Estratto dell’articolo di Massimo Massenzio per il “Corriere della Sera”
ASSALTO DEGLI ANARCHICI A UNA VOLANTE DELLA POLIZIA A TORINO
«Nessuna penitenza da espiare, ma un’idea invincibile da realizzare». È la scritta che campeggia sulla facciata dell’ex Lavatoio di corso Brin, la «casa occupata» dalla quale proviene la maggioranza degli anarchici identificati durante l’assalto di mercoledì pomeriggio, alla volante della questura di Torino. E all’interno di quel vecchio edificio, costruito nel 1928 alla periferia Nord della città, ormai in disuso dagli anni Novanta, sarebbe stato ospitato anche il migrante che gli anarchici hanno tentato di liberare prima del suo trasferimento al Cpr di Milano.
L’uomo, un trentenne di nazionalità marocchina, è arrivato in Italia quando era ancora minorenne e, in passato, ha vissuto anche a Bologna. Dopo numerosi arresti, ha riportato 13 condanne (9 definitive), una delle quali per violenza sessuale di gruppo. Era già stato espulso nel 2022, ma non aveva rispettato il provvedimento e, nella notte tra il 28 e il 29 febbraio, è stato fermato dalla polizia.
ASSALTO DEGLI ANARCHICI A UNA VOLANTE DELLA POLIZIA A TORINO
Era in possesso di alcune bombolette di vernice spray con le quali aveva imbrattato i muri del sottopasso di corso Grossetto con scritte contro la polizia e a favore della «liberazione della Palestina». Il trentenne è stato quindi denunciato per deturpamento e imbrattamento, oltraggio a pubblico ufficiale e inosservanza dell’ordine di espulsione. E portato in questura.
Nei suoi confronti è stato emesso un nuovo decreto di espulsione e, dopo un primo tentativo di irruzione nell’Asl di via Farinelli, dove il migrante era stato visitato, un gruppo di anarchici avrebbe tentato di liberarlo di fronte alla questura. Hanno circondato l’auto sulla quale sarebbe dovuto salire il trentenne e aggredito tre poliziotti.
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Subito dopo l’assalto 5 donne sono state denunciate dalla Digos con l’accusa di resistenza. Hanno 20, 23, 25, 29 e 40 anni, solo una è torinese e fra di loro ci sono una ricercatrice e un’ex studentessa che lavora in ambito universitario. Una delle 5 indagate viveva assieme al migrante marocchino nell’ex Lavatoio Occupato, da dove sarebbe partito l’appello per partecipare a un presidio di solidarietà.
[…] Nell’assalto, invece, sarebbero coinvolti altri 5 appartenenti all’ala insurrezionalista del movimento anarchico, tutti volti noti alle forze dell’ordine, denunciati nella giornata di ieri. Alcuni di loro sono legati allo storico ex «Asilo» di via Alessandria e, dopo lo sgombero di 5 anni fa, sono stati ospitati in altre strutture, prima di insediarsi nell’ex Lavatoio, alla fine del 2022.
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[…] nei mesi scorsi, anche una serata di raccolta fondi per sostenere le spese legali di Ilaria Salis, la «compagna italiana ancora prigioniera» a Budapest. Non sono mancati neppure dibattiti sul caso Cospito. Ma, fino a mercoledì, gli attivisti del Lavatoio non erano mai stati collegati a nessun episodio di violenza.
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