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Per alcuni può essere il segno di una fedele assuefazione a una moda passeggera. Ma per il popolo dei Maori, riporta il Daily Mail, l’arte del tatuaggio è da sempre stato il cuore più significativo di un lunga tradizione.
Scattati dalla prima fotografa professionista della Nuova Zelanda alla fine del 1800, Elizabeth Pulman, questi suggestivi ritratti trasmettono il senso più autentico della cultura dei Maori. A differenza della maggior parte dei tatuaggi moderni, la centenaria tradizione del ta moko, segue un metodo del tutto personale di tatuarsi viso e corpo: i Maori utilizzano un martello e uno scalpello per intagliarsi la pelle, con pigmenti di inchiostro nero o colorato ricavato da diverse piante.
Come un vero e proprio linguaggio visivo, il Moko è articolato in simboli che solitamente raccontano la storia di chi li “indossa” e della propria famiglia, rappresentano il sesso, il rango di appartenenza e lo status. Spesso si imprimono per segnalare il passaggio dall'infanzia all'età adulta, un momento di rigenerazione, purificazione o di unione.
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Negli ultimi tempi sempre più occidentali sono rimasti affascinati da questa cultura e farsi un tattoo dei Maori è diventato una moda. La stessa Rihanna durante il tour in Nuova Zelanda nel 2013 ha voluto imprimersi sulla propria pelle uno dei meravigliosi disegni originali della cultura del popolo polinesiano.
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