"Dispiace vedere che una poca conoscenza delle dinamiche mafiose possa spingere a una posizione così ingenua: credere che l'aiuto europeo per l'epidemia sia un favore alle organizzazioni criminali. La 'ndrangheta fattura circa 60 miliardi di euro l'anno, la camorra tra i 20 e i 35 miliardi. E' una massa di denaro pronta a intervenire laddove la crisi economia apre i varchi. Quindi è esattamente il contrario di quanto ha dichiarato il quotidiano tedesco Die Welt: meno soldi all'Italia, più potere alle organizzazioni criminali". Lo scrittore Roberto Saviano risponde così all'articolo del quotidiano tedesco Die Welt in cui si sostiene che in Italia "la mafia aspetta gli aiuti europei".
roberto saviano in piazza con le sardine
ABBIAMO COPIATO DA REPUBBLICA
Roberto Giardina per ''Italia Oggi''
Il premier Conte ha scritto una lettera aperta ai tedeschi sulla Bild Zeitung. Siate solidali o noi dovremo fare a meno dell'Europa, e l'Europa andrà a fondo, questo in sintesi il messaggio. Conte ha scelto bene, la Bild pochi giorni fa aveva pubblicato un'intera pagina sull'Italia, una dichiarazione d'amore, e qualcuno di noi ha storto il naso. Una sequela di luoghi comuni, è un giornale popolare, avrebbe dovuto citare Verdi o Manzoni?
Meglio scrivere sulla Bild che su giornali letti da un'élite, come Frankfurter Allgemeine, Süddeutsche Zeitung o Die Welt per cercare di influenzare il tedesco medio. Mi sembra che la lettera di Conte sia meno riuscita del suo appello alla Tv della settimana scorsa. Un'opinione personale, ovviamente. Temo che la reazione possa essere: se la barca affonda, la colpa è vostra. La Bild, il giornale sempre più venduto d'Europa con 1,6 milioni di copie benché abbia perso in dieci anni un terzo della tiratura, pubblica ieri anche la foto del ponte sul Magra crollato come un castello di carte da gioco. Non ce l'ha con noi, è una notizia.
DIE WELT CONTRO I CORONABOND E I SOLDI DA BRUXELLES CHE LA MAFIA ASPETTA
Sempre la Bild qualche giorno fa ha pubblicato un titolo in cui invitava gli studenti a bocciarsi da soli, se sapevano di non essere preparati, e se le scuole non riapriranno prima della fine dell'anno scolastico. Da palermitano sarò scettico, dubito che qualche genitore seguirà il consiglio, ma il titolo è un indizio che il lettore tipico del giornale della Springer è diverso da un lettore italiano. O pensa di esserlo, il che è lo stesso.
In Germania, si devono rispettare le misure di sicurezza, non occorre uscire con la copia del documento voluto dal governo debitamente compilato. Neanche qui tutti rispettano le regole, non serve l'autocertificazione, però non si è tolleranti con chi sgarra. Die Welt, della Springer come Bild, diffida: gli aiuti europei senza controllo potrebbero finire alla mafia. Ancora un pregiudizio, come il nostro che diamo della nazista a Frau Angela, e al suo governo. E la Welt, dopo le nostre reazioni, si giustifica: hanno preso spunto dall'articolo di Roberto Saviano su Repubblica del 23 marzo in cui avvertiva che l''ndragheta avrebbe guadagnato dall'epidemia.
roberto saviano sul red carpet a venezia
Frau Saskia Esken, capa dell'Spd, sembra d'accordo con Conte: dobbiamo aiutare l'Italia e la Spagna, perché si riprendano subito dopo l'emergenza. Le citazioni dovrebbero essere complete. Nelle dichiarazioni segue sempre un aber, che si finge di dimenticare. Un ma. Ma sarebbe meglio che gli aiuti arrivassero attraverso il Mes, sia pure stemperando le regole e i controlli, ha aggiunto la signora socialdemocratica. Gerhard Schröder, senza aber, è a favore dei coronabonds. E' in buona fede, ne sono convinto.
L'ex cancelliere, figlio di una donna delle pulizie, orfano di guerra, potè studiare grazie all'aiuto della Ebert Stiftung, la fondazione socialdemocratica. Ma tagliò lo stato sociale, il più generoso al mondo, per far uscire la Germania della crisi, sapendo che rischiava il posto. E così fu, c'è sempre un prezzo da pagare. E la rivale Angela Merkel riconosce che il successivo boom economico è in gran parte dovuto a Gerhard.
Anche la Süddeutsche Zeitung, il miglior giornale tedesco insieme con la Frankfurter Allgemeine, pubblica un editoriale a nostro favore, invitando a fare pressione sul «pedante governo olandese». «Es ist doch nur Geld», si tratta alla fine solo di soldi, è il titolo dell'articolo, ma si dovrà controllare come verranno impiegati. Sul Tagesspiegel, il più diffuso quotidiano di Berlino, la collega Andrea Dernbach, un'amica, parla perfettamente l'italiano, ricorda che molte nostre aziende hanno trasferito la sede in Olanda per pagare meno tasse. L'Europa dovrebbe intervenire con più rigore sui paradisi fiscali, senza dimenticare l'Irlanda e il Lussemburgo.
DIE WELT CONTRO I CORONABOND E I SOLDI DA BRUXELLES CHE LA MAFIA ASPETTA 1
Forse, anche noi dovremmo rivedere il nostro sistema fiscale. Ricordo che Helmut Schmidt, mai tenero con noi, in un'intervista riconobbe: «Gli italiani evadono, ma se un'impresa pagasse tutte le tasse arriverebbe a versare allo Stato il 117% degli utili». Il cancelliere avrà esagerato nella percentale, ma grosso modo il nostro fisco oltre 40 anni dopo non è cambiato. Aber, ma, è sempre colpa degli altri.
L'ARTICOLO DI SAVIANO SU ''REPUBBLICA'' DEL 23 MARZO
roberto saviano kings of crime 2
Le emergenze pubbliche aumentano la possibilità di guadagno per molte imprese, non solo per le organizzazioni criminali, ma queste ultime in particolar modo ne hanno un doppio vantaggio: affari e silenzio. Qualsiasi emergenza monopolizza l’attenzione mediatica: i meccanismi criminali non occupano più il loro spazio (già esiguo) nelle cronache, l’imperativo della sopravvivenza domina su tutto. Inoltre, in Paesi come l’Italia rallenta in forma finale la già compromessa macchina giudiziaria. La pandemia è il luogo ideale per le mafie e il motivo è semplice: se hai fame, cerchi pane, non ti importa da quale forno abbia origine e chi lo stia distribuendo; se hai necessità di un farmaco, paghi, non ti domandi chi te lo stia vendendo, lo vuoi e basta. È solo nei tempi di pace e benessere che la scelta è possibile.
Basta guardare il portfolio delle mafie, per capire quanto potranno guadagnare da questa pandemia. Dove hanno investito negli ultimi decenni? Imprese multiservizi (mense, pulizie, disinfezione), ciclo dei rifiuti, trasporti, pompe funebri, distribuzione petroli e generi alimentari. Ecco, quindi, come guadagneranno. Le mafie sanno ciò di cui si ha e si avrà bisogno, e lo danno e lo daranno alle loro condizioni.
È sempre stato così. Le mafie negli anni sono riuscite ad infiltrarsi ai vertici del settore sanitario, come ha dimostrato la condanna per mafia di Carlo Chiriaco, che poteva essere al contempo direttore della Asl di Pavia e referente della ‘ndrangheta nella sanità lombarda. Il business criminale vero non è quello dei furti di mascherine destinate alla rivendita. Turchia, India, Russia, Kazakistan, Ucraina, Romania hanno fermato o ridotto le esportazioni di mascherine; 19 milioni di esemplari (tra Fpp2, Fpp3 e chirurgiche) sono bloccati all’estero, nei Paesi di produzione o in quelli di transito verso l’Italia. Chi negozierà gli sblocchi e i transiti, secondo voi?
DIE WELT
Ma non bisogna solo pensare alla dimensione italiana del fenomeno criminale: gli aeroporti e le compagnie navali dell’Est Europa e del Sud America che spesso vengono utilizzati per il traffico di droga ora si stanno preparando ad accogliere le nuove merci richieste dal mercato dell’emergenza. Come lo sappiamo? L’abilità delle mafie è sempre stata quella di riuscire ad applicare schemi commerciali vincenti a prodotti di volta in volta più convenienti. E il mercato della droga al tempo dell’epidemia? L’emergenza ha favorito cartelli e cosche sull’ingrosso: in questo momento i controlli nei porti internazionali sono diminuiti, i carichi passano con più facilità.
Al dettaglio, c’è stata una iniziale impennata poco prima del lockdown, quando la gente ha fatto scorte di droga esattamente come ha fatto con gli alimentari. Fuori dai coffee shop di Amsterdam c’erano file lunghissime (a volte più lunghe che nei supermercati); a New York la marijuana gestita dagli spacciatori ha avuto un aumento esponenziale nella distribuzione nelle ore in cui le misure di chiusura sono state annunciate. I pusher hanno riempito i propri magazzini, pronti a tirarla fuori nel momento in cui i prezzi saranno saliti alle stelle; nel frattempo si sono liberati della merce più scadente che avevano in giacenza, riuscendo a piazzarla a un prezzo molto più alto rispetto a quello che il mercato normalmente avrebbe consentito”.