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    L'ADDIO DI GAETANO MICCICHÈ AL CDA DI RCS RIACCENDE LA BATTAGLIA PER IL CONTROLLO DEL "CORRIERE" - CAIRO, IN VISTA DELLA BATTAGLIA LEGALE CONTRO BLACKSTONE CHE PUO' COSTARE 600 MILIONI, POTREBBE DILUIRE LA QUOTA DI CONTROLLO DI RCS - MA NEGLI ACCORDI PRESI CON BANCA INTESA IN CAMBIO DEL FINANZIAMENTO DELL'OPAS DEL 2016, È PREVISTO IL RIMBORSO ANTICIPATO DELLA LINEA DI CREDITO CONCESSA DALLA BANCA "QUALORA CAIRO COMMUNICATION CESSI DI DETENERE UNA PARTECIPAZIONE ALMENO PARI AL 35% DEL CAPITALE SOCIALE DI RCS" - SE URBANETTO VOLESSE USCIRE DAL "CORRIERE", DOVREBBE PRIMA SALDARE I DEBITI A CARLO MESSINA...


     
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    FLASH! – BUM! E’ INIZIATA UFFICIALMENTE LA BATTAGLIA DI VIA SOLFERINO. DIETRO LE DIMISSIONI DAL CDA DI RCS DI GAETANO MICCICHÈ, PRESIDENTE DELLA DIVISIONE IMI DI INTESA SANPAOLO E DIRETTORE GENERALE DI UBI BANCA, C’È LA MANO DELL’AD DI INTESA, CARLO MESSINA, CHE NON VUOLE DARE A BLACKSTONE NEANCHE LE APPARENZE DI UN SUO SOSTEGNO A URBANO CAIRO. MA SOPRATTUTTO LA PRESENZA NEL CDA DI RCS DI MICCICHÉ/INTESA POTREBBE ESSERE IN CONFLITTO CON L’ORGANIZZAZIONE DI ALTRE CORDATE CHE MIRANO AL CORRIERONE DI URBANETTO….

    https://www.dagospia.com/rubrica-4/business/flash-ndash-bum-rsquo-iniziata-ufficialmente-battaglia-via-277901.htm

     

    Camilla Conti per "la Verità"

     

    gaetano miccichè gaetano miccichè

    Gaetano Miccichè si dimette a sorpresa dal consiglio di amministrazione di Rcs, il gruppo che edita il Corriere della Sera. La decisione di lasciare, che ha effetto immediato, è stata presa «in ragione dei propri attuali impegni e di quelli che prevede di assumere anche nel prossimo periodo», si legge in una nota della società controllata da Urbano Cairo. Al netto delle versioni ufficiali, la mossa fa molto rumore perché avviene in un momento delicato, ovvero a ridosso del cda di Rcs di venerdì 30 luglio sui conti del semestre che dovrebbe servire anche per discutere dei mancati accantonamenti della società di fronte alla richiesta di risarcimento per 600 milioni di dollari avanzata da Blackstone sulla mancata vendita dell'immobile di via Solferino, sede del Corriere.

    GROS PIETRO CARLO MESSINA URBANO CAIRO GROS PIETRO CARLO MESSINA URBANO CAIRO

     

    Quando Cairo nel 2016 ha preso il controllo di Rcs ha contestato a Blackstone di aver acquistato la sede storica del Corriere approfittando della situazione di difficoltà in cui versava l'azienda. Ma qualche settimana fa l'arbitrato concluso a Milano ha escluso questa circostanza e il capo del fondo Usa, Stephen Allen Schwarzman, ha riavviato la causa rimasta in sospeso. Non solo. Il 20 luglio il giudice della Corte di New York, Andrew Borrok, ha fatto richiesta di trasferire il caso a un altro giudice «per evitare sospetti di irregolarità basati su alcune recenti interazioni sociali e di altro tipo con alcuni membri di Blackstone» (le due cause, avviate da Blackstone contro Rcs e Cairo, saranno affidate a Andrea Masley, finora titolare solo del secondo procedimento che vede il fondo americano agire contro Cairo in persona).

    Urbano cairo Urbano cairo

     

    Se il giudice decidesse di «scongelare» i due procedimenti, fermi ai box da anni in attesa del lodo italiano, dovrà esprimersi anche sul delicato tema della competenza territoriale (che per Rcs è di Milano, per Blackstone degli Usa). Intanto Cairo resta convinto che non serva accantonare risorse perché la causa di Blackstone non sarebbe fondata. Va inoltre ricordato che Miccichè non era un consigliere d'amministrazione di poco peso, anzi.

     

    carlo messina gaetano micciche carlo messina gaetano micciche

    È vicepresidente di Prelios (società immobiliare controllata dal gruppo americano Dk e presieduta da Fabrizio Palenzona) ma soprattutto chairman della divisione Imi-Cib di Intesa Sanpaolo, la banca che all'epoca dell'offerta pubblica di acquisto e di scambio lanciata cinque anni fa da Cairo su Rcs aveva finanziato l'operazione coordinata operativamente dallo stesso Miccichè, ed era stato eletto in cda proprio nella lista presentata da Cairo.

     

    urbano cairo sergio erede urbano cairo sergio erede

    Per anni il banker siciliano è stato il signor Wolf di Intesa, il risolutore di problemi, al timone della controllata Banca Imi cui l'ex ad Corrado Passera aveva affidato il compito di finanziare grandi aziende e, dunque, di gestire anche guai e ristrutturazioni. Nonché di seguire le grandi partite assumendo un ruolo centrale nel catalizzare investimenti stranieri a livello di «sistema».

     

    Dalle banche al calcio (è stato anche a capo della Lega della Serie A) passando per i giornali. Il patron del Torino, principale azionista del Corriere con il 63%, ieri ha fatto gli auguri e ringraziamenti di rito a Miccichè. Ma in Piazza Affari non è un mistero che i rapporti tra l'istituto guidato da Carlo Messina e Cairo sono gelidi. Senza dimenticare che uno dei «nemici» da contrastare con l'Opas del 2016, ovvero Mediobanca (era nella cordata antagonista di cui facevano parte anche Unipol, Diego della Valle e Marco Tronchetti Provera), ha affiancato Intesa nella conquista di Ubi.

    Francesco Canzonieri Francesco Canzonieri

     

    Piazzetta Cuccia è stata assoldata come advisor finanziario grazie anche ai buoni rapporti tessuti da Messina con Francesco Canzonieri, al tempo responsabile del corporate e investment banking del gruppo (ora si è messo in proprio con un suo fondo di private equity che tra gli investitori conta anche Intesa e Unipol). Di certo, l'uomo di Intesa lascia nel bel mezzo di una battaglia legale che ha riacceso forti rumors su prossimi riassetti nel capitale di Rcs che potrebbero rendersi necessari se per far fronte a un problema finanziario il gruppo editoriale avesse bisogno di così tanto capitale da costringere Cairo a diluirsi.

    gaetano miccichè gaetano miccichè

     

    Negli accordi presi con Intesa in cambio del finanziamento dell'Opas del 2016, è però previsto il rimborso anticipato della linea di credito concessa dalla banca «qualora Cairo Communication cessi di detenere, direttamente o indirettamente, una partecipazione almeno pari al 35% del capitale sociale di Rcs». Insomma, se davvero il patron del Torino volesse uscire dal Corriere, dovrebbe prima saldare i debiti. E comunque fare i conti con le reazioni di Messina.

    francesco gaetano caltagirone philippe donnet francesco gaetano caltagirone philippe donnet

     

    Tutto questo, mentre sullo sfondo si è riaperta una partita che riguarda altri due ex salotti della finanza italiana, Mediobanca (azionista del Corriere) e Generali, con l'iperattivismo di Francesco Caltagirone (editore del Messaggero) e di Leonardo Del Vecchio. Tra l'altro, mister Luxottica nella sua scalata a Mediobanca è assistito dall'avvocato d'affari Sergio Erede, che è anche il legale di Cairo contro Blackstone.

     

    Leonardo Del Vecchio Leonardo Del Vecchio

    E qualcuno ieri ha anche notato che a dare per primo la notizia delle dimissioni di Miccichè è stato il sito de La Repubblica degli Elkann, gemellati con il «team Messina» nell'attuale scacchiere delle relazioni.Di certo in Borsa, il titolo Rcs ieri ha lasciato sul terreno l'1,36% mentre Cairo Communication ha perso il 4,3 per cento. I decani di Piazza Affari ricordano le ultime due grandi battaglie di via Solferino si sono combattute d'agosto. La scalata di Stefano Ricucci nell'agosto 2005, la chiusura dell'Opas di Cairo nell'agosto 2016. Ci risiamo?

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