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    L’ANTIPASTO DEL PROSSIMO CONCLAVE E’ IL SINODO, VOLUTO DA PAPA FRANCESCO, PER AFFRONTARE LE SFIDA DELLA CHIESA CHE VERRA’: DAL CALO DELLE VOCAZIONI ALLE DISCRIMINAZIONI ALLE PERSONE LGBTQ FINO AL DIACONATO FEMMINILE - I PORPORATI NOMINATI DA BERGOGLIO SONO ORMAI PIÙ DEI DUE TERZI MA NON COSTITUISCONO UN GRUPPO COMPATTO E OMOGENEO: SONO SPARPAGLIATI IN TUTTO IL MONDO E, DA DIECI ANNI, SI CONOSCONO APPENA - IL SINODO SERVE ANCHE A FARLI CONOSCERE PER INIZIARE A PIANIFICARE IL PROSSIMO PONTIFICATO…


     
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    Estratto dell’articolo di Iacopo Scaramuzzi per www.repubblica.it

     

    CARDINALE MATTEO ZUPPI BERGOGLIO CARDINALE MATTEO ZUPPI BERGOGLIO

    […] I cardinali riuniti a Roma stanno approfittando del sinodo in corso per conoscersi, annusarsi. Ragionare sulle priorità per la Chiesa del futuro. E su chi potrebbe essere, quando sarà, il prossimo Papa. […] Svariati, nell’assemblea che Francesco ha voluto rigorosamente a porte chiuse, i temi emersi. Il calo di vocazioni. Le discriminazioni delle persone Lgbtq. L’importanza — al centro di un intervento del Papa — di non sbagliare la selezione dei seminaristi. I giovani che lasciano la Chiesa. […] Il Papa ha ribadito, in un libro-intervista appena uscito in Italia (Non sei solo. Sfide, risposte, speranze, Salani editore), il suo “no” alle donne prete […]

     

    PAPA FRANCESCO CARDINALE MUELLER PAPA FRANCESCO CARDINALE MUELLER

    Se in aula pochi hanno parlato del sacerdozio femminile (ma qualcuno comunque l’ha fatto), diffusa, però, è stata la richiesta di dare più potere alle donne, la metà del popolo di Dio. Diversi padri e madri sinodali hanno chiesto il diaconato femminile, questione sulla quale Bergoglio sinora ha tergiversato. Non sono mancate voci contrarie, ma la richiesta di un cambiamento è emersa forte. E, quel che ha sorpreso qualcuno, non è arrivata dai vescovi progressisti tedeschi, ma da laici, religiosi e vescovi provenienti da Africa, America latina e Asia. Sabato si vota il documento finale poi se ne riparla a fine anno prossimo.

     

    CARDINALE ROBERT SARAH CARDINALE ROBERT SARAH

    L’assemblea nel complesso è bilanciata, ci sono progressisti e conservatori. Ci sono vescovi, religiosi, laici. E ci sono 61 cardinali, una dozzina scelti dal Papa: poco meno della metà del collegio (oggi 136) che un giorno si riunirà in conclave. […]

     

    I porporati nominati da Bergoglio sono ormai più dei due terzi, ma non costituiscono un gruppo compatto e omogeneo. Sono sparpagliati in tutto il mondo e, da dieci anni, si conoscono appena. Quelli presenti a Roma in queste settimane, però, stanno famigliarizzando. […] Ci sono bergogliani di stretta osservanza come il maltese Mario Grech, segretario del Sinodo. Ci sono arcivescovi progressisti come il gesuita Jean-Claude Hollerich e conservatori come il tedesco Gerhard Ludwig Mueller, […]

     

    MATTEO ZUPPI E PAPA BERGOGLIO MATTEO ZUPPI E PAPA BERGOGLIO

    Contano le presenze, ma contano anche le assenze: non c’è l’ultraconservatore guineano Robert Sarah, né il cardinale ungherese Peter Erdo, ratzingeriano, né, ancora, un’altra figura conservatrice di spicco, lo srilankese Malcom Ranjith. A Roma ci sono tutte le aree geografiche della Chiesa globale.

     

    Dai cardinali del fronte mediterraneo (Matteo Zuppi di Bologna, Jean-Marc Aveline di Marsiglia e Juan José Omella y Omella di Barcellona) a pastori che vengono da lontano come il congolese Fridolin Ambongo Besungu, Gérald Cyprien Lacroix di Quebec, o lo spagnolo Cristóbal López Romero, arcivescovo di Rabat in Marocco (con 9 elettori gli spagnoli sono il terzo gruppo di un eventuale Conclave, dopo i 14 italiani e gli 11 statunitensi).

     

    il card peter erdo il card peter erdo

    Ci sono i nuovi uomini forti della Curia romana, l’italiano Claudio Gugerotti, lo statunitense Robert Prevost, l’argentino Victor Manuel Fernandez, il portoghese Tolentino de Mendonca, il filippino Louis Antonio Tagle, di nonna cinese. C’è la vecchia guardia del canadese Marc Ouellet.

     

    C’è il cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin, che ha attirato l’attenzione di non pochi padri sinodali per due interventi in difesa della dottrina e dell’istituzione ecclesiastica. C’è un vecchio leone come l’arcivescovo di Vienna Christoph Schoenborn, allievo di Ratzinger e alleato di Bergoglio. Chissà se, quando sarà, qualcuno di loro sarà un candidato a succedere a Francesco o un “king maker” (ma anche Jorge Mario Bergoglio, nel 2013, partì “king maker” e finì eletto).

    carinal schoenborn carinal schoenborn

     

    «Al momento non vedo ancora nessuna personalità che si sia imposta come un candidato naturale», analizza un padre sinodale. […]  i nuovi cardinali di certo si stanno conoscendo: […] Se il prossimo Papa sarà un riformista che assumerà il nome di Giovanni XXIV, come suggerito a mo’ di battuta da Bergoglio, o un Giovanni Paolo III, un Pio XIII come immaginato dal regista Paolo Sorrentino o un Paolo VII in nome del Pontefice che chiuse il Concilio, o un altro nome ancora, ovviamente non è dato di sapere. Ma difficilmente il prossimo Conclave, quando sarà, potrà prescindere da quello che va maturando al sinodo in corso a Roma. E dai cardinali che vi stanno partecipando.

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