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    “BOLLORE’ DECIDE TROPPO IN VIVENDI” - L'ALTO COMITATO PER LA CORPORATE GOVERNANCE DELLE AZIENDE FRANCESI SI SCAGLIA CONTRO IL RUOLO TROPPO “ATTIVO” DEL FINANZIERE BRETONE NELLA GESTIONE OPERATIVA DEL GRUPPO


     
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    Maddalena Camera per “il Giornale”

     

    vincent bollore vincent bollore

    Il finanziere Vincent Bolloré è troppo «attivo» nella gestione operativa di Vivendi, vista la sua veste «istituzionale» di presidente del consiglio di sorveglianza. Lo dice in una lettera, svelata da alcuni quotidiani francesi, Hcge. Ossia l' alto comitato per la corporate governance delle aziende d' Oltralpe.

     

    Il comitato presieduto da Denis Ranque, ex ad di Thales e ora presidente di Airbus, interviene di rado solo quando le società non rispettano il codice di condotta. Bolloré dunque anche in Francia è oggetto di «attenzione» da parte delle Autority di sorveglianza. Come lo è in Italia, dove controlla Telecom con il 24% circa e ha una quota significativa di Mediaset (30% circa) di cui è il secondo socio alle spalle di Fininvest.

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    Nel nostro Paese l' Authority delle tlc ha già deliberato imponendo a Vivendi un anno di tempo per scegliere se restare in Telecom o in Mediaset, visto che è vietato per legge possedere quote incrociate in importanti società di media e tlc. Un' altra indagine è in corso in Consob, che ha ravvisato divergenze di opinioni tra sindaci e amministratori.

    Se l' Authority stabilisse che hanno ragione i sindaci, ci potrebbero essere sanzioni per la violazione del regolamento parti correlate.

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    Nella recente assemblea dei soci, il finanziere bretone ha comunque detto che il gruppo Bolloré «ha ricevuto da Bruxelles l' autorizzazione a detenere la maggioranza» di Vivendi. Quest' ultima, da parte sua, ha i invece chiesto una simile autorizzazione all' Antitrust europeo, perché potrebbe assumere il controllo di fatto di Telecom Italia, dopo l' assemblea convocata il 4 maggio per l' approvazione del bilancio e il rinnovo del board. La società francese punta infatti a nominare due terzi del consiglio e fare del suo ad Arnaud de Puyfontaine, fedelissimo di Bolloré, il presidente di Telecom Italia.

     

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    Alcuni proxy advisor, quelli che orientano il voto dei fondi di investimento che considerevoli pacchetti di azioni Telecom, come del resto del grupo francese, hanno però già suggerito di non votare la lista di Vivendi per la nomina del nuovo cda e di appoggiare invece quella proposta dai fondi di Assogestioni.

     

    Anche nelle recente assemblea di Vivendi, dove Bolloré è primo azionista con quasi il 30% dei diritti di voto e il 20% del capitale, il proxy advisor Usa Iss e la Proxinvest francese hanno riscontrato l' ingerenza del finanziere nella governance di Vivendi. Così martedì scorso, 12 risoluzioni all' ordine del giorno sono state approvate con un 20-30% di voti contrari. Un livello particolarmente alto per una società quotata in Borsa che dispone di un azionista di riferimento.

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