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    “NADIA AVEVA IL DESTINO SEGNATO E LO SAPEVA” - L'AUTORE DE LE IENE, DAVIDE PARENTI, RICORDA NADIA TOFFA:È STATA BRAVISSIMA A PORTARE AVANTI TUTTO, NONOSTANTE GLI ATTACCHI E LE OPERAZIONI. È ANDATA AVANTI LO STESSO, HA CONDOTTO IL PROGRAMMA SAPENDO CHE SAREBBE FINITA COSÌ - IL FATTO CHE LAVORASSE L'HA TENUTA IN VITA PIÙ DI QUANTO LA MALATTIA LE POTESSE PERMETTERE…”


     
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    Ilaria Ravarino per “il Messaggero”

     

    DAVIDE PARENTI DAVIDE PARENTI

    Autore de Le Iene, Davide Parenti è tra i più scossi dalla perdita di Nadia Toffa. «È stato come perdere un figlio», il suo unico commento. L'ondata di affetto ricevuta sul web dalla giornalista, tuttavia, è riuscita a rincuorare anche lui.

     

    Il web piange Nadia: se lo aspettava?

    «Sono contento che così tanta gente le abbia voluto bene, se lo meritava. È una cosa che fa bene a tutti. Anche a chi, durante questo anno e mezzo di malattia, le è stato vicino. Soffrivamo il fatto che lei soffrisse. È stata bravissima a portare avanti tutto, nonostante gli attacchi e le operazioni, ma è difficile stare vicino a una persona che ha il destino segnato. E Nadia lo sapeva. È andata avanti lo stesso, ha condotto il programma sapendo che sarebbe finita così».

    NADIA TOFFA NADIA TOFFA

     

    Lo sapeva?

    «Questa era la cosa drammatica. Era su di morale, era la più up di tutti, ma fra di noi sapevamo come sarebbe finita la vicenda. Però lei aveva una parola di entusiasmo per tutti, anche per i compagni di conduzione quando facevano le prove».

     

    Tanti, sul web, storcono il naso di fronte a chi la definisce guerriera.

    «Lei diceva che non voleva essere trattata da malata. Chi ha il cancro finisce per essere considerato dagli altri quasi una non persona, e allora meglio considerarsi un guerriero che un malato. Un guerriero è uno che non ha alcuna intenzione di spegnersi».

    NADIA TOFFA NADIA TOFFA

     

    Perché secondo lei ha continuato a lavorare?

    «Il fatto che lavorasse l'ha tenuta in vita più di quanto la malattia le potesse permettere. È una malattia spietata. Quando ti dicono che hai quella cosa, in quel posto, e di quel tipo, basta che guardi su internet per leggere che hai al massimo dieci mesi. Lei ne ha fatti venti. Ovviamente sono stati bravissimi i suoi dottori, capaci di allungarle la vita con le giuste cure. Ma aver continuato a lavorare, avere un appuntamento cui tornare, un impegno con il pubblico, era per lei una delle ragioni per continuare a vivere».

     

    Come ha vissuto le ultime puntate de Le Iene?

    nadia toffa nadia toffa

    «È arrivata sfinita alla fine della stagione. Durante le ultime puntate faceva fatica anche a camminare. Eppure veniva, e faceva i balletti. Qualcuno sui social si è accorto della sua difficoltà. Ma lei comunque faceva tutto. Non è riuscita a venire solo all'ultima puntata, le altre le ha fatte tutte. Purtroppo le sue condizioni si sono aggravate proprio all'ultimo».

     

    Sarebbe cambiato qualcosa per voi?

    nadia toffa nadia toffa

    «Se fossimo riusciti a chiudere insieme avremmo forse potuto, in qualche modo, ricominciare con meno difficoltà. Ma così è stata una cosa che ci ha piegato le gambe».

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