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    "DIETRO LO SFOGO DI BEPPE GRILLO C'È UN ATTACCO ALLA MAGISTRATURA" - L'AFFONDO DE "LA STAMPA": "NON È IMPORTANTE SE MOTIVATO O MENO. È UN ATTACCO DURO, VIOLENTO DI UN LEADER POLITICO ALLA MAGISTRATURA. COME SILVIO BERLUSCONI, COME MATTEO SALVINI. SOLO CHE STAVOLTA COLPISCE ANCORA DI PIÙ PERCHÉ VIENE DA CHI HA FONDATO UN PARTITO SCHIERATOSI INCONDIZIONATAMENTE, SIN DALLA NASCITA, CON LA MAGISTRATURA, QUANDO INDAGINI E PROCESSI COINVOLGEVANO I PROPRI AVVERSARI POLITICI" - VIDEO


     
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    Ilario Lombardo per "la Stampa"

     

    BEPPE GRILLO NEL VIDEO A DIFESA DEL FIGLIO CIRO BEPPE GRILLO NEL VIDEO A DIFESA DEL FIGLIO CIRO

    Il padre, Beppe Grillo, si gonfia furibondo di dolore urlando in un video l'innocenza presunta del figlio e il figlio, Ciro, l'accusato, riappare su Instagram e si autoassolve rilanciando il video del padre e l' hashtag #freeciruz. In queste settimane è andata in onda una serie, "Your honor", che racconta il dramma di un giudice diviso tra l'imperativo morale della coscienza su cui ha costruito la sua professione e il tentativo di nascondere la colpa del figlio, reo di aver lasciato morire un ragazzo investito dalla sua auto.

     

    BEPPE GRILLO NEL VIDEO A DIFESA DEL FIGLIO CIRO BEPPE GRILLO NEL VIDEO A DIFESA DEL FIGLIO CIRO

    Una tragedia che si infila tra il ruolo naturale di padre e quello sociale di giudice e che viene in mente guardando il video di Grillo in difesa del figlio accusato dalla procura di Tempio Pausania di aver stuprato con tre amici una ragazza italo svedese nel luglio 2019, nella villa del comico genovese in Costa Smeralda. Non è un video dai soliti toni grotteschi e ferocemente abrasivi: Grillo si denuda dal ruolo di comico per trasformarsi in genitore disperato, travolto dalla macchina della giustizia, dalla fame dei media, dalla danza del sensazionalismo che si alimenta tanto più quanto il protagonista al centro del vortice è famoso, è un figlio di.

     

    BEPPE GRILLO NEL VIDEO A DIFESA DEL FIGLIO CIRO BEPPE GRILLO NEL VIDEO A DIFESA DEL FIGLIO CIRO

    «Se dovete arrestare mio figlio perché non ha fatto niente, allora dovete arrestare anche me, perché ci vado io in galera». Il dolore del padre è totalizzante, investe la telecamera nella gestualità che assorbe e trascende la teatralità naturale del mestiere: nella sua casa, con il suo smartphone Grillo è solo un papà incredulo che fa quello che fanno tanti altri papà che non vogliono credere a quello che sta succedendo.

     

    Se la prendono con quella che percepiscono come gogna mediatica e giudiziaria, senza pensare alle conseguenze di uno sfogo che investe la presunta vittima, sospettata di essere una bugiarda per non aver denunciato subito. «Mio figlio è descritto come uno stupratore seriale. Voglio una spiegazione - chiede Grillo - Perché non li avete arrestati?».

    BEPPE GRILLO NEL VIDEO A DIFESA DEL FIGLIO CIRO BEPPE GRILLO NEL VIDEO A DIFESA DEL FIGLIO CIRO

     

    Perché alla fine sotto quel dolore c' è un attacco alla magistratura. Non è importante se motivato o meno. È un attacco diretto, duro, violento di un leader politico alla magistratura. Come Silvio Berlusconi, come Matteo Salvini, come chiunque a propria difesa usa la prerogativa della notorietà e della rilevanza politica.

     

    Solo che stavolta colpisce ancora di più perché viene da chi ha fondato un partito schieratosi incondizionatamente, sin dalla nascita, con la magistratura, quando indagini e processi coinvolgevano i propri avversari politici. Puntuali glielo ricordano da destra Forza Italia e la Lega: «Garantismo a giorni alterni - dice Salvini -, se sei davvero garantista non applaudi se io vado a processo. E poi spero che la linea difensiva del figlio non sia che la ragazza ha denunciato troppo tardi».

    BEPPE GRILLO NEL VIDEO A DIFESA DEL FIGLIO CIRO BEPPE GRILLO NEL VIDEO A DIFESA DEL FIGLIO CIRO

     

    Sì perché è Grillo stesso a rispondere così alla domanda sul perché non siano mai stati arrestati, nonostante le pesanti accuse: «Perché vi siete resi conto - dice rivolto ai magistrati - che non è vero niente. Che una persona che viene stuprata al mattino, che va a fare kitesurf al pomeriggio, e dopo otto giorni fa la denuncia vi è sembrato strano. E lo è infatti». Una tesi che provoca reazioni inorridite nel Pd e in Italia Viva, e gettano nell' imbarazzo il M5S.

     

    «Un video scandaloso - attacca la capogruppo di Iv Maria Elena Boschi - ti devi vergognare per parole di maschilismo che fanno torto a tutte le donne vittime di violenza che spesso impiegano settimane per denunciare». E Barbara Seracchiani, dal Pd, lapidaria: «Non c' è amarezza di padre che tenga» e getti la colpa su «una ragazza che ha denunciato lo stupro».

    BEPPE GRILLO NEL VIDEO A DIFESA DEL FIGLIO CIRO BEPPE GRILLO NEL VIDEO A DIFESA DEL FIGLIO CIRO

     

    Per Grillo il teorema dell' accusa è fondato sul nulla, si sbriciola di fronte a un video dove, rivela, «si vede passaggio per passaggio che» il sesso di gruppo con la ragazza sarebbe stato «consenziente» e non c' è stata violenza per ben sei rapporti sessuali come sostiene l' accusa. Nel video «si vede un gruppo che ride, si vede che sono ragazzi di 19 anni che si stanno divertendo, che sono in mutande e saltellano con il pisello perché sono 4 coglioni non 4 stupratori».

     

    Le ultime 72 ore sono state dure. L'interrogatorio di Ciro e i dettagli dell' accusa sulla ragazza che sarebbe stata tenuta per i capelli e costretta a bere vodka diventano insostenibili per Grillo. La decisione di fare il video è presa d' istinto. Il figlio lo segue. Riapre il profilo Instagram "Ciruzzolohill" che aveva abbandonato da due anni per rilanciare il video del papà. «Condividete ovunque» scrive e lascia l' hashtag #freeciruz. Ciruzzo libero.

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