DIDDI, SUL CASO ORLANDI IL VATICANO CONTINUA A LAVORARE
pietro orlandi foto di bacco
(ANSA) - A un anno dall'apertura di un'inchiesta in Vaticano sulla scomparsa di Emanuela Orlandi, "stiamo continuando a lavorare", "e a differenza dell'Italia noi non abbiamo limiti di tempo, il sistema è più garantista per la persona offesa: per cui finchè il caso non è chiuso continueremo a lavorarci". Lo dice all'ANSA, Alessando Diddi, promotore di giustizia vaticano e titolare del fascicolo sulla Orlandi aperto nel gennaio dello scorso anno dopo alcune istanze presentate dalla famiglia della cittadina vaticana. Diddi ricorda all'ANSA che sull'inchiesta c'è la "collaborazione" della procura di Roma: "continueremo ad indagare".
PIETRO ORLANDI, IL PAPA ALZI LA VOCE PERCHÉ IL VATICANO AGISCA
(ANSA) - Emanuela Orlandi svanita nel nulla il 22 giugno del 1983, il 14 gennaio prossimo compie 56 anni. Il 13 gennaio ci sarà una manifestazione a Piazza Cavour a Roma, organizzata dal fratello Pietro, per chiedere la verità sul caso attesa da oltre quarant'anni. "Ancora una volta, come ogni anno, sarà presente tanta gente comune. Persone che continuano a stupirmi, soprattutto quelle che verranno da fuori Roma", dice Pietro Orlandi a Radio Cusano Campus.
PIETRO ORLANDI
"La manifestazione di sabato - spiega - ovviamente servirà a spingere, per accelerare i tempi per la formazione della Commissione parlamentare d'inchiesta visto che purtroppo ancora non si è mosso praticamente nulla. L'unica cosa positiva da quanto ho saputo è che il presidente della Camera Fontana ha inviato delle lettere ai capigruppo sollecitandoli ad accelerare i tempi, a inviare i nomi di chi dovrà far parte della stessa Commissione. In tal senso, so che qualche partito lo ha già fatto prima di Natale. Adesso mi auguro che faccia altrettanto il presidente del Senato La Russa".
la serie vatican girl sulla scomparsa di emanuela orlandi 4
"La mia paura è sempre quella che qualcuno voglia rallentare i lavori della Commissione, per effetto di pressioni subite dall'esterno da parte di chi questa Commissione non la vuole. Il Vaticano in primis e tutti coloro che gli sono asserviti". Per Pietro "anche presso la Procura di Roma stanno lavorando su alcune cose". Infine Pietro Orlandi rivolge un appello a Papa Francesco "perché lui sicuramente sa cosa è successo a mia sorella, come lo sapevano Giovanni Paolo II e Benedetto XVI. Bergoglio sa cosa è accaduto altrimenti non mi avrebbe detto 'Emanuela sta in cielo, Emanuela è morta'".
EMANUELA ORLANDI
Papa Francesco ha anche deciso "di chiedere alla Procura vaticana di aprire finalmente un'inchiesta, invitando il Procuratore Alessandro Diddi a indagare a 360 gradi, senza fare sconti a nessuno. Invece, non si è mosso nulla quindi se ci tiene veramente, il Pontefice alzi la voce perché il Vaticano non sta facendo quello che Papa Francesco ha chiesto. In realtà adesso secondo me la Procura vaticana sta indagando solo per trovare una verità di comodo", conclude il fratello di Emanuela.
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