Federico Rampini per www.repubblica.it
mark zuckerberg in audizione al senato
Come annunciato, è arrivata la poderosa offensiva antitrust contro Facebook: la promuovono 48 ministri della Giustizia di altrettanti Stati Usa, insieme con l'authority nazionale della concorrenza Federal Trade Commission (Ftc). L'accusa sostiene che il gigante dei social media ha sistematicamente violato la legge per acquisire o eliminare dal mercato i propri rivali, ha abusato del proprio potere assicurandosi così una posizione dominante.
Tra le operazioni nel mirino ci sono due delle acquisizioni più importanti, il social Instagram e la messaggeria WhatsApp. In ambedue i casi, secondo i promotori dell'azione legale, sarebbe chiaro il comportamento lesivo dei diritti degli utenti: al consumatore sono state sottratte le opzioni alternative, non ha avuto altra scelta se non di muoversi dentro l'universo chiuso di Facebook.
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Il social media creato e diretto da Mark Zuckerberg avrebbe anche trasformato il proprio controllo dei dati personali degli utenti in un'arma formidabile per schiacciare la concorrenza. L'offensiva legale è bipartisan, coinvolge Stati governati dai democratici e dai repubblicani, nonché una Ftc dove prevalgono i membri di nomina repubblicana. Tra gli obiettivi dell'azione giudiziaria ci sarebbe l'opzione di costringere Facebook a dismettere alcune delle sue acquisizioni per ripristinare una certa concorrenza sul mercato. L'annuncio dell'apertura di questo procedimento legale è stato anticipato dal Washington Post. Si tratterebbe della conclusione di un'istruttoria avviata un anno fa.
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