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    L'ASSE DEI PUZZONI SI RINSALDA - LA RUSSIA SI OPPONE PERFINO ALL'INUTILE "PATTO PER IL FUTURO" DELLE NAZIONI UNITE, CHE TRACCIA DELLE ASTRATTE LINEE GUIDA SU COME RISOLVERE LE PRINCIPALI CRISI DEL PIANETA - OLTRE A MOSCA, ALL'ACCORDO SI SONO OPPOSTI BIELORUSSIA, COREA DEL NORD, IRAN, NICARAGUA, RUSSIA, SUDAN E SIRIA (LA CINA SI È ASTENUTA), CHE DI RISPETTO DEI DIRITTI UMANI E DEL DIRITTO INTERNAZIONALE NON NE VOGLIONO SAPERE...


     
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    Estratto dell’articolo di Paolo Mastrolilli per “La Repubblica”

    https://www.repubblica.it/economia/2024/09/23/news/patto_futuro_onu_russia_autocrazie-423515472/

     

    lukashenko putin lukashenko putin

    Alla fine ce l’ha fatta, il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres, a convincere l’Assemblea Generale ad approvare il “Patto per il futuro”, che si spera stabilisca i nuovi principi condivisi per riportare un po’ di stabilità nel mondo turbolento in cui viviamo.

     

    Però è stata una battaglia fino all’ultimo istante, e l’opposizione insormontabile di una ventina di paesi membri ha dimostrato come ormai sia nata una coalizione di autocrazie contrarie al consenso democratico e liberale emerso dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, determinate ad ostacolarlo, se non proprio a demolirlo.

     

    putin kim jong un putin kim jong un

    Davanti alle molteplici crisi del pianeta, dalle guerre all’emergenza clima, fino a povertà, epidemie, sottosviluppo, violazioni dei diritti umani, promesse e minacce delle nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale, Guterres ha convocato il “Summit of the Future” per scrivere una nuova mappa condivisa, allo scopo di affrontarle e risolverle. [...]

     

    Perciò ha negoziato e scritto tre documenti: il “Pact for the Future”, il “Global Digital Compact” e la “Declaration on Future Generations”. Il primo contiene 56 azioni pratiche che i paesi membri si impegnano ad intraprendere, su promozione e mantenimento della pace, protezione dei civili, sradicamento della povertà, lotta ai cambiamenti climatici, parità di genere, rafforzamento del sistema multilaterale, ma anche riforma delle istituzioni finanziarie internazionali e del Consiglio di Sicurezza, e governo dell’intelligenza artificiale. [...]

    aleksandr lukashenko vladimir putin 3 aleksandr lukashenko vladimir putin 3

     

    La Russia, ad esempio, si è opposta a oltre 25 paragrafi, a partire da quello per «risolvere le nostre dispute pacificamente, astenendoci dalla minaccia o l’uso della forza, o atti di aggressione, rispettando la reciproca sovranità e integrità territoriale, e confermando i principi dell’indipendenza e l’auto determinazione, così come rafforzando l’obbligo di rispondere delle proprie azioni per mettere fine all’impunità».

     

    putin kim jong un putin kim jong un

    Immaginate come l’avrà presa Putin, dopo l’invasione dell’Ucraina e l’incriminazione dell’International Criminal Court. Ma il dissenso non si è fermato qui. Altri, come Bielorussia, Eritrea, Iran, Nicaragua, Siria e Venezuela si sono opposti al linguaggio sui diritti umani, la parità di genere, e la partnership Onu con la società civile.

     

    Il Pakistan ha animato il “Like Minded Group”, con questi paesi più Cuba e Cina, contrari a cinque paragrafi per rafforzare il ruolo del Palazzo di Vetro nel rispondere a shock come pandemie e catastrofi naturali. L’Arabia Saudita si è opposta all’allarme per i danni provocati dall’energia fossile.

     

    XI JINPING ABBRACCIA VLADIMIR PUTIN XI JINPING ABBRACCIA VLADIMIR PUTIN

    Il testo è stato riscritto almeno cinque volte e la resistenza è rimasta così forte che ieri mattina, poco prima dell’intervento di Guterres in Assemblea, il suo portavoce Stéphane Dujarric è stato costretto a rimandare la pubblicazione delle anticipazioni, «a causa della fluidità della situazione».

     

    La Russia infatti aveva presentato un emendamento per scardinare il testo. Per superare l’ostacolo è stata inventata un’acrobazia diplomatica, ossia una mozione per non considerare l’emendamento, che è stata approvata con 143 voti favorevoli, 7 contrari e 15 astensioni. A dire no sono stati Bielorussia, Corea del Nord, Iran, Nicaragua, Russia, Sudan, Siria, mentre la Cina si è astenuta.

    vladimir putin e xi jinping a pechino vladimir putin e xi jinping a pechino

     

    Il senso dunque è chiaro: bisogna prendere atto del fatto che il consenso nato dopo la Seconda Guerra Mondiale è finito. Ora c’è una coalizione di stati autocratici, non necessariamente rappresentativi dell’intero “Sud globale”, che l’ordine globale basato sulle regole condivise non lo vuole e punta a demolirlo. [...]

    vladimir putin antonio guterres vladimir putin antonio guterres antonio guterres antonio guterres vladimir putin aleksandr lukashenko vladimir putin aleksandr lukashenko

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