Lorenzo De Cicco per repubblica.it
EUGENIA ROCCELLA
Alla fine finisce a FdI: la neo-ministra, che avrà anche la delega alle Pari opportunità, è Eugenia Roccella. Sessantotto anni, portavoce del Family Day nel 2007 (quello contro i "Dico" presentati dal governo Prodi), è appena tornata in Parlamento dopo cinque anni di assenza. Col governo di Giorgia Meloni, inizia la sua terza vita in politica. Nella prima, si divide tra i Radicali e i movimenti femministi: nel 1979, alla prima candidatura per Montecitorio, racimola 292 preferenze. Non eletta.
La seconda stagione è nel segno di Berlusconi: sull'onda del Family Day, il Popolo della Libertà nel 2008 la candida alla Camera. Listino bloccato, centra l'elezione. Durante la legislatura, riesce a strappare anche un posto di sottogoverno: sottosegretaria prima al ministero del Lavoro, poi a quello della Salute. Alle elezioni del 2013 viene ricandidata e rieletta, sempre a Montecitorio, ma al momento della scissione Berlusconi-Alfano, sceglie il delfino "senza quid". Dura poco.
Eugenia roccella a in onda
Alle Politiche del 2018 torna in area centrodestra, viene candidata nel cartello centrista "Noi con l'Italia-Udc", ma manca il seggio. Comincia così l'avvicinamento a Meloni, che la riporta nel Palazzo. E ora direttamente in Consiglio dei ministri.
Non è difficile immaginare quale sarà la sua impostazione, su tanti temi. Negli archivi resta una carrellata di dichiarazioni contro la pillola RU 486, contro le unioni civili, contro la procreazione assistita, contro il piano Lgbt+ approvato da Draghi in uno degli ultimi Cdm. Sull'aborto, l'ultima sortita è del 25 agosto: "Io sono femminista e femministe non hanno mai considerato l’aborto un diritto. L’aborto è il lato oscuro della maternità
eugenia roccella