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    “CHIEDIAMO A TUTTI I LIGURI DI VENIRE A ROMA IL 14 OTTOBRE” – L’APPELLO DEL CONSIGLIERE REGIONALE FERRUCCIO SANSA IN VISTA DELLA PRIMA UDIENZA IN TRIBUNALE PER LA CLASS ACTION CONTRO AUTOSTRADE - L'OBIETTIVO È FAR OTTENERE 3MILA EURO DI RISARCIMENTO A OGNI CITTADINO RESIDENTE IN LIGURIA PER I DANNI SUBITI DOPO IL CROLLO DEL PONTE MORANDI. L’IDEA È QUELLA DI ESTENDERE LA PLATEA AI PROPRIETARI DI SECONDE CASE IN LIGURIA – “QUESTA È L’ULTIMA OCCASIONE DI FAR PAGARE AD AUTOSTRADE TUTTI I DANNI CHE..."


     
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    Da genova24.it

     

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     “Chiediamo a tutti i liguri di venire a Roma il 14 ottobre, dobbiamo far vedere quanto ci sta a cuore la battaglia”. È l’appello del consigliere regionale Ferruccio Sansa in vista della prima udienza in tribunale per la class action contro Autostrade, promossa da lui e dal collega Roberto Centi, che mira a far ottenere un risarcimento di 3mila euro a ogni cittadino residente in Liguria per i danni subiti dopo il crollo del ponte Morandi.

     

     

    Ma non solo: se i giudici dichiareranno ammissibile il ricorso, l’idea è quella di estendere la platea ai proprietari di seconde case nella nostra regione. “Se la pronuncia sarà a nostro favore chiederemo in un secondo tempo che la class action sia allargata ai non liguri che hanno la casa in Liguria, penso a lombardi e piemontesi, che hanno passato decine di ore nel traffico e hanno subito un pregiudizio molto forte alla loro vita”, spiega Sansa.

     

    ponte morandi ponte morandi

    “In Liguria – prosegue – c’è stato un tentativo di inciuciare con Autostrade, invece noi cerchiamo di inchiodarla. Questa è l’ultima occasione di far pagare ad Autostrade tutti i danni che hanno provocato ai liguri. L’udienza del 14 è pubblica, tutti i liguri sono invitati a partecipare. È una tappa decisiva perché, Una volta che la richiesta sarà dichiarata ammissibile, probabilmente la battaglia sarà vinta. È la prima class action di questo genere in Italia: se passerà farà la storia”.

     

    A sobbarcarsi i costi dell’iniziativa legale sono gli stessi consiglieri Sansa e Centi, mentre il patrocinio è offerto gratuitamente dall’avvocato genovese Mattia Crucioli, ex senatore e oggi consigliere comunale. L’obiettivo è a ottenere un indennizzo di quasi 3mila euro pro capite (precisamente 2.954), a prescindere dal numero degli aderenti, in base ai risultati di uno studio approfondito condotto dalla commercialista Elsie Fusco che effettua la stima considerando sei indicatori riferiti al periodo 2018-2023 (valutando perciò anche l’impatto futuro): l’aumento dei prezzi, la perdita di valore degli immobili, la perdita di Pil regionale, il benessere equo e sostenibile, il tempo perso in coda per l’aumento dei tempi di percorrenza e le emissioni ambientali.

     

     

     

    ferruccio sansa ferruccio sansa

    Se ogni cittadino ligure sottoscrivesse la class action, la società dovrebbe versare un risarcimento di 4 miliardi e mezzo. La raccolta delle adesioni partirà formalmente dopo l’eventuale ammissione del ricorso, ma intanto è già possibile lasciare il proprio nominativo sul sito dedicato classactionautostrade.org. La sottoscrizione è gratuita e non comporta alcun tipo di impegno. “Finora – spiega Sansa – siamo abbondantemente sopra le 11mila adesioni, ma ricordiamo che sarà possibile aggiungersi anche dopo la sentenza, se sarà favorevole”.

     

    A fare il punto sui tempi è Mattia Crucioli: “Il 14 il tribunale di Roma dovrà valutare l’ammissibilità o meno del nostro ricorso. Entro 30 giorni dovrà esserci la pronuncia. Se l’azione fosse dichiarata ammissibile si aprirebbe la fase delle adesioni. Il giudice dovrebbe dire quali sono i requisiti e tutti coloro che li rispettano entrerebbero a far parte del giudizio e potrebbero chiedere il risarcimento che sarà quantificato nella seconda fase. Per ora non si discuterà del quantum, ma solo del merito di quest’azione, che è una delle primissime dalla nuova normativa del 2021. È evidente che c’è un rischio: il tribunale si trova per la prima volta di fronte a uno strumento di questo tipo in Italia, non c’è giurisprudenza sul tema”.

     

    il ponte morandi nel video girato da un drone il ponte morandi nel video girato da un drone

     

    Negli scorsi giorni Autostrade ha depositato un’articolata memoria difensiva di circa 90 pagine in cui contesta l’ammissibilità della class action. In particolare i legali di Aspi hanno citato la recente decisione del tribunale di Genova di escludere dal processo per il crollo più di 500 parti civili che lamentavano danni simili. “Ma la costituzione civile in sede penale è diversa da una class action“, argomenta Crucioli. Secondo la società, inoltre, il fatto illecito contestato sarebbe antecedente all’entrata in vigore della normativa del 2021 sulle class action: a questa obiezione i ricorrenti rispondono che il fatto lesivo non è l’omessa manutenzione ma la violazione degli obblighi di mantenimento di qualità del servizio autostradale, cioè la presenza dei cantieri nei mesi e negli anni successivi.

    FERRUCCIO SANSA FERRUCCIO SANSA

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