DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO…
Marco Giusti per Dagospia
Ammore e malavita in salsa cinese. Ma è davvero buono, pieno di notazione politiche, ma mai pesante questo I figli del fiume giallo, ultima fatica del più che decorato e riconosciuto maestro Jia Zhang-Ke presentato lo scorso anno a Cannes in concorso subito dopo Le livre d’image di Godard. E subito adorato dalla critica di tutto il mondo. In un mondo di duri e di malavitosi, ma con un codice d’onore rispettabile, assistiamo a una complessa e combattuta storia d’amore tra un piccolo boss della città mineriari di Shanxi, certo Bin, interpretato da Liao Fan, e la sua bella ragazza Quiao, intepretata dalla meravigliosa Zhao Tao.
Attraverso questa storia d’amore, che si sviluppa dal 2001 in avanti e che attraverserà città diverse, assisteremo al cambiamento radicale del paese, alla fine della tradizione e alla modernizzazione delle città. Bin e Quiao si amano. Al punto che in uno scontro con una gang di giovinastri, Quiao salverà la vita a Bin sparando dei colpi in aria con la sua pistola.
E per amore finirà così anche in prigione per cinque anni visto che in Cina è vietato l’uso delle armi da fuoco e non tradirà certo Bin. Ma quando esce, Quiao non troverà ad attenderla il suo uomo fuori dal carcere. Scoprirà invece, ahimé, che vive in un’altra città con un’altra donna. Le cose cambiano, si dirà. Lo capirà in una lunga notte che i due passano assieme dicendosi la verità su quel che sono diventati. Lo recupererà però quando le cose cambieranno. I rovesci della fortuna. Lui starà male e lei lo curerà. Ma la pur forte Quiao ormai sa bene che nulla rimane come era prima.
Forte dell’interpretazione di Zhao Tao e di una magistrale fotografia di Eric Gautier, il film di Jia Zhang-Ke è più sottile di quel che a uno sguardo distratto potrebbe sembrare. E offre allo spettatore momenti inaspettati di grande cinema e di immagini di un paese che sembra sulla strada di abbandonare il proprio passato. La visione della città sul fiume Yangtze che sta per essere sommersa dall’acqua è in qualche modo esemplare del cambiamento che Jia Zhang-Ke testimonia col suo film. In sala da giovedì 9 maggio.
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