1. «NOI INVITATI DALLE RAGAZZE» MA C' È UN' ORA DI BUIO NELLA VERSIONE DEI CARABINIERI
stupro
Fiorenza Sarzanini per il “Corriere della Sera”
Tre ore di interrogatorio per negare la violenza, proprio come aveva fatto il suo collega l' appuntato Marco Camuffo. Anche il carabiniere scelto Pietro Costa ammette di aver avuto un rapporto sessuale con l' altra studentessa americana a Firenze una settimana fa. Lo definisce «un errore», ma poi va oltre e sostiene: «Sono state le ragazze a invitarci, hanno insistito perché salissimo a casa».
Una versione che tende a sminuire il loro comportamento, ma che invece sembra avere l' effetto di aggravare la posizione di entrambi i militari. Perché a smentire queste dichiarazioni e soprattutto il fatto che si sia trattato di una «leggerezza», è la ricostruzione di quanto accaduto quella notte contenuta nell' informativa trasmessa ai magistrati.
Contiene l' elenco delle violazioni e, in particolare, fa emergere che per almeno un' ora dopo essere usciti dal palazzo delle due straniere, i carabinieri hanno fatto perdere le proprie tracce. Dove sono andati? Hanno incontrato qualcuno, oppure avevano bisogno di tempo per cancellare eventuali prove?
STUPRO FIRENZE
Si torna dunque alla notte del 6 settembre. Il turno di Camuffo e Costa comincia a mezzanotte e 45 minuti, deve finire alle 6,45. Alle 2,10 la centrale operativa «riceve la chiamata di un avventore della discoteca Flo che chiede un intervento per una rissa». Sul posto, in piazzale Michelangelo, arrivano tre gazzelle, in tutto sei carabinieri. Alle 2,45 due pattuglie comunicano che l' intervento è terminato. Della terza auto non si sa nulla.
RACCONTO RAGAZZE 5 - STUPRO FIRENZE
Nell' avviso a comparire notificato ieri dal procuratore militare Marco De Paolis e dal sostituto Antonella Masala, che contestano la violata consegna e il peculato, è scritto: «Senza alcuna autorizzazione e in assenza di ragioni di servizio, Camuffo e Costa facevano accedere nella autoradio Fiat Bravo due civili non legittimate, che provvedevano a trasportare dalla discoteca sino all' abitazione in Borgo Santi Apostoli. Per farlo modificavano arbitrariamente il previsto itinerario, portandosi in settore di competenza di altra forza di polizia, nonché omettevano di riportare nell' ordine di servizio la modifica e l' accompagnamento delle due civili».
Fuori dal loro percorso, fuori da qualsiasi regola, dunque.
La gazzella rimane ferma sotto l' abitazione fino alle 3,13, almeno a guardare i video delle telecamere di sorveglianza che si trovano di fronte. Poi si allontana, ma nessuno è in grado di dire dove vadano Camuffo e Costa.
RACCONTO RAGAZZE 3 - STUPRO FIRENZE
Ufficialmente scompaiono per quasi un' ora perché nelle relazioni di servizio si parla genericamente di un posto di blocco effettuato alle 4 e fino al termine del servizio. In realtà anche su questo si stanno effettuando verifiche per scoprire che cosa abbiano fatto davvero, se abbiano chiesto aiuto a qualche altro collega, se quel tempo sia stato utilizzato per «ripulire» auto e divise e così nascondere quanto era accaduto con le due giovani. Era la seconda volta che i due uscivano insieme in pattuglia, sembra strano che abbiamo agito con tanta sicurezza.
O forse è vero - come viene ipotizzato - che non sono gli unici a utilizzare le auto di servizio per uso privato e a prendersi «pause» durante il turno, quindi erano fiduciosi che l' avrebbero fatta franca.
APPUNTATO SCELTO MARCO CAMUFFO CARABINIERE
Invece alle 4 la polizia riceve la richiesta di aiuto delle due ragazze che subito raccontano di essere state violentate da due carabinieri. Sabato scorso, quando si presenta in procura, Camuffo, 46 anni - moglie e tre figli - parla di «rapporto consenziente». Ieri Costa, 32 anni, accredita questa tesi e va oltre, scarica sulle due studentesse quanto accaduto quella notte.
Una linea di difesa che comunque non li potrà salvare, visto che hanno violato regolamenti e leggi. I tempi della magistratura militare saranno certamente rapidi, forse più di quella ordinaria. Ma la linea è stata tracciata e il ministro della Difesa Roberta Pinotti che sin dall' inizio invoca l' espulsione di entrambi ci tiene a ribadirlo: «La sospensione non può bastare».
2. IL CARABINIERE: "ERANO CONSENZIENTI". E L'INTERROGATORIO FINISCE IN LACRIME
Amadore Agostini per ‘La Nazione’
E' stato sentito in Procura a Firenze anche il secondo dei due carabinieri accusati da due studentesse americane di averle violentate. Ha atteso che il suo legale di fiducia, l’avvocato Andrea Gallori tornasse a Firenze. Poi ieri pomeriggio anche il carabiniere scelto Pietro Costa - come aveva fatto il suo collega Marco Camuffo nei giorni scorsi - si è presentato in Procura per raccontare la sue versione dei fatti. È giovane ma la sua baldanza si è completamente sgonfiata e lui vive in una situazione che ritiene troppo grande. Ha pianto. Il viso spiegazzato come una pagina di giornale già letta, le occhiaie vistose, risponde alle domande del pm che lo incalza. Si sa pochissimo della sua dichiarazione.
carabinieri
"Non ho mai neppure intuito di fare una violenza", è questo il senso. Pensava che il rapporto fosse consensuale, che anche a lei facesse piacere quell’approccio. Non avrebbe sentito alcun ‘no’ per questo non aveva paura delle conseguenze. Era sicuro che quel rapporto fosse stato voluto da entrambi. Aveva bevuto magari, ma neppure troppo da farle perdere la ragione o per non essere in grado di fermarlo. Insomma il ragionamento del carabiniere potrebbe essere stato questo: era consenziente, altrimenti sarebbe stato impossibile non essere identificati e scoperti. Al di là che una violenza sessuale non appartiene al suo carattere e che mai e poi mai l’avrebbe fatta. Questo sarebbe il suo schermo difensivo.
Adesso, dopo aver sentito entrambi i protagonisti della brutta storia, aver ascoltato almeno due volte le ragazze americane che hanno presentato denuncia in questura poche ore dopo i fatti, la parola passa alla procura. A un magistrato molto scrupoloso e competente specie in questo settore della giustizia, come il pm Ornella Galeotti.
CARABINIERI ACCUSATI DI STUPRO
Aspetterà i risultati degli esami fatti sui campioni biologici. Al riguardo c’è anche una piccola estensione della storia perché gli specialisti della polizia scientifica avrebbero trovato e messo al sicuro anche alcuni campioni biologici trovati in casa delle ragazze. Proprio dentro l’abitazione dove le due giovani vivono con altre due colleghe di corso. Devono ancora essere comparati quindi non si sa ancora se si tratta di sperma, secrezioni o altro. In questo caso dovranno essere comparate con il Dna dei militari per poter inquadrare meglio la situazione.
Non esiste conferma, per quel che si sa, ma è possibile che il rapporto tra uno dei militari e la sua vittima si sia concluso in casa. Oppure quel reperto non ha proprio nulla a che fare con la vicenda. Quando le versioni sono contrastanti allora l’ultima parola ce l’avranno appunto le rilevazioni scientifiche e biologiche. Adesso non c’è più molto da indagare. C’è da capire e da credere.
DISCOTECA FLO - FIRENZE
Che il rapporto sessuale ci sia stato ormai è assodato, ammesso dagli stessi carabinieri Marco Camuffo e Pietro Costa ma entrambi giurano di non aver percepito nessun segno di rifiuto. Dall’altra ci sono le denunce di due studentesse americane che, pur con qualche particolare diverso, fanno un racconto sostanzialmente simile e raccontano di essere state abusate contro la loro volontà. In punta di diritto ci penseranno gli avvocati a far valere le ragioni di ciascuno, ma i due militari hanno un altro problema grosso da affrontare: ad attenderli al varco c’è la procura presso il tribunale militare.
I giudici con le stellette non li potranno mai processare per la violenza, quando provata, ma per una sfilza di reati militari molto gravi tra cui il primo quella di ‘violata consegna’ che è considerato gravissimo. Ci sono poi le dichiarazioni mendaci nel foglio di servizio, la violazione del territorio da controllare, l’abbandono dell’auto di servizio. Insomma quando si metteranno in moto e, perla verità, sembra che stiano già scaldando i motori, la magistratura militare potrebbe essere anche più pesante di quella ordinaria penale.
discoteca firenze