Federico Capurso per La Stampa - Estratti
daniela santanche giorgia meloni
Il primo blitz delle opposizioni, diretto ieri contro Matteo Salvini, ha mancato il bersaglio: mozione di sfiducia bocciata. Questa mattina il copione si è ripetuto con la ministra del Turismo Daniela Santanchè, anche lei colpita da una nuova mozione di sfiducia per via dei suoi sempre più pesanti guai giudiziari. Mozione respinta con 213 no, 121 sì e 3 astenuti la mozione di sfiducia presentata dal M5S e sottoscritta da tutte le opposizioni ad eccezione di Italia Viva, contro Daniela Santanché.
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C'è quindi un tema di rispetto delle istituzioni e «una questione di opportunità», sottolineano le opposizioni: «Come può il lunedì vestirsi da ministra e prendere provvedimenti negli interessi del Paese, e il martedì vestirai da cittadina per difendersi dall'accusa di aver truffato lo Stato?».
I rapporti con il partito, così, sono andati peggiorando di giorno in giorno. Ormai «aspettiamo sviluppi», dicono dentro Fratelli d'Italia, riferendosi alla possibilità di una richiesta di rinvio a giudizio che potrebbe arrivare entro una decina di giorni. Scommettono tutti su Giorgia Meloni: «La farà dimettere».
Veleni che non dovrebbero comunque mettere a rischio il voto di questa mattina. La Santa è salva, ma la sua permanenza nel governo, ormai, sembra appesa a un filo.
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