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    LA TURCHIA CHE VERRÀ – L’ANNO PROSSIMO I GIOVANI TURCHI POTRANNO DECIDERE DI ASSISTERE A QUALCOSA CHE NON HANNO MAI VISTO: IL LORO PAESE CON UN LEADER DIVERSO DA ERDOGAN – IL SULTANO È AL POTERE DAL 2003, MA I RAGAZZI NON SONO SICURI DI RIDARGLI IN MANO IL PAESE: LE LORO PRIORITÀ SONO LA LIBERTÀ DI PAROLA, IL LAVORO BASATO SUL MERITO E POLITICHE ECONOMICHE TRASPARENTI. INSOMMA TUTTO CONTRO CUI ERDOGAN HA SEMPRE REMATO...


     
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    Sei milioni di elettori per la prima volta decideranno se dare ancora in mano il paese a Tayyip Erdogan o optare per qualcosa che non hanno mai conosciuto: la Turchia sotto un leader diverso.

     

    A meno di 12 mesi dalla più grande elezione nella storia moderna del paese, la maggioranza dei giovani turchi afferma di voler cambiare, ma rimane alquanto scettica sul fatto che l'opposizione possa migliorare adeguatamente la situazione del lavoro, le scuole e la libertà di parola.

     

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    I giovani, circa il 12% dell’elettorato chiamato a votare nel giugno 2023, saranno decisivi in quella che si preannuncia una corsa molto serrata per Erdogan e il suo partito AK: i sondaggi tra i ragazzi tra i 18 e i 23 anni mostrano che giustizia, immigrazione, lavoro basato sul merito e politiche economiche trasparenti sono le priorità. Le turbolenze economiche e l'impennata dell'inflazione hanno fatto aumentare il costo della vita rendendo la vita difficile anche per chi abita con la famiglia e non esce tanto con gli amici.

     

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    Le politiche economiche non ortodosse di Erdogan, compresi i tagli dei tassi di interesse che hanno portato la lira ai minimi storici e l'inflazione al 78,62% a giugno, rendono la strada del “sultano” tutta in salita: potrebbe perdere di poco anche se l’opposizione, non annunciando un candidato alle presidenziali, rende difficile la possibilità di guardare a un’alternativa.

     

    Il presidente ha spostato una società tradizionalmente laica in direzione islamista e ha utilizzato i tribunali per reprimere il dissenso.

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    La cosiddetta "Generazione Z" costituisce circa 13 milioni dei 62,4 milioni di turchi che voteranno l'anno prossimo. Sei milioni potranno votare per la prima volta.

     

    Murat Gezici, capo della società di sondaggi Gezici, afferma che i giovani elettori sono generalmente infastiditi dal governo ma non sono vincolati da un'ideologia specifica e non si fidano completamente dell'opposizione. I suoi sondaggi mostrano che gli elettori della Generazione Z di età compresa tra i 18 e i 25 anni si oppongono fermamente alla repressione degli stili di vita, della libertà di espressione e dei media: «L'80% non voterà per il Partito AK».

    il presidente della turchia Recep Tayyip Erdogan il presidente della turchia Recep Tayyip Erdogan

     

    I sondaggisti affermano che le motivazione dei giovani elettori sono un jolly, che si aggiunge all'imprevedibilità delle elezioni. Il risultato elettorale potrebbe dipendere da chi verrà scelto come oppositore di Erdogan.

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