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    “AMATEVI ATTRAVERSO SKYPE” – L’AUSTRIA HA NEGATO L’ASILO A UN 24ENNE IRACHENO SPOSATO CON UNA CITTADINA CONOSCIUTA IN UN CENTRO PROFUGHI – PER LA COMMISSIONE CHE ESAMINA LE RICHIESTE DEI MIGRANTI NON C’È NECESSITÀ DI UN RICONGIUNGIMENTO: NON È IN PERICOLO NEL SUO PAESE D’ORIGINE E PUÒ MANTENERE LA SUA RELAZIONE IN ALTRI MODI, COME…


     
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    giuseppe conte sebastian kurz 8 giuseppe conte sebastian kurz 8

    Da “il Giornale”

     

    L' Austria ha negato l' asilo a un ragazzo di 24 anni iracheno sposato con un' austriaca, conosciuta in un centro profughi. La coppia sperava in un imminente ricongiungimento, vivere insieme e invece la storia a lieto fine (per il momento) non c' è.

     

    migranti migranti

    Dalla commissione infatti gli hanno suggerito di continuare la relazione coniugale dall' Iraq attraverso Skype e telefono. Una doccia fredda per i neo coniugi. Lo ha riportato nel weekend la stampa austriaca. La commissione che esamina le richieste di asilo non ha avuto nessun dubbio.

    migranti spiaggia migranti spiaggia

     

    Ha ritenuto che il giovane non sia in pericolo nel suo Paese d' origine e ha sottolineato che il suo recente matrimonio con un' austriaca non era motivo per ottenere il diritto di asilo. Secondo quanto riportato dall' Alta Austria, il giornale locale che ha dato notizia della decisione dell' amministrazione, la commissione avrebbe spiegato all' interessato che la sua recente unione con la cittadina austriaca «si poteva mantenere in diversi modi, anche se rientrasse in Iraq, ad esempio attraverso Skype oppure durante vacanze brevi».

     

    sebastian kurz arno kompatscher sebastian kurz arno kompatscher

    In agosto un' altra storia era rimbalzata sui giornali per un rifiuto. Era già stata infatti fortemente criticata la decisione di una commissione di respingere la richiesta di asilo a un afghano che sosteneva di essere gay perchè «non agiva» e «non si vestiva» da gay. La commissione poi, a fronte di critiche e accuse si era giustificata dicendo che c' erano stati «errori linguistici».

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