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    L’ABRUZZO SI COLORA DI ROSA - PER LA SECONDA VOLTA NELLA STORIA, DOPO L’EDIZIONE DEL 2001, IL GIRO PARTIRÀ DALLA REGIONE ABRUZZO (E NON DA QUALCHE PAESE EUROPEO) - LA CRONOMETRO INAUGURALE SI SVOLGERA' QUASI INTERAMENTE LUNGO LA PISTA CICLABILE DELLA COSTA DEI TRABOCCHI, LA SECONDA TAPPA ARRIVERA’ IN PROVINCIA DI TERAMO. E POI CI SARA’ L’ARRIVO IN SALITA A CAMPO IMPERATORE…


     
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    Da giroditalia.it

    COSTA TRABOCCHI PISTA CICLABILE COSTA TRABOCCHI PISTA CICLABILE

    Una Regione intera è pronta a vestirsi di Rosa e a farsi bella in vista della Grande Partenza dell’edizione numero 106 del Giro d’Italia. Sarà infatti l’Abruzzo a dare il via alle ostilità della Corsa Rosa 2023 e il gruppo avrà subito l’occasione di vedere un angolo magico d’Italia, che affaccia sul mare e risplende in tutta la sua semplicità: la Costa dei Trabocchi.

     

    Il litorale d’Abruzzo, con spiagge e mare incantevoli, caratterizzato per l’appunto dai tanti trabocchi, antica macchina da pesca realizzata in legno strutturale e tipica di questo angolo dell’Italia, offrirà una vetrina innovativa e pura, lontana dalle larghe strade delle grandi città nelle quali siamo abituati a vedere le prime tappe dei Grandi Giri.

     

    La frazione inaugurale del Giro 2023, per la verità, non toccherà proprio – se non per qualche centinaio di metri – strade aperte alle macchine. Sarà infatti una cronometro individuale di 18,4 km da Fossacesia Marina a Ortona che si svilupperà per ben 17 km sulla pista ciclabile Via Verde-Costa dei Trabocchi, ricavata dalla vecchia sede della ferrovia adriatica e trasformata in una strada verde di 50 chilometri distribuiti su 8 comuni, che durante l’anno è terreno di svago soprattutto di ciclisti e podisti. Il finale della cronometro sarà in leggera salita e lo striscione del traguardo è posto sotto l’imponente Castello Aragonese, così da rendere la prima tappa estremamente interessante anche dal punto di vista tecnico.

     

    costa trabocchi costa trabocchi

    Il weekend d’apertura tutto abruzzese si concluderà con la Teramo-San Salvo di 204 km, primo banco di prova per i velocisti che saranno al via del Giro d’Italia, con i due brevi GPM di Silvi Paese e Chieti nella parte centrale che di certo non spaventano. Non è una tappa con caratteristiche adatte a lui, ma per Giulio Ciccone, nativo di Chieti, sarà una giornata speciale, con il passaggio sulle strade di casa e l’affetto che la sua gente sicuramente gli farà sentire per tutto l’arco della tappa.

     

     

    Anche la terza tappa partirà dall’Abruzzo, precisamente da Vasto, in direzione sud Italia, ma per tutti i dettagli dobbiamo aspettare il 17 ottobre, quando a Milano, al Teatro Lirico Giorgio Gaber, verrà svelato l’intero percorso del Giro d’Italia 2023.

     

    YATES GRAN SASSO 5 YATES GRAN SASSO 5

    Dopo l’escursione al Sud la Corsa Rosa comincerà a tornare verso Nord e il primo vero test per gli uomini di classifica arriverà nuovamente in Abruzzo, nel corso della settima tappa, che terminerà sul Gran Sasso, ai 2135 metri di Campo Imperatore. Nelle ultime due edizioni le salite abruzzesi hanno sorriso a chi poi ha vinto il Giro, nel 2021 a Egan Bernal sullo sterrato di Campo Felice e nel 2022 a Jai Hindley sul Blockhaus. Insomma, sono scalate che non mentono sui reali valori in campo dei contendenti.

     

    Prima della salita finale di Campo Imperatore, che nel 1999 esaltò Marco Pantani e nel 2018 Simon Yates in maglia rosa, ci saranno inoltre da superare le asperità di Roccaraso, altra cima mitica che ha visto i trionfi di Fausto Coppi, Bernard Hinault e Moreno Argentin, e quella di Calascio.

     

    L’Abruzzo, quindi, che vedrà tutte le sue province coinvolte (L’Aquila, Pescara, Teramo e Chieti), non solo aprirà il Giro d’Italia 2023, ma fornirà anche le prime indicazioni su chi potrà vincere o meno l’edizione 106. La prima e unica volta in cui il Giro partì dall’Abruzzo – era il 2001 – fu da record: nel prologo iniziale che portava i corridori da Montesilvano Marina a Pescara per 7,6 km, il vincitore belga Rik Verbrugghe fece segnare la velocità media più alta di sempre in 58,874 km/h, che nemmeno Filippo Ganna è riuscito a battere (per poco) nelle cronometro iniziali di Palermo e Torino. Gli elementi per assistere a un bello spettacolo ci sono tutti.

    PANTANI GRAN SASSO PANTANI GRAN SASSO

     

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