Michele Di Lollo per www.ilgiornale.it
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Gli scienziati sono divisi. Medici, ricercatori si trovano spesso in disaccordo su come affrontare l’epidemia da coronavirus. E questo è uno di quei casi. L’associazione Patto trasversale per la scienza (Pts) ha inviato una diffida legale a Maria Rita Gismondo, direttrice del laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano.
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La misura è stata messa in campo "per le gravi affermazioni ed esternazioni pubbliche sul coronavirus, volte a minimizzare la gravità della situazione e non basate su evidenze scientifiche". Pts chiede a Gismondo di rettificare alcune sue affermazioni che possono indurre la popolazione a violare i precetti governativi con ricadute in termini di salute pubblica, soprattutto perché provenienti da un medico con responsabilità istituzionali nella regione più colpita d’Italia.
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Gli scienziati contestano alla microbiologa affermazioni come: "È una follia questa emergenza, si è scambiata un’infezione appena più seria di un’influenza per una pandemia letale (del 23 febbraio). Non voglio sminuire il coronavirus, ma la sua problematica rimane appena superiore all’influenza stagionale (1 marzo). Tra poco il 60-70% della popolazione è positivo, ma non dobbiamo preoccuparci (13 marzo). L’epidemia potrebbe esser mutata, sta succedendo qualcosa di strano (21 marzo)".
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Parole che secondo il Pts rischiano di turbare l’ordine pubblico, come previsto dall’articolo 656 del codice penale (Pubblicazione o diffusione di notizie false, esagerate o tendenziose, atte a turbare l’ordine pubblico), se non supportate da evidenze scientifiche. Gli scienziati chiedono a Gismondo di rettificare immediatamente le sue argomentazioni che potrebbero aver indotto a una minimizzazione del problema coronavirus, nonostante le robuste evidenze della drammaticità della situazione. E la invitano ad astenersi dal diffondere notizie se non supportate da evidenze scientifiche.
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L’associazione Patto trasversale per la scienza (Pts) riunisce ricercatori, scienziati, clinici, divulgatori, giornalisti e avvocati. E ha come principale obiettivo difendere i cittadini e la loro salute dalla pseudoscienza, dalle fake news medico-scientifiche, dai ciarlatani e da chiunque attenti alla salute pubblica. Nomi come: Guido Silvestri, virologo dell’Emory University. Andrea Cossarizza, patologo generale dell’Università di Modena e Reggio Emilia. Massimo Clementi, microbiologo, Università Vita e Salute San Raffaele. Andrea Antinori, infettivologo dell’Irccs Spallanzani. Antonella D’Arminio Monforte, infettivologa dell’UniMi.
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Luciano Butti dell’Università di Padova. Andrea Grignolio dell’Università Vita e Salute San Raffaele. Enrico Bucci, Temple University. Guido Poli, virologo dell'Università Vita e Salute San Raffaele. Vincenzo Trischitta, endocrinologo, Università Sapienza. Francesco Maria Galassi, paleopatologo della Flinders University. Marco Tamietto, neuroscienziato, Università di Torino. La missione del Patto per la scienza è chiara: difendere la popolazione dalla diffusione di atteggiamenti anti-scientifici e difendere l’onorabilità e la credibilità della comunità scientifica. Cosa che probabilmente, Maria Rita Gismondo, non ha fatto.