ACQUA FIUGGI
(ANSA) - FIUGGI, 14 OTT - La Corte di Appello di Roma ha respinto il ricorso promosso dalla Sangemini Spa. che chiedeva al Comune di Fiuggi un risarcimento pari a 100 milioni di euro per avere risolto il contratto che li legava. Anni addietro Sangemini gestiva l'imbottigliamento e la commercializzazione della Fiuggi, poi il Comune (proprietario attraverso la società in house Acqua e Termea) aveva deciso di riprendere in mano la gestione. Il caso era finito davanti al tribunale Civile di Frosinone.
Che con la sentenza 175/2020 aveva dichiarato "l'avvenuta risoluzione di diritto, ex art. 1456 del Codice Civile, del contratto di affitto d'azienda e di tutti i contratti inter partes ad esso collegati, per fatto e colpa di Sangemini S.p.A.". Una sentenza che Sangemini ha impugnato in appello.
ACQUA SANGEMINI
E che ora è stata definita con la sentenza n. 6416/2024. L'ex gestore aveva riproposto anche alla Corte d'Appello di Roma la richiesta di risarcimento. I giudici hanno invece accolto le tesi degli avvocati Stefano Recchioni ed Enrico Maria Danielli dichiarando inammissibile la richiesta l'appello e confermando la sentenza di primo grado. "Ha vinto una città intera", ha commentato il sindaco Alioska Baccarini.