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    “PUNTARE SOLO SULLE ARMI NON PUÒ ESSERE LA SOLUZIONE. PERÒ NON SI PUÒ NEGARE AGLI UCRAINI IL DIRITTO DI DIFENDERSI” - L'ARCIVESCOVO BRUNO FORTE NON PORGE L’ALTRA GUANCIA: “LA DIFESA È LEGITTIMA SE PROPORZIONATA E PUNTA A NON PROVOCARE DANNI MAGGIORI DI QUELLI CHE SI AVREBBERO NON RESISTENDO. DIRE CHE PER EVITARE L’ESCALATION GLI UCRAINI AVREBBERO DOVUTO CEDERE DI FRONTE ALL'INVASORE NON E' ACCETTABILE. SPOSARE UN PACIFISMO INGENUO HA RICADUTE DRAMMATICHE…


     
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    Gian Guido Vecchi per il “Corriere della Sera”

     

    ARCIVESCOVO BRUNO FORTE ARCIVESCOVO BRUNO FORTE

    «Il capo della Chiesa greco-cattolica ucraina, l'arcivescovo Sviatoslav Shevchuk, in un collegamento web raccontava di quando è stato a pregare sulle fosse comuni, a Bucha, e ha visto i corpi lividi di poveri civili innocenti, le mani legate, i segni evidenti dell'ingiustizia, della crudeltà e della violenza. Era lì, piangeva insieme a ortodossi, ebrei, musulmani, e si è detto: potevo esserci anch' io, non posso fare finta di niente. Devo stare accanto al più debole e rifiutare la logica violenta dell'aggressore».

     

    L'arcivescovo Bruno Forte partecipa alla plenaria del pontificio Consiglio per l'unità dei cristiani. Sospira: «È questo che spinge l'Ucraina alla resistenza».

    PAPA FRANCESCO PUTIN PAPA FRANCESCO PUTIN

     

    Come vede la situazione?

    «Siamo di fronte ad una tragedia umanitaria che ha provocato innumerevoli vittime e profughi, provocata dall'invasione della Russia di Putin a un Paese che ha diritto alla sua democrazia e libertà. Certo la reazione dell'Ucraina è stata sorprendente, per lo stesso Putin. Ma il giudizio morale è chiarissimo e si esprime nella condanna ferma di questa aggressione cui si sono unite gran parte delle nazioni del mondo e le chiese cristiane, comprese molte ortodosse. Si pensava non potesse più accadere in Europa. Invece ci troviamo davanti un'aggressione simile a quella di Hitler alla Polonia».

    ARCIVESCOVO BRUNO FORTE ARCIVESCOVO BRUNO FORTE

     

    Che si può fare?

    «Si pone un grande problema, duplice. Da un punto di vista morale, come dice Papa Francesco, la corsa agli armamenti è follia e la guerra un male assoluto. Dall'altra gli ucraini rivendicano il diritto alla legittima difesa, riconosciuto dalla morale cattolica. Puntare solo sulle armi non può essere la soluzione. Però non si può negare agli ucraini il diritto di difendersi».

     

    Qual è il limite?

    «La difesa è legittima se proporzionata e punta a non provocare danni maggiori di quelli che si avrebbero non resistendo»

     

    E il rischio di escalation?

    «Non c'è dubbio che ci sia, è un pericolo drammatico. Ma dire che per questo gli ucraini avrebbero dovuto cedere di fronte all'invasore non mi sembra accettabile. Stanno vivendo una situazione analoga a chi ha difeso nella storia il proprio diritto alla libertà e all'indipendenza. Non dimentichiamo la resistenza al nazifascismo, della quale hanno fatto parte anche cattolici di primo piano».

    papa francesco vladimir putin 2 papa francesco vladimir putin 2

     

    E quindi?

    «Bisogna cercare la pace, la via diplomatica va sempre perseguita. Però sposare un pacifismo ingenuo ha ricadute drammatiche. Francesco ha ragione quando condanna la produzione e il commercio armi. Ma è chiaro nel distinguere aggressore e aggredito, ha baciato la bandiera ucraina come segno di vicinanza a un popolo sofferente. E ha detto a Kirill parole che non saranno piaciute ma sono vere e arrivano dal cuore di un uomo che sta soffrendo e prega».

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