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    L'EFFETTO COLLATERALE DELLA GUERRA DI PUTIN: UN MILIONE DI RIFUGIATI UCRAINI IN EUROPA - FINORA SONO GIÀ PARTITE 100 MILA PERSONE - APERTI I VARCHI DI FRONTIERA IN SLOVACCHIA, UNGHERIA, ROMANIA E MOLDAVIA. NELLA POLONIA ORIENTALE, LA CROCE ROSSA HA INIZIATO A RACCOGLIERE TONNELLATE DI CIBO IN SCATOLA E PACCHI DI AIUTI: "CI STIAMO PREPARANDO A RICEVERE UN MILIONE DI PERSONE" - SI IPOTIZZA UNO SCENARIO SIMILE A QUELLO DELLA CRISI SIRIANA…


     
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    Marta Serafini per il "Corriere della Sera"

     

    UCRAINA - I CIVILI SCAPPANO DALLA GUERRA UCRAINA - I CIVILI SCAPPANO DALLA GUERRA

    «Chi ha i soldi scappa». Giovedì pomeriggio, valico di frontiera di Luzhanka con l'Ungheria, nell'Ucraina occidentale, centinaia di auto in colonna. Sei ore di coda. Poi in almeno 1.600 ieri sono riusciti a passare. Un trolley, poche cose buttate in macchina. Fuggono gli ucraini. Sui social, ieri, sono circolate decine di foto che mostravano i serpentoni di auto diretti verso Ovest e i gruppi di civili a piedi diretti verso i confini meridionali e occidentali.

     

    «Abbiamo già avuto notizie di vittime e di persone che hanno iniziato a fuggire dalle loro case per mettersi in sicurezza», dichiara Filippo Grandi, alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati in un accorato appello mentre l'Unhcr aumenta gli sforzi in campo e invita i governi dei Paesi vicini invitandoli «a mantenere le frontiere aperte a coloro che cercano sicurezza e protezione».

     

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    Lo spettro è quello della crisi siriana quando un milione di rifugiati in fuga dalle bombe di Assad (e di Putin) si presentò alle porte dell'Europa. I varchi di frontiera aperti per ora sono Vysné Nemecké in Slovacchia, Záhony in Ungheria, Siret in Romania e Palanca in Moldavia. In 100 mila hanno già lasciato il Paese, fa sapere sempre Unhcr. «In oltre 4 mila hanno già trovato rifugio in Moldavia», dice su Twitter la presidente moldava Maia Sandu che ha proclamato uno stato di emergenza di sessanta giorni. Nella Polonia orientale in un magazzino nella città di Lublino, ieri la Croce rossa ha iniziato a raccogliere tonnellate di cibo in scatola e pacchi di aiuti.

     

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    Ed è stato allestito un treno, con attrezzature mediche, per il trasporto dal confine verso gli ospedali polacchi. «Ci stiamo preparando a ricevere un milione di persone», ha fatto sapere ieri Maciej Wasik, viceministro degli Interni. La Polonia ospita già circa 2 milioni di ucraini, molti dei quali arrivati dopo il conflitto del 2014, approfittando di un regime di concessione dei permessi di lavoro allora relativamente facile.

     

    La Germania ha già assicurato supporto ai Paesi dell'Europa centrale e orientale, in particolare alla Polonia, mentre i media tedeschi parlano di un flusso che varia dalle 200 mila fino ad un milione di persone in arrivo verso l'Europa. Cinque milioni, secondo l'ambasciatrice Usa all'Onu Linda Thomas-Greenfield. Intanto in Ucraina, sul campo, continuano a lavorare le Ong.

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    Tra queste, Medici Senza Frontiere presente nel Donetsk e nella regione di Lugansk dove supporta i più vulnerabili e i pazienti Hiv. Tra le italiane anche Soleterre, che assiste i bambini ucraini malati di cancro. E da Kiev, rinchiusa in un rifugio, la rappresentante Natalia Onipko, spiega: «Questi bambini non lottano per la vita solo perché malati di cancro, ma anche perché un pazzo dalla Russia vuole la loro vita, e si ricordano ancora del 2014». Memorie di guerra e di dolore. E chi può, come sempre quando tuonano le bombe, si è già messo in cammino.

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