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    OLTRE AL VACCINO C'È DI PIÙ - CONTRO IL COVID L'AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO STA VALUTANDO DUE ANTIVIRALI SPECIFICI, CHE SI ASSUMONO PER VIA ORALE NELLE PRIME FASI DELL'INFEZIONE - IL MOLNUPIRAVIS, PRODOTTO DALLA MERCK, HA UN'EFFICACIA DEL 30%, E IL PAXLOVID DI PFIZER, CHE PROTEGGEREBBE DA OSPEDALIZZAZIONE E MORTE L'89% DEI PAZIENTI - MA PRESTO AVREMO ANCHE GLI ANTICORPI MONOCLONALI SOMMINISTRABILI A DOMICILIO...


     
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    Laura Cuppini per il “Corriere della Sera”

     

    molnupiravir molnupiravir

    1 L'Agenzia italiana del farmaco sta valutando due antivirali specifici contro Sars-CoV-2, che potrebbero essere presto disponibili in via emergenziale. Contrasteranno l'avanzata del virus?

    Lagevrio (molnupiravir) e Paxlovid, le pillole prodotte rispettivamente da Merck e Pfizer, hanno ricevuto un primo parere positivo dall'Agenzia europea per i medicinali. Molnupiravir agisce (come il Remdesivir, altro antivirale) sull'Rna polimerasi-Rna dipendente (RpRd), enzima che favorisce la replicazione dell'Rna virale nella cellula.

     

    paxlovid paxlovid

    Alterando il funzionamento dell'enzima RpRd, si producono talmente tante mutazioni nei genomi replicati che il virus si trova in una condizione chiamata «catastrofe di errori», per lui letale. Il farmaco di Pfizer ha un meccanismo diverso: quando il virus entra nella cellula attiva la produzione di particolari proteine necessarie alla sua replicazione. Queste proteine hanno bisogno a loro volta di un enzima chiamato proteasi, che è specifico per ogni virus. Paxlovid è diretto contro la proteasi di Sars-CoV-2. Un meccanismo già noto e utilizzato per esempio in alcuni farmaci anti-Hiv, come ritonavir.

     

    molnupiravir. molnupiravir.

    Paxlovid è formato dalla combinazione del nuovo antivirale PF07321332 più, appunto, ritonavir. La proteasi, bersaglio del farmaco, è un enzima estremamente conservato: possiamo quindi sperare che Paxlovid sia efficace su tutte le varianti di Sars-CoV-2 (ed eventualmente anche contro altri coronavirus). Secondo i primi studi, molnupiravir avrebbe un'efficacia del 30% contro ospedalizzazione e morte, Paxlovid sarebbe invece all'89%. Entrambi i farmaci si assumono per via orale nelle prime fasi dell'infezione.

     

    terapia monoclonali terapia monoclonali

    2 L'altra grande speranza è rappresentata dagli anticorpi monoclonali: a che punto siamo?

    Il presidente dell'Agenzia del farmaco, Giorgio Palù, ha detto che «presto avremo a disposizione monoclonali somministrabili a domicilio, per via sottocutanea o intramuscolare».

     

    In Italia oltre 19 mila pazienti hanno già ricevuto la terapia, finora solo tramite infusione endovenosa. I monoclonali disponibili nel nostro Paese sono bamlanivimab (Eli Lilly), soprattutto in combinazione con etesevimab, il mix casirivimab-imdevimab (Regeneron/Roche) e sotrovimab (GlaxoSmithKline).

     

    monoclonali monoclonali

    Negli Stati Uniti la Food and Drug Administration ha esteso l'autorizzazione del mix bamlanivimab-etesevimab anche ai bambini da zero a 12 anni a rischio di sviluppare Covid grave. Sia gli anticorpi monoclonali che gli antivirali sono terapie da somministrare precocemente e comunque prima del ricovero in ospedale.

     

    3 Quali sono i principali vantaggi e svantaggi di questi farmaci?

    Gli anticorpi monoclonali presentano un rischio bassissimo di effetti collaterali. Il punto di debolezza sta nel fatto che tutti agiscono sulla proteina Spike del virus, che sappiamo essere soggetta a mutazioni. Le combinazioni di anticorpi risultano più efficaci perché colpiscono diversi punti contemporaneamente.

     

    cura monoclonali cura monoclonali

    Fa eccezione sotrovimab: si tratta di un anticorpo isolato da un paziente guarito da Sars (epidemia del 2003), che si lega a un epitopo della Spike altamente conservato in tutti i coronavirus. Gli antivirali, pur avendo bersagli molto precisi, potrebbero a livello teorico provocare rari eventi avversi, ma finora negli studi hanno mostrato una buona sicurezza e tollerabilità.

     

    anticorpi monoclonali anticorpi monoclonali

    Il grande vantaggio degli antivirali è la facilità di somministrazione (sono pillole da prendere per bocca) e la possibilità di usarli su ampie fasce di popolazione, per esempio per evitare lo sviluppo di focolai. Un'analisi di Pfizer indica che Paxlovid può essere efficace nel prevenire i contagi in famiglie dove c'è un positivo sintomatico.

     

    Farmaci terapia intensiva Farmaci terapia intensiva

    4 Ci sono novità nella cura dei pazienti gravi?

    Due giorni fa l'Ema (Agenzia europea per i medicinali) ha autorizzato l'uso dell'anticorpo monoclonale tocilizumab (usato da tempo come antinfiammatorio nell'artrite reumatoide) nei malati di Covid in trattamento con corticosteroidi e che richiedono ossigeno supplementare o ventilazione meccanica.

     

    terapia intensiva 1 terapia intensiva 1

    Tocilizumab è stato testato contro Covid fin da marzo 2020, grazie a un'intuizione dell'oncologo Paolo Ascierto. Il farmaco ha la capacità di contrastare la «tempesta di citochine», reazione immunitaria potenzialmente fatale. (Ha collaborato Giuseppe Nocentini, professore di Farmacologia all'Università di Perugia e membro della Società Italiana di Farmacologia)

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