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    “UNA VERGOGNA. GLI IMPIEGATI, DISPERATI, NON SANNO PIÙ COSA DIRE” – L’AMA DÀ LA COLPA AL CORONAVIRUS PER IL CAOS DELLE BARE IN ATTESA DI TUMULAZIONE A ROMA, MA L’EMERGENZA DURA DA ANNI ED È INDECENTE. GLI IMPRESARI FUNEBRI: “I DECESSI IN PIÙ PER COVID SI SAREBBERO POTUTI GESTIRE SE FOSSERO STATI FATTI I LAVORI NECESSARI. MANCANO LOCULI E QUELLI ESISTENTI SONO IN CONDIZIONI VERGOGNOSE, TANTO CHE IL COMUNE, CHE LI FA PAGARE 4 MILA EURO, PRETENDE CHE…”


     
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    Rinaldo Frignani e Alessandro Trocino per il “Corriere della Sera”

     

    bare accatastate cimitero prima porta bare accatastate cimitero prima porta

    Il caos legato all'emergenza sepolture e cremazioni nella Capitale è arrivato in Procura. L'Associazione Eccellenza Funeraria Italiana ha depositato un esposto a piazzale Clodio per i reati di omissione di atti di ufficio e sottrazione di cadavere. È l'ultimo atto di una crisi che coinvolge il Comune di Roma e la sua municipalizzata Ama e che è esploso dopo la denuncia di Andrea Romano, che a due mesi dalla morte del figlio, non riesce a seppellirlo.

     

    cimitero flaminio cimitero flaminio

    La sindaca Virginia Raggi si è scusata pubblicamente, mentre l'Ama ha annunciato ora di avere «snellito» l'iter burocratico delle cremazioni e dà la colpa al Covid per le difficoltà di questi giorni. Ma la situazione è drammatica da tempo. Dal 2017, dopo gli stanziamenti per il potenziamento dei forni e dei cimiteri romani, poco è stato fatto.

     

    CIMITERO PRIMA PORTA CIMITERO PRIMA PORTA

    Il Lazio è l'unica regione che non ha una legge specifica di regolamentazione del settore. Il servizio cimiteriale è gestito da un'azienda municipalizzata, il che consente un gioco di scaricabarile. La sindaca ora convoca il cda, ma lo fa solo dopo il clamore. Duemila bare attendono nei depositi non refrigerati dei tre cimiteri cittadini, Prima Porta (Flaminio), Verano e Laurentino.

     

    cimitero flaminio prima porta 2 cimitero flaminio prima porta 2

    Non solo in attesa della cremazione ma anche della tumulazione. L'Ama ha spiegato che la tumulazione delle urne cinerarie «non è urgente». A lungo le bare hanno viaggiato - come nel film cubano «Guantanamera» - verso altre città, da Viterbo a Civitavecchia, da San Benedetto a Grosseto, da Domicella (Avellino) e Carpanzano (Calabria). Ma neanche lì accettano più i corpi dei romani.

     

    roma, crolla soffitto di una cappella al cimitero di prima porta 3 roma, crolla soffitto di una cappella al cimitero di prima porta 3

    L'Ama spiega che per la cremazione i tempi tecnici sono di 15 giorni e che, nel caso di una crescita di mortalità del 10 per cento, ci sono altri 10 giorni a disposizione. Secondo l'Ama, dalla seconda ondate i decessi sono aumentati del 35 per cento. Alessandro Moresco, consigliere del Comitato direttivo Feniof (Federazione imprese funebri), non è d'accordo: «A noi risulta un aumento del 10% dei decessi con il Covid che si sarebbe potuto gestire se negli ultimi quattro anni fossero stati fatti i lavori necessari».

     

    Gli impianti per la cremazione sono sei, alcuni in passato fuori uso. Il tasso di cremazioni è aumentato di recente. Per scelta, ma anche per necessità, come spiega Moresco: «Mancano loculi e quelli esistenti sono spesso in condizioni vergognose, tanto che il Comune - che li fa pagare 4 mila euro (quelli in seconda fila, la migliore) - pretende la firma di una liberatoria in cui il cittadino accetta le condizioni in cui si trova.

     

    Noi facciamo visionare i loculi ai clienti, altri no. Al momento della tumulazione i parenti del defunto si rifiutano e la bara finisce al deposito o in cremazione». Moresco racconta: «Pochi giorni fa, sotto il nubifragio, alcune bare portate con il carro funebre a Prima Porta, con il seguito dei parenti, sono state respinte perché era pieno e rimandate al Verano. Una vergogna. Gli impiegati, disperati, non sanno più cosa dire ai parenti».

     

    andrea romano andrea romano

    Il prefetto Matteo Piantedosi ha sollecitato provvedimenti immediati ad Ama e Comune. Il piano annunciato al prefetto consiste nell'aumento di 9 mila cremazioni nei prossimi 12 mesi rispetto alle 15 mila pre-Covid, con il trasferimento fuori Comune di circa 170 salme alla settimana, che si aggiungono alle 350-400 cremate ogni sette giorni. Ci sarebbe un arretrato di 1.200 cremazioni. Ama, dopo i 16 licenziamenti della precedente gestione, annuncia nuove assunzioni. Gianluca Fiori, dell'Associazione imprese funebri, non è convinto: «Non hanno mai mosso un dito, lo fanno ora solo per i giornali. Ma Ama lo fa apposta a rallentare. È una forma di ricatto al Comune per avere più personale. È un gioco di potere, mentre i cadaveri aspettano».

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