Erica Di Biasi per il Messaggero - Estratti
GIALLO LA SALLE AOSTA RAGAZZA UCCISA La cappella dell'Equilivaz posta sotto sequestro
Un giovane italiano di origine egiziana. Sarebbe l'assassino della cappella sconsacrata in Valle D'Aosta. Capelli rasta, carnagione scura, più o meno coetaneo della vittima. Si conoscevano da tempo. I carabinieri hanno seguito le sue tracce fino in Francia in attesa di un mandato di cattura internazionale. Il fermo è avvenuto ieri all'estero. L'assassino era talmente sicuro di sé da viaggiare con il suo cellulare in tasca.
Una volta che i carabinieri hanno identificato la vittima, una francese di 22 anni, della zona di Lione, è stato facile arrivare a lui. I genitori di lei hanno confermato: si conoscevano. Lei aveva qualche piccolo precedente per stupefacenti. Nel suo passato anche una crisi depressiva, forse dopo una delicata situazione familiare (i genitori erano separati). E in questo ambiente un po' borderline, aveva iniziato a condividere il suo tempo con questo ragazzo.
Equilivaz - La Salle - Aosta - la chiesetta dove e' stato ritrovato il corpo di una ragazza
Qualcuno degli amici l'aveva messa in guardia, ma lei non aveva dato loro retta. I due avevano iniziano a girare insieme per l'Europa: Austria, Francia, Germania. Fino alla Valle D'Aosta. In paese li avevano subito notati. In quella frazione di La Salle avevano chiesto di luoghi infestati dai fantasmi.
E quel borgo disabitato sembrava il posto perfetto. Alla luce di quanto accaduto gli inquirenti non escludono che il giovane assassino avesse premeditato tutto. Il coltello che ha usato per uccidere potrebbe essere simile a quelli più comuni per chi va montagna.
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Fondamentali, oltre alcuni fogli trovati nello zaino della vittima, si sono rivelate le testimonianze degli abitanti e i filmati delle telecamere di zona che hanno ripreso i loro spostamenti.
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AOSTA, LA VITTIMA È UNA FRANCESE
Niccolò Zancan per la Stampa -Estratti
Così è arrivato il momento. Una caserma dei carabinieri, pioggia e luce triste.
Due genitori chiamati a identificare la figlia da una fotografia che la ritrae senza vita. «È lei», dicono in lacrime. Anche se lo sapevano già. Perché quella ragazza era scomparsa da casa da più di un mese. Aveva 22 anni, abitava nell'Est della Francia, non lontano da Lione. Gli investigatori non vogliono ancora rendere pubblico il suo nome, perché non intendono concedere altro vantaggio alla persona che stanno cercando: è un ragazzo francese.
«Il ragazzo con i ricci neri, che parlava bene l'italiano», nel racconto di un testimone. Vagabondava con lei da settimane. Erano stati sul confine con la Svizzera. Insieme cercavano ruderi abbandonati. Avevano chiesto informazioni anche sulla «casa dei fantasmi di Derby», una frazione a pochi chilometri da dove poi si sono effettivamente accampati. Erano due dark.
Erano attratti da quella vecchia leggenda valdostana. Spiriti, morti, natura.
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(...) Per questo restano aperte anche altre due ipotesi. «Un suicidio inusuale. Oppure, in linea puramente teorica, l'omicidio del consenziente. Magari volevano morire insieme, ma poi lui non ce l'ha fatta».
Ma è proprio il comportamento successivo del ragazzo a far propendere per l'ipotesi del femminicidio e basta. Il ragazzo con i ricci neri è scappato, portandosi via i documenti e il telefono della sua compagna di viaggio. In paese, giù a La Salle, erano stati avvistati la mattina di martedì 26 marzo. Cercavano un supermercato per fare la spesa e volevano indicazioni per la fermata del pullman.
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Al bar ristorante «Papagran» parlava lui, mentre lei mangiava un croissant. Pallidi, vestiti di nero: «Sembravano due vampiri». È in quel momento che hanno chiesto informazioni sulla casa dei fantasmi. «Noi di solito campeggiamo in luoghi disabitati», ha detto lui. Avevano gli zaini, ma non indossavano abiti da montagna. Non erano attrezzati per stare al freddo. Secondo l'autopsia, la morte della ragazza risale a un tempo circoscritto fra gli ultimi giorni di marzo e i primi di aprile.
Il cadavere è stato trovato venerdì 5 aprile in una chiesetta sconsacrata e diroccata in una frazione disabitata, sopra La Salle. «La ragazza era rannicchiata, come se stesse dormendo», hanno detto i primi soccorritori. Intorno: resti di cibo, dei marshmallow rosa, i sacchetti della spesa fatta al Famila. Ma nulla che servisse alla sua identificazione. Mancava, soprattutto, l'arma del delitto. Il coltello. Da quel giorno i carabinieri, coordinati, dal procuratore capo Luca Ceccanti, stanno dando la caccia al ragazzo con i ricci neri.
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Conoscono la sua faccia e hanno un suo identikit. È stato descritto dalle persone che lo hanno incrociato davanti al bar ristorante Papagran: «Magrolino, esile, molto giovane, forse minorenne. Carnagione olivastra, con ricci neri fino alle spalle». Ma, soprattutto, è stato inquadrato dalle telecamere di sicurezza del supermercato Famila di Morgex. Lì dove hanno fatto la spesa insieme il ragazzo e la ragazza, prima di salire per il sentiero che porta verso la chiesetta abbandonata. «Due tipi particolari, dark, non passavano inosservati», ricordano adesso a La Salle. «Ma sembravano molto tranquilli. Lui è stato gentile, lei era pallida e silenziosa. Ha detto soltanto di essere vegetariana».
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