Giovanni Pons per “la Repubblica”
piersilvio e silvio berlusconi
«Content is king», scriveva Bill Gates nel lontano 1996, spiegando che i contenuti erano l'area dove si sarebbero indirizzati i veri soldi di internet. A distanza di vent' anni quel concetto sembra più vero che mai, e la grande alleanza tra Mediaset e Vivendi annunciata ieri segue esattamente questa strada. Ci vogliono contenuti nuovi, originali e possibilmente proprietari per conquistare il pubblico che è ormai abituato a spaziare dagli smartphone, ai tablet, al computer e alla tv di casa.
Se non ce li hai sei perduto. Il primo che ha sposato questa filosofia è l' americana Netflix che dal 2008 ha cominciato a distribuire contenuti tv in streaming grazie a internet e a fronte di un abbonamento mensile. Nella prima fase ha comprato i contenuti e le serie tv dai vecchi cataloghi delle major americane, ben contente di poter monetizzare il proprio magazzino.
cyrill vincent e yannick bollore
Ma dal 2012 ha avuto il cash flow necessario per investire in produzioni proprie e il successo planetario di "House of Cards" è lì a dimostrare che la scelta era azzeccata.
Netflix dopo America e sud America è sbarcata in Europa, prima in Scandinavia, poi in Gran Bretagna dove è già riuscita a ottenere buoni tassi di penetrazione. Poi in Francia, Italia e Spagna dove la progressione si è rivelata molto più lenta.
Ma ovviamente gli editori televisivi si sono messi in allarme. E hanno cominciato a pensare a una controffensiva. Il pivot di un polo europeo anti Netflix non poteva che essere Vivendi, vista la cospicua dote finanziaria di cui dispone ed essendo già il primo produttore di film in Europa oltre che in fase di rafforzamento nelle produzioni tv avendo acquistato case di produzione indipendenti in Gran Bretagna e Spagna.
netflix
E Vivendi ha deciso di raccogliere la sfida per cercare di diventare un gruppo leader in Europa del sud, cominciando dall'alleanza con Mediaset che prevede tre elementi importanti. Viene creata una nuova major europea per la creazione di contenuti, un progetto su scala internazionale che sarà incardinato su una nuova struttura secondo standard e linguaggi per il mercato globale.
All' ordine del giorno c' è la creazione di una serie tv studiata apposta per essere vista attraverso gli smartphone. In secondo luogo Vivendi e Mediaset daranno vita a una piattaforma pan europea di streaming di contenuti on demand. Questa sarà la vera e propria anti Netflix europea, che probabilmente prenderà il nome di Watchever, la Over the top che il gruppo francese controlla in Germania.
mediaset
In questa nuova piattaforma confluiranno le properties online di Mediaset in Italia e Spagna, cioè Infinity, quella francese di Canal Play e in un futuro assai prossimo l' accordo dovrebbe essere esteso a Telefonica. L' obiettivo dichiarato è quello di «distribuire anche produzioni originali espressamente dedicate».
L' idea, a quanto si è potuto apprendere, è di offrire contenuti originali a fronte di un abbonamento mensile sullo stesso livello di quello di Netflix. E poi c' è la terza gamba sulla quale si regge l' accordo ed è quella della pay tv. Su questo terreno Vincent Bolloré, presidente di Vivendi, si accolla l' onere di controllare una società che da quando ha deciso di comprare i diritti per la Champions ha cominciato a perdere in maniera significativa. Ma anche Canal Plus, partecipata da Vivendi, perde tanti soldi.
vincent bollore vivendi
La scommessa dei francesi è di riuscire a portare a break even Premium nel 2018 inserendola in un network europeo da 13 milioni di abbonati (Sky ne ha 19 milioni) che comprende oltre alla Francia, la Polonia, l' Africa, l' America centrale e l' Estremo Oriente. Qui il business model è da reinventare ma anche in questo caso la carta da giocare è quella della produzione di contenuti proprietari da ammortizzare su larga scala e da veicolare attraverso tutti i canali.
mediaset vivendi
Vivendi ha inoltre un jolly in più che si chiama Telecom Italia. La crescente diffusione della banda larga nel Belpaese dovrebbe portare ad accrescere il numero di persone disposte a pagare per avere oltre al collegamento veloce alla rete internet anche una cospicua offerta televisiva della casa Vivendi-Mediaset.