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    LA BCE SBAGLIA MA CI SERVE – NEL SUO DISCORSO ALLA CAMERA GIORGIA MELONI HA ACCUSATO LA BANCA CENTRALE EUROPEA DI FIACCARE, CON SCELTE SBAGLIATE, ECONOMIE GIÀ SOTTO PRESSIONE – LA DRAGHETTA NON È LA PRIMA LEADER DELL'AREA EURO A ESPRIMERE INSOFFERENZA VERSO FRANCOFORTE (VEDI MACRON), MA NESSUNO FINORA SI ERA ESPRESSO IN MODO COSÌ ESPLICITO – UNA MOSSA AZZARDATA, VISTO CHE PRESTO L'ITALIA POTREBBE AVERE BISOGNO DELLO SCUDO SALVA-SPREAD... 


     
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    Federico Fubini per il “Corriere della Sera”

     

    GIORGIA MELONI ALLA CAMERA GIORGIA MELONI ALLA CAMERA

    Le parole di Giorgia Meloni arriveranno ai banchieri centrali europei riuniti oggi per varare, domani, il prossimo aumento dei tassi. E non sono di incoraggiamento. La premier parla di «crescita bassa o nulla, accompagnata dall'impennata dell'inflazione che ha superato il 9% nell'area euro e ha indotto la Banca centrale europea, per la prima volta dopo undici anni, a rialzare i tassi di interesse».

     

    E poi l'affondo: «Una decisione da molti reputata azzardata e che rischia di ripercuotersi sul credito bancario a famiglie e imprese, e che si somma a quella già assunta dalla stessa banca centrale di porre fine al programma di acquisto di titoli a reddito fisso, creando una difficoltà aggiuntiva a quegli Stati membri che hanno un elevato debito pubblico».

     

    christine lagarde con mario draghi christine lagarde con mario draghi

    In altri termini, Meloni ieri alla Camera ha accusato la Bce di fiaccare con scelte potenzialmente sbagliate economie già sotto pressione. Non è la sola leader dell'area euro a esprimere insofferenza verso la Bce, per la verità. Ora che una recessione europea sembra vicina, i segni di una reazione politica alla stretta dei banchieri centrali sono visibili in molte capitali.

     

    All'inizio di questo mese Sanna Marin, la premier di Helsinki, ha rilanciato il tweet di un economista che critica la determinazione dei banchieri centrali «a portare le economie in recessione pur di proteggere la propria credibilità». Cenni di insofferenza verso la Bce sono venuti anche dal presidente francese Emmanuel Macron e dai premier socialisti di Spagna e Portogallo, Pedro Sanchez e Antonio Costa. Nessuno di loro però era mai stato diretto come Meloni.

     

    EMMANUEL MACRON GIORGIA MELONI EMMANUEL MACRON GIORGIA MELONI

    Nessuno si era espresso in modo così solenne ed esplicito su un'autorità indipendente, mentre essa decide le prossime mosse. Nessun Paese come l'Italia, soprattutto, presto potrebbe aver bisogno della Bce: Francoforte ha messo a punto lo scudo salva-spread (il Transmission Protection Instrument) per poter comprare titoli di Roma e stabilizzare il Paese mentre alza i tassi per contrastare l'inflazione. Anche questa scelta, del resto, dipende solo dalla Bce e dalla disposizione di chi siede nel suo Consiglio direttivo.

    christine lagarde mario draghi 2 christine lagarde mario draghi 2 GIORGIA MELONI EMMANUEL MACRON GIORGIA MELONI EMMANUEL MACRON CHRISTINE LAGARDE ANNUNCIA IL RIALZO DEI TASSI CHRISTINE LAGARDE ANNUNCIA IL RIALZO DEI TASSI

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