Concetto Vecchio per la Repubblica - Estratti
«I soldi si chiedono a tutti».
antonio angelucci
Ugo Sposetti, 77 anni, lo storico tesoriere comunista, ha portato a casa una donazione da 150mila euro dell’imprenditore Antonio Angelucci.
L’editore della destra finanzia infatti la Fondazione Gramsci.
«È stupito?», chiede Sposetti al cronista. Sì, perché Angelucci è l’editore di Libero e del Tempo , due giornali d’area centrodestra, ed è deputato della Lega, anche se perlopiù assente. E invece il Gramsci, tra le tante cose preziose, custodisce l’archivio storico del Partito comunista, come sanno i tanti studiosi che lo frequentano.
ugo sposetti foto di bacco (2)
«Ma io è una vita che faccio questo lavoro, e tutte le elargizioni liberali sono gradite», ribatte Sposetti, che siede nel cda del Gramsci proprio in rappresentanza di quel che resta del Pci. Perché Angelucci, tramite la finanziaria Tosinvest, ha deciso l’investimento? «Semplicemente c’è gente che finanzia», si congeda prima di andare a mangiare le focaccette coi compagni di Crevari, a Genova. «Sono venuto a dare una mano ad Andrea Orlando».
Diavolo d’uno Sposetti. A febbraio riuscì a portare Giorgia Meloni a visitare la mostra su Enrico Berlinguer. Fu un colpo. Palazzo Chigi aveva pure messo il patrocinio sull’esposizione. Perché il vecchio compagno può vantare con la premier un’antica consuetudine, di quando entrambi erano parlamentari: una corrente di reciproca simpatia umana che travalica le rispettive convinzioni ideali.
Ma Angelucci?
antonio angelucci 2 ricevimento quirinale 2 giugno 2024 foto lapresse
Centocinquantamila euro sono una cifra di tutto rispetto per il Gramsci, il 15 per cento dei ricavi totali annui, come ha calcolato il sito del Corriere della Sera , che ha anticipato la notizia della donazione.
Angelucci di recente è rimasto scottato dalla mancata acquisizione dell’agenzia di stampa, Agi . Sembrava fatta. Poi sono scesi in campo i giornalisti che con una campagna d’informazione da manuale hanno fatto capire all’opinione pubblica che c’era un conflitto d’interessi grande come un grattacielo. Un parlamentare di maggioranza non può detenere la seconda agenzia di stampa italiana, oggi di proprietà dell’Eni. Il caso è finito sul New York Times . È intervenuta l’Europa. E pare che Giorgia Meloni in persona abbia deciso di stoppare l’operazione.
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giorgia meloni ugo sposetti foto di bacco (1)