti», conclude Monti.

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