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La pressione delle autorità antitrust sui giganti del web non accenna ad allentarsi. Martedì l’Antitrust italiano ha comunicato di aver aperto un’indagine per abuso di posizione dominante nei confronti di Amazon: l’ipotesi è che il gruppo di Jeff Bezos approfitti della propria posizione di forza nella logistica per danneggiare la concorrenza.
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L’Autorità, in particolare, ha deliberato l’avvio di un procedimento nei confronti di cinque società italiane del gruppo del gigante online, poiché Amazon conferirebbe unicamente ai venditori che aderiscono al servizio di logistica offerto da Amazon stessa («Logistica di Amazon» o «Fulfillment by Amazon») vantaggi in termini di visibilità della propria offerta e di miglioramento delle proprie vendite su Amazon.com, rispetto ai venditori che non sono clienti di Logistica di Amazon.
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Queste condotte permetterebbero ad Amazon di sfruttare indebitamente la propria posizione dominante nel mercato dei servizi di intermediazione sulle piattaforme di commercio elettronico e di restringere significativamente la concorrenza nel mercato dei servizi di gestione del magazzino e di spedizione degli ordini per operatori di e-commerce a danno dei consumatori finali. Nella giornata di martedì, i funzionari dell’Autorità hanno svolto ispezioni nelle sedi di alcune delle società interessate, con l’ausilio del Nucleo speciale Antitrust della guardia di finanza. Il procedimento si concluderà entro il 15 aprile 2020.
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Su Amazon è acceso anche un faro da parte dell’Antitrust europeo, che sta cercando di valutare se l’azienda - che è al contempo piattaforma sulla quale diversi venditori possono commercializzare i propri prodotti e venditore «in proprio» su quella stessa piattaforma - utilizzi i dati relativi ai commercianti «ospiti» per trarne un vantaggio nelle proprie pratiche commerciali. L’Antitrust europeo, guidato da Margrethe Vestager, ha di recente multato Google — per la terza volta in altrettanti anni — e, negli anni passati, aveva colpito Apple e (di nuovo) Amazon, imponendo loro di pagare tasse arretrate a Irlanda e Lussemburgo.
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