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    TROMBA SILVIO, È TUTTO PERDONATO! – L’ASSOLUZIONE DELLA CASSAZIONE MANDA AL MACERO CINQUE ANNI DI INCHIESTE E ILLAZIONI SUL BUNGA BUNGA – BELPIETRO: “PIÙ CHE DI LENZUOLA PULITE È ORA DI PARLARE DI GIUSTIZIA DA RIPULIRE”


     
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    Maurizio Belpietro per “Libero Quotidiano

     

    Per cinque anni la Procura di Milano ha rivoltato le lenzuola di Silvio Berlusconi alla caccia di reati. Le sue abitudini, le sue frequentazioni e le sue conversazioni sono state messe in piazza e l’ex presidente del Consiglio è stato descritto come un satiro, anzi come una specie di malato sessuale, esposto al ludibrio e al dileggio.

    cassazione cassazione

     

    Ma oggi si scopre chei fatti contestati, aver fatto sesso con una minorenne e aver concusso dei funzionari di polizia allo scopo di nascondere il primo reato, non ci sono, non sono provati. Dopo anni di indagine, pacchi di intercettazioni e tonnellate di fango, la Corte di Cassazione ha infatti posto la parola fine, rigettando la richiesta del procuratore generale che chiedeva la cancellazione della sentenza con cui la Corte d’Appello aveva assolto l’ex Cavaliere, riformando quella di condanna a 7 anni di carcere comminata in primo grado.

     

    Per i giudici non è provato che il capo del centrodestra abbia fatto sesso con Ruby Rubacuori e anche se lo avesse fatto, non è provato che fosse a conoscenza della minore età della ragazza. Dunque, tenendo presente che Karima ElMahroug ha sempre negato dI essere andata a letto con l'ex premier e che non c'è nulla che dimostri il contrario, non resta che assolvere.

     

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    Così come non resta che dichiarare l’inesistenza del reato di concussione, perché non solo non ci sono i funzionari della Questura che si dichiarano concussi (anzi, loro negano di esserlo stati), ma il tono delle telefonate di Silvio Berlusconi ai poliziotti è tutt'altro che minaccioso e funzionale ad ottenere qualche cosa di illecito. E infatti Ruby fu rilasciata e affidata a Nicole Minetti nel pieno rispetto della prassi e non, come si era lasciato intendere, in violazione delle norme.

     

    Cinque anni di pettegolezzi, di brogliacci, di soldi spesi in intercettazioni e indagini, dunque, buttati così. Come l'immagine internazionale dell'Italia e del suo capo di governo, sepolta sotto quintali di fango. Ma la montagna di discredito e di accuse non ha partorito un reato, neanche piccolo piccolo. Chi risarcirà ora Silvio Berlusconi per un calvario di infamie?

     

    Chi gli restituirà il ruolo che aveva e che, complice la crisi economica, ma soprattutto l'infamante sospetto di essere una specie di magnaccia se non un maniaco sessuale, gli venne sottratto?

    ruby rubacuori (3) ruby rubacuori (3)

     

    Verrà mai invocata la responsabilità civile dei magistrati, chiamandoli a rispondere dei danni provocati? Le risposte sono semplici. Non pagherà nessuno.Nessuno risarcirà niente. Nessuno avrà un arretramento di carriera. Anzi. Si dirà che i magistrati avevano ragione e che solo un cavillo ha salvato Berlusconi. Si racconterà in tv e si scriverà sui giornali che comunque è provato che le cene eleganti ci furono e invece di incontri privati erano incontri privé. Le sventole c'erano e se Ilda Boccassini non è riuscita a tirare la sventola che doveva atterrare per sempre l’ex Cavaliere è solo a causa del fiume di denaro che circola dalle parti di Arcore.

     

    Già, perché se il processo Ruby è finito,non sono finiti i processi che Ruby ha generato. Come nella nuova e moderna guerra si usano le bombe a grappolo, nella nuova e moderna indagine si usano le accuse a grappolo. Si sgancia la prima imputazione, ma poi a seguire ne arrivano altre, così almeno una è destinata ad andare a segno.

     

    MAURIZIO BELPIETRO MAURIZIO BELPIETRO

    Chiuso Ruby, si riapre il cosiddetto Ruby ter, ovvero un procedimento che punta a dimostrare come l’ex premier si sia comprato la testimonianza della stessa Karima e delle Olgettine. Insomma, ciò che è uscito dalla porta della Cassazione, si ritenta di farlo rientrare dalla finestra. E alla fine siamo sempre lì, al punto di partenza. Ovvero a una storia politica lunga vent' anni che si cerca di liquidare come una sveltina. Anni di riforme (varate, tentate o anche solo sognate) cancellate dalle forme. Procaci.

     

    Più che di lenzuola pulite a questo punto sarebbe ora di cominciare a parlare di una giustizia che ha bisogno di essere ripulita. Altro che macchina del fango: in certi luoghi esiste una vera e propria fabbrica del fango.

     

    maurizio.belpietro@liberoquotidiano.it @BelpietroTweet

     

     

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