PATTO DI STABILITÀ, LA CORSA (IN SALITA) PER L’ ACCORDO
Estratto dell’articolo di Francesca Basso per il “Corriere della Sera”
paolo gentiloni ursula von der leyen
[…] è l’ultimo giorno utile per trovare un accordo sulla riforma del Patto di stabilità tra Parlamento europeo e Consiglio (Stati Ue), per riuscire a far approvare il testo finale alla plenaria di aprile di Strasburgo, l’ultima prima delle elezioni europee.
Il «trilogo» è su uno dei tre testi legislativi che costituiscono la riforma — il regolamento sul «braccio correttivo» — mentre sugli altri due l’Eurocamera ha solo un ruolo consultivo. Il clima del negoziato, presieduto da Irene Tinagli (Pd), che guida la commissione Econ del Parlamento Ue, è lontano dall’essere costruttivo.
CHARLES MICHEL E GIORGIA MELONI
[…] la trattativa sarà ad oltranza, farla naufragare vorrebbe dire prendersi la responsabilità politica di non arrivare a un accordo in questa legislatura (resterebbe in vigore il vecchio Patto di stabilità che è stato riattivato da gennaio). Fonti Ue riferiscono che il Consiglio non è disposto a muoversi di un millimetro dall’intesa raggiunta a grande fatica a dicembre […]
Il Parlamento Ue […] chiede che siano protetti gli investimenti, che nella definizione di spesa primaria netta siano escluse le spese legate al cofinanziamento nazionale di progetti finanziati con fondi di coesione e che i piani di rientro […] non aumentino i rischi di diseguaglianze sociali. […]
SCONTRO TRA GOVERNI ED EUROPARLAMENTO IL CONSIGLIO: NO ALLA FLESSIBILITÀ SUL DEBITO
Estratto dell’articolo di Marco Bresolin per “La Stampa”
PAOLO GENTILONI - URSULA VON DER LEYEN - THIERRY BRETON
«La riforma del Patto di Stabilità non si tocca: al massimo possono esserci soltanto ritocchi cosmetici, ma nulla di sostanziale». È con questa linea che oggi il Consiglio, in rappresentanza dei 27 governi, si presenterà all'ultimo tavolo negoziale con il Parlamento europeo per definire l'intesa sul testo finale che ridisegnerà le regole della governance economica.
Gli eurodeputati avevano approvato emendamenti che prevedono vincoli decisamente più soft e più tempo per ridurre il debito, nella speranza di ottenere qualche concessione. Ma la presidenza belga […] ha fatto capire di non avere margini. Nella migliore delle ipotesi, i deputati potranno ottenere un trattamento di favore per le spese nelle politiche sociali e un maggior coinvolgimento nella valutazione dei piani nazionali di spesa, ma i numeri duramente negoziati dai ministri delle Finanze a dicembre non cambieranno.
giorgia meloni vertice italia africa 1
Per l'Italia sembra dunque chiudersi la possibilità di ottenere miglioramenti a una riforma che la stessa presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, aveva definito «non ideale».
Il tempo stringe perché, una volta siglato l'accordo politico tra le due istituzioni, i testi legislativi dovranno essere tradotti in tutte le lingue con il supporto del team giuridico.
Dopodiché andranno votati in via definitiva dal Consiglio e dall'Europarlamento: al momento la votazione finale è prevista per la plenaria di aprile, ma non è stato ancora deciso se le nuove norme entreranno in vigore a partire dall'esercizio di bilancio 2025 oppure se ci sarà un altro anno di transizione.
IL PACCO DI STABILITA - MEME SU GIORGIA MELONI BY DAGOSPIA
La riforma prevede infatti che i governi presentino dei piani di spesa pluriennali sulla base della traiettoria di riduzione del debito disegnata dalla Commissione: potrebbe non esserci tempo a sufficienza per l'iter di approvazione e dunque in quel caso la piena applicazione slitterebbe di un anno.
[…] Resta confermato lo schema di base proposto dalla Commissione, che prevede piani di rientro della spesa quadriennali, con la possibilità di ottenere flessibilità per spalmare gli sforzi su sette anni in cambio di riforme e investimenti. Gli eurodeputati vorrebbero che fossero conteggiati non solo gli investimenti nella transizione ecologica e digitale, ma anche quelli per raggiungere gli obiettivi del pilastro sociale. Su questo potrebbe aprirsi qualche spiraglio, ma per il resto fonti diplomatiche […] hanno fatto sapere che «all'interno del Consiglio non c'è quasi alcuna flessibilità».
giorgia meloni ursula von der leyen vertice italia africa
Il Parlamento vorrebbe escludere dal calcolo della spesa non soltanto gli interessi del Pnrr, ma anche il cofinanziamento nazionale dei fondi europei. È disposto ad accettare la salvaguardia sul debito introdotta su richiesta della Germania (e che prevede un taglio minimo dell'1% ogni anno per i Paesi che superano il 90%), ma si oppone a quella sul deficit (che impone di scendere all'1,5% in termini strutturali) e chiede più flessibilità in caso di sforamento.
«Trovare un accordo a 27 a dicembre è stato estremamente difficile – proseguono le stesse fonti diplomatiche – perché si tratta di regole che i governi dovranno applicare ai propri bilanci e per le quali è necessaria l'unanimità».
PATTO DI STABILITA - VIGNETTA DI GIANNELLI
Al tempo stesso, però, i negoziatori dell'Europarlamento sono in enorme difficoltà perché temono di dover riportare in Aula un testo dettato in tutto e per tutto dai governi, senza nessuna delle loro richieste. Uno scenario che sarebbe difficile da digerire, soprattutto tra i banchi dei socialisti, e che per questo metterebbe a rischio il voto finale.